Vi diamo il benvenuto in questa rubrica dedicata ai libri ricordando che si è appena conclusa la “Settimana della Lingua italiana”. Dal 2001 in ottobre c’è un evento che promuove l’italiano come grande lingua classica e contemporanea. Tema quest’anno: L’italiano e il libro: il mondo fra le righe. Quanti universi nascosti tra le pagine dei libri!
Alla scoperta degli universi letterari alla Lovat

Andiamo a scoprirli entrando nella Libreria Lovat, punto d’incontro letterario del nordest con le sue belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste. Ecco la classifica che ci ha preparato con i primi dieci titoli scelti dal pubblico.
1- Tuti – RISPLENDO NON BRUCIO – Longanesi
2- Malaguti – FUMANA – Einaudi
3- Corona – LUNARIO SENTIMENTALE – Mondadori
4- Scurati – M. L’ORA DEL DESTINO – Bompiani
5- Rampini – GRAZIE, OCCIDENTE! – Mondadori
6- Murakami – LA CITTA’ E LE SUE MURA INCERTE – Einaudi
7- Manzon – ALMA – Feltrinelli
8- Gamberale – DIMMI DI TE – Einaudi
9- Simenon – MALEMPIN – Adelphi
10- Umrigar – IL CANTO DEI CUORI RIBELLI – Libreria Pienogiorno
Senza dubbio il Nordest brilla di luce propria

Ha forse ragione il Premio Campiello Federica Manzon quando scrive che la Geografia vince sulla Storia? Guardando il medagliere troviamo un nutrito gruppo di autori veneti e friulani. Anche lo scrittore napoletano Antonio Scurati ha vissuto tantissimi anni a Venezia. Ha scelto la città lagunare come teatro del suo romanzo post apocalittico del 2011 “La seconda mezzanotte” dove descrive una Piazza San Marco che dopo una catastrofica onda alluvionale viene ricostruita da una multinazionale cinese che la trasforma in arena per gladiatori.
Lasciamo questo Colosseo da terzo millennio e occupiamoci della classifica

La novità della scorsa settimana è balzata subito in testa: Risplendo non brucio (Longanesi) di Ilaria Tuti. La scrittrice di Gemona del Friuli torna a dominare le classifiche con il suo talento. Ha ideato l’iconico personaggio di Teresa Battaglia, ruvido e ombroso commissario di polizia specializzato in profiling che si occupa di “cold case”. Una serie letteraria diventata anche un successo televisivo grazie all’interpretazione di Elena Sofia Ricci. Il nuovo romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ci porta tra le inquietudini suggestive del castello di Kransberg, dove a pochi metri di distanza il Führer è asserragliato in un bunker dopo l’attentato del 1944. In questo teatro di guerra tra la neve macchiata di sangue, conosceremo il professor Adami che il dittatore aveva internato a Dachau. Il suo incarico è scoprire la verità sulla morte sospetta di un soldato nazista: suicidio oppure complotto alle spalle di Hitler? Una narrazione che si muove su piani paralleli e coinvolge anche un personaggio femminile e la città di Trieste. I destini dei protagonisti avvolti dalla follia di un regime che oltre ad annientare gli ebrei, seviziava e uccideva i fragili e i dissidenti politici.
Malaguti al secondo posto

Blasonato da un magnifico secondo posto lo scrittore di Monselice Paolo Malaguti: Fumana (Einaudi). Così si chiama la bambina venuta alla luce durante l’alluvione del 1882 in un paesino della provincia veneta, mentre la madre muore di parto. Così viene definita nel Veneto la densa nebbia opalescente che nasconde tutte le cose. Un destino già nel nome scelto per lei. Tradizioni, stereotipi, povertà e ignoranza, affresco di un Veneto arcaico dove la natura appare minacciosa nella sua indifferenza.
Corona in terza posizione

