Il Decreto di Conte obbliga noi ristoratori a chiudere alle ore 18, con la sola possibilità di consegnare le pietanze a domicilio o permettere al cliente di venire a ritirarle presso il proprio locale. Il take away e la consegna a domicilio sono consentite fino alle 24.
Il dubbio di noi ristoratori
La domanda spontanea è: quale famiglia (perché è fortemente sconsigliato vedersi tra amici) ordina del cibo oltre le 20.30/21? Non mi è dato, ovviamente, a sapere … Detto ciò, non posso non pensare, una volta terminato l’immane sacrificio chiesto a tutti i commercianti con il lockdown, alla fatica che io e il mio socio abbiamo fatto per rendere il locale a norma.

Distanziamento dei tavoli, distanziamento di un metro tra i commensali (se non appartenenti allo stesso nucleo familiare), disinfezione dei tavoli e delle sedie tra un cliente e l’altro, frequente disinfezione dei bagni, acquisto di termometri, detergenti ad hoc, condimenti in bustine monouso, ecc.
Quando incominciava la ripresa ecco la nuova mazzata…
Insomma, abbiamo lavorato alacremente per rendere il nostro ristorante sicuro per la clientela, per noi titolari e i nostri dipendenti. Ovviamente, il tutto, cercando di sopravvivere ai mancati incassi, alla cassa integrazione per i dipendenti perennemente in ritardo, alle tasse che non ci permettono di “respirare” e agli aiuti dello Stato che definirei, per usare un eufemismo, ridicoli!
Noi ristoratori ci stavamo riprendendo
Ora, che il lavoro cominciava a riprendere, ci è arrivata tra capo e collo questa nuova mazzata grazie al nuovo DPCM. Inutile sperare che i ristori varati dal governo possano aiutarci a sopperire ai mancati incassi del lavoro serale … Sperando, ovviamente, che la validità del decreto non vada oltre il 24 novembre!

Ci sentiamo presi in giro da chi prima ci costringe (a ragione) a mettere in sicurezza il ristorante. E poi ci chiude da un giorno con l’altro, senza nemmeno effettuare dei controlli per verificare chi fosse in regola o meno.
Siamo noi gli untori?
Ovviamente i locali non a norma dovevano essere chiusi perché la salute del cittadino va sempre tutelata. Ma una chiusura repentina dei ristoranti sicuri ci fa passare come se fossimo untori. Come se questa impennata dei contagi da coronavirus sia da attribuire a bar, ristoranti o pub.
Siamo tristi, amareggiati, delusi e soprattutto preoccupati perché temiamo di non farcela a superare queste limitazioni di orario, figuriamoci un altro lockdown totale …
Concordo pienamente con i titolari della perla rosa…anche io e mio marito siamo ristoratori dipendenti…a CHIAMATA!!!!! SIAMO QUINDI MORTI….chi pagherà tutto ciò che ha bisogno una famiglia con due figli adolescenti?????