“È come se vendessero il Colosseo e tutti stessimo a guardare”. Va giù dura in una interrogazione in Parlamento l’onorevole veneziana Luana Zanella co-portavoce alleanza Verdi e Sinistra. Risponde il sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante in previsione della chiusura dei bandi dell’Agenzia del Demanio per l’isola di Poveglia, Forte S.Andrea, ex Convento San Salvador (già Telecom) e l’ex Colonia Madonna di Nicopeja al Lido degli Alberoni. Il Governo replica che sono previste alienazioni o lunghe concessioni. Luana Zanella non è d’accordo. I beni storici della laguna devono restare in mani pubbliche.
Dal Colosseo a Poveglia

Si riapre una annosa questione che dura ormai da decenni con l’abbandono sistematico di parecchie isole lagunari. Nel 2014 quando l’imprenditore Luigi Brugnaro non ancora sindaco di Venezia, si aggiudicò Poveglia, isola abbandonata dagli anni Settanta, otto ettari di storia veneziana, le polemiche infuriarono. Brugnaro vinse l’offerta pubblica con 513 mila euro e la garanzia di investire 40 milioni per i doverosi restauri. Il suo progetto era creare in mezzo alla laguna, un centro per i disturbi alimentari. L’Associazione Amici di Poveglia, che era arrivata seconda offrendo una cifra inferiore, fece ricorso al Tar. Brugnaro, diventato sindaco l’anno successivo, rinunciò al ricorso e al progetto investendo i soldi in un’azienda agricola modello a Chiusi in Umbria.
Dopo quasi 10 anni Poveglia è ancora in attesa

In bilico direi. Gli undici edifici storici (tra cui il cinquecentesco campanile di San Vitale) ancora aspettano e il degrado continua. Fino al 1968 l’isola era ospedale per lungodegenti e il secolo prima Lazzaretto Novissimo, per le navi sospette in transito sospette di contagio al porto di Malamocco. Ora è diventata il centro mondiale dei fantasmi secondo alcune fantasiose guide americane. Ma c’è tanta storia antica e misteriosa tra le romane vie Popilia, Annia e l’isola. Basti pensare che nei secoli scorsi solo i povegliotti, ovvero gli abitanti di Poveglia, avevano il privilegio di vogare il Bucintoro e il loro rappresentante stava seduto accanto al Doge durante la festa della Sensa. Come non ricordare poi il contadino Scarpi. Per tanti anni custode volontario dell’isola per evitare furti e distruzione.
Il Lazzaretto vecchio come il Colosseo?

Un po’ come successe al Lazzaretto Vecchio salvata per anni dai cani abbandonati che lì trovavano ricovero, con volontari che provvedevano al mantenimento. A proposito di rapporto con i privati, fu il sindaco Cacciari venti anni fa ad assegnare l’isola della Certosa (circa 20 ettari) alla società Vento di Venezia. Dopo tanti anni si può dire un fortunato recupero anche occupazionale, con collegamento Actv.
Anche le isole di San Giacomo in Paludo e di San Secondo sono oggetto di recupero, per fini culturali, da parte di privati. È vero, San Clemente e Sacca Sessola sono diventate maxi alberghi di lusso con proprietà straniera. Ma almeno non sono finite nel degrado. Il tanto declamato “uso pubblico” all’epoca fece un passo indietro.
Se non si tocca il Colosseo perché si lasciano abbandonate le isole di Venezia?

Il Lazzaretto Novo, ricco di graffiti e di storia contro la peste, è in concessione all’associazione di volontariato EkosClub. In collaborazione con le locali Soprintendenze organizzano visite guidate e passeggiate naturalistiche. Solo l’anno scorso gli ospiti sono stati oltre 15 mila. Nel magnifico Tezon Grande, già ricovero per gli appestati, si svolgono congressi e manifestazioni culturali.
Il Forte di S.Andrea, abbandonato dai Lagunari ormai 40 anni fa, è un caso a parte

Non può un’opera d’arte del grande architetto rinascimentale Michele Sanmicheli, essere ridotta così. C’è stato il passaggio lento e burocratico, tra Demanio militare e Agenzia. Negli anni passati fu oggetto di importanti e costosi lavori di mantenimento per evitare il crollo delle fondamenta. Il sito è di una bellezza surreale e qui le pubbliche amministrazioni dovrebbero intervenire oppure semplicemente dire: che ne facciamo?
Un pezzo importante della nostra storia non può essere ridotto così.