In terza posizione un celebre del Nordest come Mauro Corona, alpinista e scultore di Erto (Pordenone). Costantemente in vetta alle classifiche, torna in libreria con Lunario sentimentale (Mondadori). Un viaggio attraverso il calendario dei sentimenti. Ogni mese viene descritto con suggestioni antiche e magiche. Incanto spezzato in una sera di ottobre: “Qui il mondo a cui appartenevo è finito la sera del 9 ottobre del 1963. Il disastro del Vajont è stato un colpo di scure che ha spaccato le nostre vite in un prima e un dopo. È di quel mondo contadino ormai perduto che voglio raccontare”. La tragedia del Vajont è un monito universale, un disastro provocato dall’uomo che non dobbiamo mai dimenticare.
La novità

La novità della settimana porta la firma del “napoletano-veneziano” Antonio Scurati. M. L’ora del destino. (Bompiani). Si tratta del quarto appuntamento con il grande affresco realizzato dallo scrittore sul periodo più oscuro e terribile vissuto dall’Italia annientata dalla dittatura fascista. Il primo romanzo della serie dedicata al ventennio e a Benito Mussolini “M. Il figlio del secolo” è stato in classifica per due anni consecutivi vincendo il Premio Strega nel 2019.
L’Occidente questo sconosciuto!

Esce a pezzi nel bestseller dello studioso francese Emmanuel Todd, mentre lo scrittore Federico Rampini ne traccia un profilo positivo: Grazie, Occidente! (Mondadori) – Tutto il bene che abbiamo fatto. Il giornalista e autorevole commentatore ha confessato in una recente intervista di aspettarsi tantissime critiche per la decisione di realizzare un saggio che va controcorrente. Una lezione di storia inconsueta, suggerimento a ristabilire l’autostima perduta in questi ultimi tempi. Leggiamo un frammento dell’introduzione: “Grazie, Occidente. Sono due parole che non sentiremo mai pronunciate insieme. Non in quest’epoca storica perlomeno. È un’espressione proibita, un tabù del nostro tempo che pure si considera tollerante. Grazie, Occidente non si può dire, a rischio di attirarsi addosso una fatwa laica, l’equivalente della condanna che i sacerdoti islamici scagliano contro chi osa rappresentare il Profeta”.
Uno sguardo al Giappone

Troviamo in classifica uno scrittore giapponese blasonato da numerosi premi internazionali ma non ancora dal Nobel, nonostante sia spesso inserito nella rosa dei favoriti, Haruki Murakami autore di molti romanzi e saggi e traduttore di celebri firme della letteratura americana. Il suo nuovo romanzo ha un titolo misterioso: La città e le sue mura incerte (Einaudi). Una storia d’amore sbocciata tra un ragazzo e una ragazza durante un concorso letterario. I due giovani vivono in città diverse ma cominciano a frequentarsi assiduamente. Durante queste lunghe passeggiate, la ragazza comincia a descrivere una misteriosa città circondata da altissime mura, unicorni, uccelli notturni invisibili. L’orologio della piazza principale è senza lancette. Poi fa una rivelazione sorprendente, la vera Lei non è chi gli sta davanti, ma soltanto un’ombra sbiadita. Lui dovrà quindi cercarla in quel luogo segreto che nel frattempo ha annotato nei minimi dettagli. Ma accade una cosa inaspettata e inquietante, la donna scompare. Per ritrovarla il protagonista dovrà attraversare i confini dello spazio e del tempo. Haruki Murakami secondo “The New York Times” ha inventato la letteratura del XXI secolo più di chiunque altro.
Sempre nel palmarès il Premio Campiello 2024: Alma (Feltrinelli) di Federica Manzon

La scrittrice di Pordenone ci accompagna in un viaggio tra identità e memoria che segna il percorso della protagonista. L’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente all’ombra del confine. Alma torna nella sua Trieste, città dalla quale è fuggita per rifarsi una vita lontano. Subito gli interrogativi affiorano nella sua mente: a quale terra appartiene veramente? Ecco come viene descritta: “…ha l’aria da straniera del nord. Ovunque abbia vissuto l’hanno sempre scambiata per una che viene da un altrove…”. La Geografia ha sempre la meglio sulla Storia scrive Federica Manzon, ci incatena a un carattere, decide in anticipo chi siamo e l’impressione che faremo sugli altri.
Scende Chiara Gamberale

