In circa quaranta minuti un bel “docufilm” su Mestre, dove scorrono immagini di questa città, un tempo fondamentale crocevia di scambi commerciali e soprattutto luogo dove personaggi molto importanti venivano a soggiornare, non a caso ricca di locande e osterie (se ne contavano oltre cento). Giovedì 6 marzo alle ore 18 nell’Auditorium “Cesare De Michelis” dell’M9 a Mestre, verrà presentato “Racconti di bottega. Storie di città”, realizzato da Giorgio Bombieri (grafico e fotografo, già autore di numerose pubblicazioni), Bibi Bozzato ( autore di lungometraggi,vincitore del premio Giglio d’Oro al Valdarno Cinema e insegnante di “Istituzioni di regia cinematografica)) e Michele Casarin (Presidente dell’Accademia delle belle arti di Venezia, direttore della Fondazione Bevilacqua La Masa e direttore del settore Cultura del Comune di Venezia).
Come si svolge il docufilm

Le immagini si muovono piacevolmente focalizzando in apertura su alcune vie del centro mestrino ed in particolare su Piazza Ferretto, luogo principe di questa città. Alle immagini si sovrappongono una serie d’interviste a “personaggi” che da anni operano in questo contesto dando un contributo sociale, culturale e commerciale di grande spessore storico. Si alternano con racconti e aneddoti, Sergio Barizza (storico e per anni direttore dell’Archivio), che non manca di ricordare inizialmente la genesi del nome di Piazza Ferretto. Inizialmente Piazza Maggiore poi piazza Umberto I (dopo la morte del re assassinato nel 1900) e infine l’attuale piazza che prese il nome dal partigiano Erminio Ferretto.
Molti i ricordi di Barizza che proseguono con le voci dell’orologiaio Michele Zanella che racconta del vicino locale “I Veterani” in piazzetta Da Re dedicato ai veterani di guerra e della stalla dove ora ha sede il suo negozio. Poi è la volta di Lorenzo Michielan (gestore della storica drogheria Caberlotto), Germana Craighero (titolare dell’omonima coltelleria), Massimo e il suo negozio di dischi Marte, così chiamato per la fusione dei nomi Massimo e Teresa la moglie, il quale racconta dei tempi quando sopra al suo negozio c’era la sede di Radio Mestre.
Tutte storie che rendono l’idea di come sia fatta e costruita una città

“Le città sono fatte di persone, e i negozi sono i luoghi in cui le persone si incontrano e interagiscono. La vitalità di una città è direttamente proporzionale alla diversità e alla vivacità dei suoi negozi” scriveva Jane Jacobs. E lo si capisce perfettamente dai racconti pieni d’entusiasmo narrati in questo film.
I personaggi del Docufilm

Ecco susseguirsi Franco del negozio di strumenti musicali “Effebi”, la signora Franca di “Cucinfretta” e Loris Baldan, titolare della barberia in piazzetta San Francesco, attività ereditata dal papà dove si circonda di decine e decine di fotografie dedicate al pugilato svolgendo anche l’attività di maestro di boxe. Arriva anche il contributo di Pietro del negozio “Pipa Club Venezia” e Ameen, titolare della gastronomia “Gerusalemme pizza e kebab”. Non poteva mancare uno tra i locali più gettonati di Mestre quale la famosa “Osteria da Gino” con il suo titolare Maurizio che racconta “tutti ormai mi chiamano Gino perché era il nome di mio padre e questo non può che farmi piacere”.
Il Docufilm e Mestre

Una carrellata di ricordi ed emozioni che c’immergono nella storia di Mestre, una città che ancora oggi ha un cuore forte che batte nonostante i cambiamenti e le difficoltà. Sergio Barizza chiude questo “amarcord” raccontando dell’hotel Vivit nato nel 1910 e della vicina locanda “Al Genio” che aveva sulla piazza una tettoia in metallo in stile neo gotico di quelle che si vedono ancora nei vicini paesi Dolo e Mirano. Il film si avvale di preziose collaborazioni quella per le musiche del maestro Paolo De Gaspari, compositore e docente di clarinetto e della voce narrante di Giancarlo Marinelli, scrittore e regista teatrale.