Antonio Guadagnini. Nato a Bassano del Grappa, 54 anni, laurea in economia e in filosofia a Venezia. Impegnato da tempo nella politica, vicesindaco a Crespano del Grappa, esperienza amministrativa utile per conoscere nel dettaglio la macchina burocratica dello Stato. Consigliere regionale, a favore dell’autogoverno del Veneto. Ha elaborato una proposta di legge che prevedeva di assegnare ai Comuni una compartecipazione al gettito irpef pari al 20%.: per sostenere la proposta, che è stata sottoscritta da più di 400 amministrazioni comunali venete, si è costituito un movimento di sindaci.
Antonio Guadagnini, cosa l’ha spinta a candidarsi alla Presidenza della Regione?

“L’idea di guidare un partito territoriale sul modello della SVP per riuscire finalmente a realizzare l’autogoverno del Veneto e ottenere le risorse di cui abbiamo ormai estremo bisogno. Ho accettato la sfida perché credo di poter lavorare in modo proficuo per la mia terra”.
Quali critiche muovete all‘amministrazione Zaia?
“Principalmente tre. La prima è il fallimento nella trattativa per l’autonomia, legato al fatto che il suo partito, la Lega, essendo un partito nazionale, non può dare questa autonomia al Veneto. Per questo serve un partito territoriale sul modello della SVP come vuole essere il Partito dei Veneti. La seconda: non ha difeso le banche popolari, come avrebbe dovuto e come invece hanno fatto, ad esempio, i politici pugliesi con la Popolare di Bari, la quale versava in condizioni peggiori delle Venete. Eppure l’intervento della politica, ha consentito di salvarla e di mantenerne il controllo in Puglia. La terza: la questione della Pedemontana Veneta. È stato scelto di realizzarla attraverso un contratto dí project financing troppo oneroso per il pubblico. Questa strada costerà al Veneto 12,5 miliardi a fronte di un costo di costruzione di 2,3 miliardi. Con tale contratto il concessionario otterrà un utile netto di 5 miliardi, decisamente troppo per un opera pubblica. E ci saranno pedaggi troppo cari per gli automobilisti. Col rischio concreto di dover coprire le perdite con tasse da imporre ai veneti. Avremmo potuto finanziarla con un mutuo e avremmo risparmiato un sacco di soldi”.
Qualcuno ha detto che Zaia ha cavalcato l’onda del Covid per farsi campagna elettorale….
“Io credo che abbia esagerato con le dirette durante l’emergenza Covid, cosa che ha oscurato completamente tutti gli avversari. Le percentuali che gli accreditano i sondaggi si spiegano solo con questa presenza massiccia e pervasiva su tutti gli organi di informazione”.
Antonio Guadagnini, chi teme di più tra gli avversari?

“Zaia è nettamente favorito, ma noi abbiamo un progetto alternativo rispetto a tutti gli altri. I veneti devono capire che per ottenere le risorse delle quali abbiamo bisogno, non c’è altra strada che affidarsi ad un partito territoriale come il Partito dei Veneti, perché i partiti nazionali hanno fallito, in questi ultimi 30 anni, rispetto alle promesse fatte”.
Quale sarebbe la sua prima azione da presidente?
“Il mio primo intervento sarebbe quello di ridurre fino ad azzerare il bollo auto, e di dare i libri gratis ai ragazzi nella scuola dell’obbligo (quindi tre anni delle medie e biennio delle superiori). Contestualmente, istituirei una società regionale di riscossione tributi da far lavorare in collaborazione con i Comuni. Questo permetterebbe di dare ai cittadini del veneto un servizio più attento alle loro difficoltà ed esigenze, rispetto a quanto fa oggi l’Agenzia delle Entrate; e nel contempo, ciò permetterebbe di recuperare molta evasione fiscale”.