Dopo i fasti del primo posto nelle scorse settimane mantiene il gradimento del pubblico la scrittrice romana Chiara Gamberale: Dimmi di te (Einaudi). Possiamo trasformare la nostra vita che sembra una palude, in un mare aperto? Con questa profonda riflessione l’autrice continua a brillare nelle classifiche realizzando un’indagine sotto forma di romanzo, sulle incongruenze dell’esistenza in bilico tra sogni e vita reale. Con l’originalità che l’ha resa celebre ci accompagna nell’impresa più ardua e straordinaria: fare pace con la persona che siamo diventati anche quando non corrisponde affatto alle aspettative originarie. Chiara Gamberale ha iniziato la sua carriera come speaker radiofonica. Attualmente collabora per numerose testate giornalistiche ed è autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici.
Se in classifica c’è l’ideatore del commissario Maigret come competere?

Una grande occasione con la narrativa dell’iconico Georges Simenon che ha inciso profondamente nella cultura del suo tempo appassionando milioni di lettori. In libreria: Malempin (Adelphi). Sveliamo solo l’incipit, seducente invito alla scoperta di ciò che avverrà dopo: “Anche a posteriori, resto convinto che quella giornata fu più rapida delle altre e subito mi viene in mente la parola vertiginoso “. Bella copertina come lo sono tutte quelle di Adelphi.
Il ritorno di Thrity Umrigar

Torna nel medagliere un romanzo ispirato a fatti realmente accaduti della scrittrice indiana Thrity Umrigar: Il canto dei cuori ribelli (Libreria Pienogiorno). Autrice di grande spessore, ha collaborato a lungo con il Washington Post e altre testate importanti. Il New York Times ha ribattezzato questo bestseller come “il nuovo Mille splendidi soli”. Una ragazza lascia l’India in circostanze drammatiche raggiungendo l’America e diventando una giornalista. Dopo molti anni accetta con grandi riserve l’incarico di seguire una vicenda a Mumbai. Una giovane donna sfigurata dai fratelli e dai membri del suo villaggio per aver sposato un uomo di un’altra religione. Nel seguire il tragico fatto di cronaca, la protagonista torna nei luoghi della sua infanzia. Sarà un doloroso viaggio nel passato, tra modernità e oscurantismo.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, ha proprio ragione, i clienti della libreria Lovat hanno regionalizzato, anche se in parte, la scelta dei libri da leggere o da regalare in questa settimana; però è un orgoglio avere in due o tre Regioni tanti scrittori di qualità e di interesse nazionale. Antonio Scurati si immerge in quel maremagnum di fatti e personaggi che hanno caratterizzato gli anni più cruenti della guerra. Infatti, anche il titolo è parte di una di quelle frasi altisonanti e retoriche che sono state pronunciate dal balcone, con lentezza retorica, dal più famoso cittadino di Predappio. In questo romanzo non c’è solo la figura del duce, ma anche quella di altri personaggi del tempo che a mio avviso meriterebbero una rivalutazione e una promozione per i loro meriti. Uno di questi è l’ufficiale Paolo Caccia Dominioni, che ha saputo anche trasmetterci attraverso i libri le vicende accadute ai nostri paracadutisti a El Alamein. Altra figura straordinaria di militare e di scrittore fu Mario Rigoni Stern, anche lui attraverso la scrittura, viva e partecipe, ci ha trasmesso pagine vive sulla vicenda degli Alpini in Russia. Federica Manzon pur essendo Friulana e ambientando la sua vicenda a Trieste e sul confine, presenta un romanzo dal valore internazionale, non per nulla ha vinto il premio Campiello. Nella Trieste, cesura tra occidente e il socialismo reale di Tito, c’è spazio sia per conoscere le azioni del padre misterioso ora scomparso, sia per recuperare sentimenti e memorie della sua infanzia carsica.
Ho letto Alma prima che vincesse il Premio Campiello e anche se non credo particolarmente ai premi, in questo caso mi ha fatto molto piacere. E’ un libro molto bello, che fa riflettere sulla guerra, sui confini, di come amici possano diventare nemici. Grazie sempre per questa interessante e preziosa rubrica