Abbiamo intervistato Paolo Zabeo. Laureatosi allo Iuav con una tesi su Porto Marghera, nel 1994 assunto in Cgia di Mestre. Nel 2002 responsabile dell’Ufficio sindacale e dal 2010 coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. «Per tornare alla normalità ci vogliono tre anni senza choc. Un nuovo lockdown sarebbe una tragedia. Attenzione: usiamo la mascherina, manteniamo le distanze, evitiamo gli assembramenti» afferma chi è alla guida di una delle più grandi eccellenze del NordEst.
Paolo Zabeo, l‘economia in questo momento?
“La situazione economica rimane difficile, soprattutto gli artigiani, i piccoli commercianti e i lavoratori autonomi. Queste categorie professionali vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie. Questi ultimi sono crollati, conseguentemente anche queste realtà, che in gran parte sono state costrette a chiudere nel periodo del lockdown, faticano a reggersi in piedi”.
Quali sono le previsioni?
“Le previsioni più rosee parlano di una caduta del Pil nazionale del 10% e di una ripresa nel 2021 che oscillerà tra il +5/+6%. Per ritornare alla situazione pre-Covid ci vorranno almeno tre o quattro anni. Ricordo, altresì, che l’anno scorso la crescita del Paese è stata dello zero virgola. Insomma, per ritornare allo stesso livello del 2019, che era pari a zero, non dovremo subire ulteriori choc negativi per almeno alti 3-4 anni”.
Paolo Zabeo, meglio guardare più al domani che al passato?
“Sicuramente al domani e capire come spenderemo i 209 miliardi di investimenti che l’anno prossimo cominceranno ad arrivare dall’UE. La ripresa economica del nostro Paese è legata a queste risorse. La prima tranche di questi soldi saranno erogati non prima dell’estate, ma entro la fine di questo autunno dovremo presentare a Bruxelles un serio programma di rilancio economico del Paese su base decennale. Ho l’impressione che nonostante il “Piano Colao” e gli “Stati generali” che si sono tenuti nei mesi scorsi, il Governo non abbia un progetto e una visione futura dell’Italia e di cosa serva veramente al Paese. Spero di sbagliarmi.
Cosa comporterebbe un nuovo lockdown?
“Sarebbe una tragedia dal punto di vista economico e credo, dopo l’esperienza fatta nei mesi scorsi, che ciò non accadrà. Pare di capire che si punterà a limitare le eventuali chiusure solo nelle zone dove è in atto un focolaio. Ovviamente, molto dipenderà da cosa succederà con l’apertura delle scuole”.
Paolo Zabeo, si può evitare?
“Sì, se riusciremo a mantenere il distanziamento sociale, l’uso della mascherina ed eviteremo gli assembramenti ingiustificati. Altrimenti, come sta accadendo in queste ultime settimane, registreremo un nuovo aumento del numero dei contagiati che potrebbe riesplodere con l’arrivo dell’inverno”.
La situazione del Nordest oggi e quella di domani?
“Il Nordest che vive di export e di turismo è tra le macro aree del Paese che più delle altre ha subito gli effetti economici negativi riconducibili alla pandemia. Qualche segnale di ripresa c’è, ma come nel resto del Paese avremo una situazione più chiara quando terminerà il blocco dei licenziamenti”.
Dal suo osservatorio privilegiato Paolo Zabeo può fare una previsione per il NordEst e la “vera” ripartenza?
“E’ estremamente difficile fare delle previsioni. Molto dipenderà da quanto durerà questa situazione. Se entro il 2021 avremo un vaccino in grado di “sconfiggere” il Coronavirus la ripresa sicuramente farà capolino e il Nordest tornerà ad essere la locomotiva del Paese in tempi ragionevolmente brevi. Ricompariranno i turisti stranieri, le nostre esportazioni invaderanno i mercati stranieri e i consumi delle famiglie ricominceranno a correre. Se non sarà così, speriamo che una grossa fetta degli investimenti europei ricada anche a Nordest, un’ipotesi, stando alle prime indiscrezioni, difficilmente realizzabile, visto che il Sud, legittimamente, ha già chiesto di riceverne una grossa fetta”