Dall’energia solare all’impiego di materiali atossici, le case sostenibili hanno quale loro scopo principale, oltre a risolvere problemi abitativi, quello del rispetto della natura. Dalle spiagge di Turks and Caicos alle campagne dell’Oregon, passando per la foresta pluviale brasiliana e il verde della Danimarca, si trovano innovative proposte per nuovi modi di abitare, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. In un’epoca segnata da eventi climatici estremi, scarsità di risorse e rapida crescita demografica, la casa non è più solo un rifugio, ma deve essere pensata quasi come un “organismo vivente” che deve adattarsi, rigenerarsi e interagire con l’ambiente. Sempre più architetti e designer si muovono in questa direzione, integrando tecnologie avanzate, materiali naturali e pratiche circolari per progettare case green senza sprecare.
Cosa intendiamo con architettura sostenibile e rispetto della natura?

Dall’evitare l’uso di risorse non rinnovabili all’impiegare materiali naturali, riciclati e riciclabili, fino allo sfruttare in modo attivo, ma anche passivo, energia e luce solare, tutti questi elementi concorrono a ridurre l’impatto ambientale e a rendere un’abitazione più sostenibile e gli esempi che seguono contribuiscono a tutto questo.
The reserve: autosufficienza, grazie all’energia solare

Le ville The Reserve a Grace Bay, nei Caraibi, sono il primo progetto completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e idrico, grazie a un sistema integrato di pannelli solari, che alimenta anche un impianto di desalinizzazione dell’acqua. «Per mantenere le ville fresche ed energeticamente efficiente, abbiamo integrato diverse strategie di progettazione passiva», spiega l’architetto Francisco Rugeroni, Head of International Projects di Jacobsen Arquitetura, studio con sedi a San Paolo, Rio de Janeiro e Lisbona. «La disposizione delle residenze sfrutta le brezze naturali, con ampie sporgenze e finestre posizionate strategicamente per favorire la ventilazione trasversale, riducendo al minimo la necessità di raffreddamento meccanico».
Per le facciate di The Reserve è stato scelto un materiale realizzato con il 60% di residui di lavorazione del legno, che offre una soluzione sostenibile senza la necessità dell’abbattimento di nuovi alberi. Questo materiale riproduce il calore e l’eleganza del legno naturale, garantendo la protezione dagli agenti atmosferici, dai raggi UV e dalla salsedine. Ogni scelta progettuale è stata pensata per enfatizzare il contatto con la natura, riducendo al minimo l’impatto visivo dell’abitazione e invitando gli ospiti a immergersi nella bellezza naturale del luogo. «Responsabilità ambientale e lusso vanno di pari passo», continua Borges. «Inoltre, mantenendo e valorizzando il paesaggio endemico locale, si crea una vegetazione più ricca e naturale, riducendo significativamente la necessità di pesticidi e il consumo di acqua».
Le case sostenibili e il rispetto della natura dell’architetto Arthur Casas

«Il progetto Fazenda Boa Vista nei dintorni di San Paolo nasce con l’intento di realizzare architetture esteticamente sostenibili, creando case che uniscono la bellezza e dialogo con il mondo naturale », spiega l’architetto brasiliano Arthur Casas. «Cerco un’estetica che non incoraggi il consumo eccessivo, ma che si traduca, invece, in energia solare, ventilazione naturale, recupero dell’acqua, integrazione con il verde».
La struttura della villa è realizzata in legno prefabbricato e le facciate alternano pietra e legno, quest’ultimo utilizzato anche per la copertura. Il progetto sviluppa soluzioni che rispondono alle specificità della topografia, della vegetazione, del contesto.
Le surreali case-giardino di Javier Senosiain nel rispetto della natura

Il progettista messicano, precursore dell’architettura organica, crea case utilizzando meno materiali possibili, realizzando spazi dove l’uomo possa sentirsi in comunione con la natura.
Per il progettista Javier Senosiain, l’architettura può essere un’estensione del paesaggio per restituire all’uomo una dimensione più autentica e naturale dell’abitare: «la Casa Organica nasce con l’idea di creare uno spazio adatto all’uomo. La sua origine è la natura. Simile al grembo materno; simile ad un igloo e alle braccia di una madre che è intenta a coccolare il suo bambino» racconta l’architetto. Ed è questa la sensazione che intende ricreare il progettista, dove il soggetto è il paesaggio (e non la casa!), che viene modificato inserendovi pochi elementi artificiali, per quanto più possibile integrati nella natura.
Javier Senosiain è un architetto che ha dedicato tutta la sua carriera a progettare edifici che si ispirano profondamente all’elemento naturale, sia nelle forme sia nei materiali.
Utilizzo di minor materiale possibile

La progettazione è concepita con forme organiche e con il minimo del materiale possibile. Così da dare vita a un sistema di spazi dove l’uomo si sente in comunione con la natura. Alcuni dei suoi progetti sono stati realizzati con la tecnica del ferro-cemento, poi ricoperti di terra, di cespugli e di arbusti rampicanti.
Tra le architetture organiche più famose, troviamo il Nido di Quetzalcoatl, una vera scultura abitabile. Che si snoda come un serpente all’interno di un bosco a nord di Città del Messico, esempio di perfetta integrazione tra architettura e paesaggio naturale. «Questo progetto è nato per caso. Durante i lavori sono state trovate diverse grotte, una delle quali somigliava alla testa di un serpente con le fauci aperte. A quel punto ho deciso di aggiungere una coda e chiamarlo Quetzalcoatl, senza apportare alcun cambiamento al territorio», racconta Javier Senosiain. Poi, la Casa Organica, massima espressione del suo lavoro.
Questa è una casa semi-interrata, ispirata al guscio di un’arachide. Completamente immersa e ricoperta dal giardino che sfrutta le proprietà termiche e isolanti del terreno per mantenere un microclima interno stabile e confortevole. Infine, Nautilus, una dimora a forma di conchiglia, caratterizzata da interni colorati e forme spiraliformi, anch’essa a Città del Messico. In tutte le sue realizzazioni, l’architetto messicano si concentra sugli equilibri organici, sulla topografia e sulla resistenza della morfologia del territorio. In questo modo rispettando il massimo possibile la natura.
Una casa di legno a New York nel rispetto della natura

Costruita a Germantown, a circa 160 chilometri a nord di New York, la casa progettata dal designer e falegname Michael Robbins è ispirata all’architettura rurale locale. Con una struttura che ricorda le tradizionali farmhouse. Attento all’impatto ambientale, Robbins ha utilizzato il legno, sia all’interno sia all’esterno, così che l’edificio sia riscaldato e rinfrescato usando un minimo di energia. La silhouette è quella classica. Un volume rettangolare e un tetto a due falde, pur con dei dettagli originali, come la finestra lunga e stretta che sporge dal rivestimento.