Lo scrittore Younis Tawfik originario dell’Iraq, ha raccontato che Jalisse liberamente tratto dalla lingua araba significa: Siedi e ascolta. È il compagno o commensale che sa intrattenere le persone e tenere alta la conversazione. Non è a caso che i Jalisse hanno scelto di intrattenerci sul vero significato della vita e dell’amore con la voce angelica di Alessandra e l’eco tuonante di Fabio corredando la melodia con una musica meticcia che supera i confini e unisce le culture. Spesso le parole non esprimono altro che forme sonore di un pensiero muto ma in movimento. Younis Tawfik
Jalisse

Jalisse, felice sodalizio artistico, splendida coppia nella vita, Alessandra Drusian di Oderzo, Fabio Ricci, di Roma, si conoscono nel 1990 in una casa discografica. Ricordo la prima volta che li vidi a Sanremo, nell’edizione più discussa della storia del Festival. Vinsero con Fiumi di Parole, mi colpì subito la voce splendida di Alessandra e l’infinita eleganza di un duo decisamente originale e fuori dagli schemi. Non nascondo che averli ospitati anni fa nella mia trasmissione televisiva Ore 12 fu un privilegio.
Jalisse e le collaborazioni
La loro ricerca musicale da sempre si muove tra il fascino della sonorità e l’impegno sociale, gratificata da numerosi riconoscimenti internazionali. Hanno scritto Luce e Pane dedicato a Padre Pio nel periodo della beatificazione. Numerosi i progetti: Artisti nelle Scuole per la creatività e la formazione didattica musicale. Collaborano con la Fondazione Rita Levi Montalcini scrivendo un album con i saggi del Premio Nobel: Linguaggio Universale. E poi c’è il progetto live Localitour d’Italia by Jalisse una tournée nelle piazze italiane dove vengono proiettate le bellezze culturali e turistiche del luogo.
Anche durante il Covid
Nel 2012 esce Tra rose e cielo scritto proprio con il poeta e scrittore di origine irachena Younis Tawfik, canzone che racconta la storia d’amore di una donna per un uomo partito in missione di pace. Durante l’emergenza Covid esce con il gruppo metal Teodasia il singolo “Non aver paura di chiamarlo amore” che porta il nome della loro commedia musicale. Nel periodo della pandemia partecipano all’iniziativa crowdfunding aiutiamo gli ospedali forma di raccolta per aiutare le terapie intensive degli ospedali veneti.
Un 2020 inaspettato
Il 2020 purtroppo ha modificato le nostre abitudini, le relazioni sociali, ha lasciato il mondo nell’inquietudine e nella paura del futuro. Tuttavia, non sono mancate grandi iniziative per tornare alla normalità. In una di queste ritroviamo i Jalisse, prestigiosi ospiti al tradizionale appuntamento festivo di Ferragosto che vede protagonista da sempre, la bella spiaggia di Jesolo.
Jalisse e Jesolo
In particolare, l’Hotel Germania, guidato da Tania Menazza, stupisce per le sorprese e l’originalità, diventando motivo di richiamo per un grande pubblico affezionato. Così dalla ferita apertasi con il Covid è arrivata grinta ed energia positiva. Da ogni crisi nascono nuove opportunità, nuova linfa, idee che si perfezionano e riverberano negli anni a venire sottolinea Tania.
Jesolo torna a far vivere la musica

La manifestazione ha coinvolto tutte le forze in campo: autorità del Comune di Jesolo e della Regione Veneto, i Bersaglieri, le attività commerciali della zona circostante Piazza Milano e Piazza Torino, le auto, le moto e le bici d’epoca, campioni di ballo. Tantissima gente ad assistere allo spettacolo, dalla Fanfara dei Bersaglieri, al carosello d’auto d’epoca, all’omaggio del tenore Alessio Zanetti, del cantante Gianni Scribano alla presenza dei Jalisse.
L’orgoglio
Un bellissimo gesto d’orgoglio e d’amore indirizzato a tutti quelli che danno valore e benessere al Veneto e a Jesolo, scegliendo costantemente, le spiagge, le montagne e i numerosi servizi ad alto valore aggiunto. Un momento di unione e consapevolezza, anche per gli operatori professionali ideato per identificare Jesolo come la città turistica del futuro, aperta 12 mesi l’anno.