Simbologie, metafore, il dubbio, la dualità sono questi i temi che animano il lavoro di Chiara Calore, giovane e promettente artista padovana, classe 1994, che alla Libreria Minerva di Padova ha realizzato una serie di lavori su carta sui temi di cielo e inferno ispirati agli scritti di Borges, in seno alla personale “All’ombra…della pittura in fiore”, proustiano riferimento della mostra curata da Roberto Nardi.
I temi di Chiara Calore

“La dualità, la specularità delle immagini – racconta Chiara Calore – sono i temi portanti su cui ho lavorato a Padova, partendo anche dall’ispirazione di uno straordinario affresco di Tiziano dal titolo, ‘Il miracolo del marito geloso’, un’ opera che parla del conflitto all’interno dell’amore coniugale, un femminicidio in cui il marito viene, alla fine, redento da Sant’Antonio. Avevo poche ore di tempo per realizzare le mie opere per cui ho scelto di realizzarle su cartone in modo veloce ed estemporaneo”. Le opere su grandi dimensioni di Calore hanno suscitato un forte interesse da parte del pubblico che ha visitato la mostra padovana.
Una bella scoperta

Del resto, Chiara Calore è riconosciuta come un’interessante giovane artista sui cui importanti gallerie stanno puntando. Nata ad Abano Terme, Calore ha studiato pittura a Padova presso lo storico Istituto d’Arte Selvatico, ha poi frequentato un corso di restauro per un anno per poi iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove sta terminando gli studi.
La Galleria Bonelli di Milano con cui Chiara Calore ha avviato una collaborazione, sta progettando una personale dell’artista aponense. Ma, tra gli impegni dell’artista c’è, a breve, una mostra a Palermo.
Chiara Calore e Palermo

“Si tratta di un’ esposizione collettiva alla Galleria Rizzuto in seno a Salon Palermo dove porterò tre opere ispirate alla storia del capoluogo siciliano. Si tratta di due opere conservate a Palazzo Abatellis, museo in cui si trova un affresco anonimo sul Trionfo della Morte. Un lavoro di una incredibile forza che rappresenta un cavallo scheletrico cavalcato dalla morte che falcia i nobili e che risale alla fine del 1400. La mostra apre il 9 luglio e ci saranno le mie opere esposte insieme a quelle di altri cinque giovani artisti”.
Chi è Chiara Calore

Nel frattempo, Calore sta ultimando gli studi accademici a Venezia e ha vinto la residenza alla Bevilacqua La Masa 2018-2019, una residenza per un anno, una delle residenze più lunghe d’Europa. “Dopo questa esperienza – spiega Calore – ho lavorato per conto mio nella mia casa-studio ad Abano Terme. Mi è poi stato chiesto di entrare allo Studio Kadabra di Mestre, un collettivo indipendente di una decina di artisti, in cui si fa pittura ed incisione e siamo parte di un organismo più grande a Mestre in cui si stanno muovendo vari studi artistici”.
La ricerca di Chiara Calore si muove tra le immagini digitali che l’artista seleziona dalla rete
“Sono immagini che trovo nel web e in pinterest – sottolinea – sono spesso assemblaggi di scene che io colgo. Scene che si riferiscono a miti e a figure archetipiche che assemblo con collage digitali. Realizzo degli screenshot e metto assieme le immagini utilizzandole come bozzetto preparatorio per poi dipingere su tela o su legno. Sono figure che assumono sembianze extraterrestri o ultraterrene, sono riferite a mite e leggende, immagini che mi colpiscono della storia dell’arte. Come, ad esempio, è avvenuto per il ciclo che raffigura le Veneri, sei dipinti ispirati ai grandi capolavori della storia dell’arte. Queste immagini femminili si intersecano a quelle di uomini in un contrasto di corpi, una forma quasi oscura, come di lividi, un’ombra oscura che giace sul corpo della Venere. E’ un lavoro su dimensioni medio-grandi”.
La tecnica

Chiara Calore lavora principalmente l’olio su tela, anche se per la mostra di Palermo ha inserito elementi diversi. “Ho operato su legno utilizzando un pirografo e anche una piccola fiamma per annerire, il mio lavoro varia moltissimo in base alla tecnica. Anche se prediligo l’olio su tela”.
Un’artista inconsueta

I temi al centro della riflessione artistica di Calore rientrano nell’ambito dell’inconsueto, del marginale. “Sono interessata al freak, alla distorsione della realtà, qualcosa di non concepito e ultraterreno perché secondo me è un livello non considerato, mi piace indagare questi temi e dando loro forma é come se potessero esprimersi. Ecco perché cerco di comunicare la mia tensione di fronte ad alcune immagini che mi catturano, che in apparenza possono sembrare irrazionali o non bene equilibrate. Lavoro molto di getto sulla tela, realizzo un’immagine preparatoria col digitale ma non ho mai un disegno preciso, le forme sono collocate nello spazio in modo libero e gestuale. Cerco di far sì che la materia sia presente rispetto alla forma del disegno e ne generi il movimento”.
Nel gesto la magia, nel colore l’immagine, nel segno l’inconosciuto, Calore è anche questo.