“Il mare è il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa, è movimento ed amore, è l’infinito vivente.” Jules Verne. Secondo il grande scrittore il mare è anche un deserto immenso dove l’uomo non è mai solo, perché sente la vita fremergli accanto. L’emozione della vita nel profondo degli oceani possiamo provarla guardando: “ABISSI – CITTÀ DI VENEZIA 2021”. Mostra del XIV Concorso Internazionale di Fotografia Subacquea.
Gli abissi visti dall’occhio di un fotografo
Torna anche quest’anno il classico appuntamento del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue a Venezia. Si tratta di foto spettacolari vincitrici del concorso internazionale organizzato da Abissi Underwater Photo Venice. In gara, ottantanove autori provenienti da 17 paesi del mondo per un totale di 637 fotografie selezionate da una giuria di esperti del settore: Davide Lopresti, Fabio Iardino e Marcello di Francesco.
Abissi: quando la magia è anche un concorso

Le immagini esposte al Museo trasmettono stupore e meraviglia, trasportando l’osservatore in mondi sommersi e lontani, dove la vita è più intensa che mai e sembra uscire dalla tavolozza di un grande artista. Anche quest’anno, nonostante la crisi pandemica e la conseguente difficoltà nel viaggiare e raggiungere le mete di scatto, la voglia di vivere la propria passione ha prodotto opere di altissima qualità. Come di consueto il pubblico potrà anche votare la foto preferita tra quelle esposte, attraverso la pagina Facebook del Museo.
Splendida come sempre l’opera in vetro creata per l’occasione dal maestro vetraio Stefano Dalla Valentina, sponsor e collaboratore di Abissi sin dalla prima edizione.
Il Museo di Storia Naturale di Ligabue

Ho avuto il privilegio di intervistare più volte Giancarlo Ligabue. Il Museo di Storia Naturale porta il suo nome. Leggendario imprenditore veneziano scomparso nel 2015, paleontologo, esploratore, nasceva proprio in questi giorni, il 30 ottobre 1931. Fondatore nel 1978 del Centro Studi Ligabue, ha finanziato e promosso campagne di studio in tutto il mondo con oltre 130 spedizioni e importanti scoperte.
Il suo amore per la ricerca
L’amore per la ricerca scientifica e per la sua città traspare in ogni sala del Museo. Nel 1999 mi raccontò in anteprima un’eccezionale scoperta fatta in Kazakistan: la tomba di un principe sciita risalente a 2300 anni fa, perfettamente conservata nel permafrost. Un misterioso cavaliere della steppa, inumato con i suoi cavalli, trovato nel luogo che Erodoto definì: “la terra dove i grifoni custodiscono l’oro”.
Abissi e storia ritrovata

Ogni sala del Museo è un prezioso documento storico scientifico, raccolte zoologiche, botaniche, fossili e minerali. Imperdibili le stanze dedicate a leggendari esploratori come Giovanni Miani e Giuseppe De Reali. Il primo impatto è di pura emozione grazie alla sala che ospita lo scheletro gigantesco di un Ouranosaurus nigeriensis, lungo sette metri.
Come nacque il museo

Ligabue decise di donarlo alla città assieme ad altri fossili scoperti durante una missione da lui organizzata nel deserto del Ténéré, nel Niger orientale, in collaborazione con Philippe Taquet del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi. I reperti preziosi vennero esposti al pubblico nel 1975, dando rilancio al Museo che oggi attrae circa 80mila visitatori all’anno e aprendo la grande avventura scientifica di Giancarlo Ligabue con questo luogo veneziano che rappresenta un racconto tangibile dell’evoluzione sulla terra in relazione alla complessità di ogni forma vivente.
Abissi in mostra

La mostra “Abissi” allestita in questi giorni nella suggestiva Galleria dei Cetacei, non è solo emozione, ma rigorosa documentazione scientifica. Ai fini di aggiungere valore a questo splendido materiale fotografico e promuovere l’amore per il mare e gli organismi che lo popolano, gli autori hanno concesso il libero utilizzo delle immagini al Museo a scopo divulgativo e didattico.
Abissi e perché Venezia

L’esposizione si è aperta con un evento speciale: “Le sorprese del nord Adriatico: dai nidi di tartarughe ai monitoraggi dei cetacei”, incontro dedicato al mare con la partecipazione di esperti e studiosi. L’Italia è uno scrigno di biodiversità. Una penisola al centro del Mediterraneo. Il mare Adriatico è parte integrante di questo ecosistema, ma possiede caratteristiche uniche, a volte davvero sorprendenti. Sul litorale del Veneto vivono ad esempio delfini e tartarughe, nonostante le numerose minacce antropiche. Da segnalare quest’anno, per la prima volta, la nidificazione della tartaruga “Caretta caretta” nel luogo considerato il più a nord del mondo.
La magia degli abissi e la città sull’acqua

Una mostra dedicata agli abissi marini nella città sospesa sull’acqua è una vera magia, come la facciata del Fondaco dei Turchi, Fontego in veneziano, sede del Museo, situato nel Sestiere di Santa Croce, molto vicino a due campi di assoluta bellezza: San Zan Degolà, e San Giacomo dall’Orio.
Una location ideale

