Affonda le radici in un capolavoro poco conosciuto della drammaturgia russa, La potenza delle tenebre di Lev Tolstoj, il nuovo spettacolo che Fulvio Pepe firma e porta in scena in prima nazionale al Teatro Verdi di Padova. L’ultima domenica di agosto, produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, debutterà mercoledì 7 maggio alle 20.30 e resterà in replica fino a domenica 11 maggio. Pepe è noto attore, sceneggiatore e celebre per aver partecipato anche a “A chi è morto e chi sta per morire”, “Keawe” e “Romanzo Siciliano”,
Pepe sfida Tolstoj
Se il dramma originario di Tolstoj, scritto nel 1883 e ispirato alla tragica vicenda di un contadino assassino, conserva una tensione cupa e claustrofobica, Fulvio Pepe ne offre una rilettura sorprendente. Spostando l’ambientazione alla metà degli anni ’50 in una azienda agricola tra Emilia-Romagna e Veneto, e invertendo il genere dei protagonisti, il regista rielabora la trama con la leggerezza e l’umanità della commedia all’italiana. Un’operazione che, pur mantenendo la struttura narrativa di Tolstoj, dona nuova linfa all’intreccio attraverso personaggi originali e dialoghi vivaci, arricchiti da suggestioni dialettali che restituiscono ritmo e musicalità alla messa in scena.
Il cast di Pepe

Il cast, chiamato ad affrontare una sfida interpretativa di grande impegno, riunisce nomi di spicco della scena teatrale contemporanea: Gianluca Gobbi, Ilaria Falini, Debora Zuin, Leone Tarchiani, Paolo Li Volsi, Beatrice Schiros, Denis Fasolo, Federica Sandrini e Riccardo Livermore. Le scene sono firmate da Alberto Nonnato, i costumi da Aurora Donati, mentre le luci sono curate da Oscar Frosio con la consulenza artistica di Pasquale Mari. Le musiche originali sono composte da Aleph Viola, che accompagna con delicatezza le atmosfere emotive dello spettacolo.
Tolstoj si era ispirato a un caso di cronaca nera realmente avvenuto: Efrem Koloskov, un contadino russo, aveva ucciso il figlio nato da un’unione incestuosa con la figliastra. Il drammaturgo, toccato dalla crudeltà e dal pentimento del protagonista, visitò personalmente Koloskov nel carcere di Tula prima di scrivere la sua opera. Nella versione di Fulvio Pepe, questa radice oscura viene trasfigurata, senza mai cadere nel macabro, ma esplorando i contrasti tra sogni, illusioni e dure realtà con un tono più lieve e, al tempo stesso, struggente.
La trama di L’ultima domenica

La trama di L’ultima domenica di agosto, una donna matura, infelicemente sposata a un facoltoso proprietario terriero, si invaghisce di un giovane assunto come fattore nella loro azienda agricola. In questo amore, scopre un’insospettabile vitalità, una passione che sconvolge la sua esistenza e che ella vede come l’ultima occasione di felicità. Ma il ragazzo, acerbo e privo di profondità, si dimostra incapace di ricambiare davvero l’intensità del sentimento, preferendo la superficialità e il disimpegno. Il divario tra l’idealizzazione amorosa della donna e la mediocrità dell’amato innesca un dramma che travolge tutti i personaggi, costringendoli a confrontarsi con desideri, colpe e responsabilità che sfuggono al loro controllo.
Pepe al Verdi e al Goldoni

Incontri e tournée a corredo della rappresentazione, venerdì 8 maggio alle ore 18.00, il Teatro Verdi ospiterà A scena aperta, il tradizionale incontro tra il pubblico e gli artisti della compagnia, un’occasione preziosa per approfondire le scelte registiche e i temi dello spettacolo.
Dopo le repliche padovane, L’ultima domenica di agosto sarà in scena al Teatro Goldoni di Venezia dal 16 al 18 maggio, proseguendo così il suo percorso tra le principali piazze teatrali italiane.
Con questo progetto, Fulvio Pepe si conferma regista capace di confrontarsi con i grandi classici senza timore reverenziale, restituendoli al presente con intelligenza e sensibilità.