Visto dal Canal Grande sembra un disegno, un’apparizione metafisica che si staglia come un merletto sulla linea dell’orizzonte. La facciata lambita dall’acqua è in perfetta sintonia con i misteri e le meraviglie della città. Nasce come dimora patrizia: sontuose decorazioni, colonne e scalinate in marmo, fontane, per secoli sarà una perfetta sede di rappresentanza per blasonati ospiti stranieri. Successivamente, nel 1600 si trasforma in una vera e propria sede commerciale. La Serenissima infatti cede l’edificio ai mercanti turchi che lo terranno sino al 1838. Davanti alla facciata viene eretto un muro con una porta per lo scarico delle merci. Al suo interno gli alloggi, al piano terra i magazzini e una grande stanza destinata a moschea. Erano molti i prodotti che i turchi importavano a Venezia: cera, olio, lana grezza, pellami, tabacco. Le caratteristiche torrette laterali vennero abbattute con due motivazioni: potevano essere interpretate come un segno di nobiltà, o peggio, utilizzate dai turchi per spiare la città.
Grazie ai restauri ottocenteschi vennero ricostruite ricavandone l’aspetto originario dalle piante di Jacopo de’ Barbari. Nella sua celebre veduta “a volo d’uccello” si vede il profilo dell’edificio. In questa zona c’era un traghetto che collegava la “salizzada” del Fontego dei Turchi con Campo San Marcuola, connessione strategica tra le due sponde del Canal Grande, in funzione fino alla fine del Novecento. La facciata è caratteristica perché decorata da vari elementi come patere e formelle, una di queste raffigura un uccello, forse uno smergo, che cattura un pesce ed è diventata il logotipo del Museo di Storia Naturale.
Abissi: un’occasione unica

“Abissi” è anche l’occasione per osservare le creature nel loro habitat profondo, ancora tanto sconosciuto, ma così simile a noi che siamo fatti in gran parte d’acqua. L’oceano ricopre più del 70% della superficie terrestre. Come le foreste, ha un ruolo prioritario nella salvaguardia del pianeta. Assorbe circa un quarto dell’anidride carbonica presente e il 90% del calore prodotto da questi gas serra. È quindi essenziale proteggerlo per non compromettere la nostra sopravvivenza futura. Jules Verne lo aveva capito molto bene quando scriveva: “Il mare è l’immensa riserva della natura: da lui, per così dire, ebbe origine il globo; e chissà, forse anche con lui avrà fine.”
ABISSI
CITTA’ DI VENEZIA 2021
Mostra del XIV Concorso Internazionale di Fotografia Subacquea
MUSEO DI STORIA NATURALE GIANCARLO LIGABUE
Dal 16 ottobre al 7 novembre
Dal 17 ottobre la visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al museo. Ingresso con GREEN PASS a partire dai 12 anni. Per prenotazioni e maggiori informazioni: msn.visitmuve.it.
Dott.ssa Elisabetta, quanto mi piace conoscere le vicende attuali veneziane insieme alla storia dei luoghi e delle persone, Lei è bravissima e ci riesce molto bene. A Venezia c’è una concentrazione di persone altruiste e intelligenti, che hanno creato Fondazioni, Centri studi su ogni argomento culturale. Anche se è scomparso da pochi anni, è necessario ricordare con stima e gratitudine Giancarlo Ligabue, è stata una bellissima idea intitolargli il Museo di Storia Naturale della città. L’edificio Museo di Storia naturale è bellissimo, la sua storia è sempre interessante, il palazzo meriterebbe una visita anche se fosse vuoto; leggo con piacere che ottantamila persone all’anno entrano nelle sue sale. Per Venezia occuparsi del mare è quasi un obbligo. Questa mostra appare molto attuale, proprio in questi giorni che parliamo di ambiente ad altissimo livello. Le foto che accompagnano l’articolo ci fanno capire che queste immagini sono opere d’arte, anche se in collaborazione con la natuta e gli animali marini, belli e a volte arcaici. La citazione di un illuminato visionario come Jules Verne mi sembra proprio opportuna. Dott.ssa Elisabetta i suoi articoli sono un invito settimanale a visitare Venezia, non solo per i luoghi noti, ma per tutte le attività culturali che la città propone ogni settimana. Brava!
La città di Venezia si riconferma ogni giorno grande fucina di ottime e variegate iniziative e di estremo interesse per tutti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta!! Un grazie particolare va a chi la vive quotidianamente e contribuisce con estremo amore con i propri scritti e reportage a farla conoscere al mondo. Perché la cultura di questa città, la sua storia, la sua bellezza testimoniata nei secoli.. è un valore inestimabile e un bene di tutti.
La riflessione di Jules Verne sul mare,quale immensa riserva della natura che Elisabetta Pasquettin porta alla nostra memoria è molta significativa ed interessante. I romanzi di questo scrittore francese inaugurano un nuovo genere letterario, il romanzo d’avventura ispirato al progresso scientifico unito a considerazioni razionali e problematiche
Mi fai andare molto indietro cara Elisabetta presentandomi la Mostra “Gli Abissi” una perla del Museo di storia naturale di Venezia per aver rinnovato il ricordo di Giancarlo Ligabue caro amico di mio padre. Sembra che tu sappia cercare sempre personaggi che oltre ad aver dato lustro a Venezia sono stati anche parte dei ricordi della mia famiglia. Il tutto mi commuove e dà ulteriore valore al tuo raffinatissimo lavoro. Buon proseguimento ai tuoi meravigliosi articoli