“L’amore è per definizione un dono non meritato, anzi l’essere amati senza merito è la prova del vero amore”. Milan Kundera.
Illuminante questa frase, apre sconfinate praterie sui luoghi comuni dei sentimenti. Milan Kundera non era una persona comune, scrittore poeta drammaturgo di origine cecoslovacca si è spento in questi giorni a Parigi, aveva 94 anni. Ha lasciato al mondo il suo talento e L’insostenibile leggerezza dell’essere. Come molti lettori l’ho scoperto negli anni 80 in seguito al clamore creato da una delle più belle trasmissioni Rai “Quelli della notte”. Nel suo monologo surreale Roberto D’Agostino lo citava ogni sera. È un libro che ho amato particolarmente, credo sia arrivato il momento di rileggerlo dopo tanti anni.
È anche il momento di andare in libreria per scoprire le ultime novità editoriali grazie alla super classifica elaborata ogni settimana dalla fantastica Libreria Lovat punta di diamante del nordest con le sue belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste, sempre aperte agli incontri con gli autori.
La scorsa settimana abbiamo anticipato quello sarebbe avvenuto, l’ingresso nel medagliere del Premio Strega. Lo vediamo primeggiare nella nuova classifica di metà luglio:
- D’Adamo – Come d’aria – Elliot
- Manzini – ELP – Sellerio
- Calandrone – Dove non mi hai portata – Einaudi
- Crepet – Prendetevi la luna – Mondadori
- Tuti – Madre d’ossa – Longanesi
- Bussola – Un buon posto in cui fermarsi – Einaudi
- Genovesi – Oro puro – Mondadori
- Rokia – Sindrome – Salani
- Läckberg – Il figlio sbagliato – Marsilio
- McCarthy – La strada – Einaudi
Sul podio “Come d’aria” (Elliot) di Ada d’Adamo, Premio Strega 2023. Un riconoscimento arrivato postumo perché l’autrice è scomparsa a soli 55 anni lo scorso aprile dopo una lunga malattia. Circostanza che ha creato grande partecipazione al momento dell’assegnazione del premio ritirato dal marito Alfredo Favi. Ada d’Adamo, scrittrice e danzatrice, ha conquistato il pubblico con l’autenticità della sua storia: una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile le emozioni della loro vita insieme. Passato e presente che si intrecciano senza sdolcinature ma con pagine potenti e a volte spietate. È anche la vittoria di una piccola casa editrice Elliot, già sono stati acquisiti i diritti di traduzione in Francia.

Sul fronte del giallo brilla ancora il vicequestore Rocco Schiavone disubbidiente e insofferente alle regole ma grande investigatore: ELP (Sellerio) di Antonio Manzini. Acronimo di un gruppo che si definisce “Esercito di Liberazione del Pianeta” e protesta liberando animali d’allevamento in autostrada. Ci sono delitti inquietanti in questa vicenda, ma dove sono i colpevoli? Rocco li scoprirà perché nelle storie di Antonio Manzini niente è come sembra.
Quando la vita costruisce storie spesso colpisce al cuore. Quello che accade a Lucia e Giuseppe in una tragica estate degli anni ‘60 è tutto vero. I due giovani sono a Roma con la loro bimba di soli otto mesi. Innamorati e in fuga, braccati. Lei ha lasciato un marito violento che è stata costretta a sposare, costruisce una nuova vita con Giuseppe ma per la legge dell’epoca è un’adultera, si è macchiata di gravi reati come l’abbandono del tetto coniugale. Avvolti da questa immensa disperazione lasciano la bambina su un prato di Villa Borghese sicuri che qualcuno si prenderà cura di lei. Lucia e Giuseppe in circostanze ancora misteriose scivoleranno nelle acque del Tevere.
La bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone, poetessa, scrittrice, giornalista, artista e conduttrice Rai. Ha raccontato questa vicenda nel romanzo finalista al Premio Strega: Dove non mi hai portata (Einaudi) Mia madre, un caso di cronaca.
L’autrice ricostruisce la drammatica vicenda tornando nei luoghi dove sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato. Indagando sul passato getta una luce nuova nella sua vita. Come una detective ricostruisce i movimenti dei protagonisti, studia gli oggetti abbandonati nel loro cammino, si informa sul tempo che impiega un corpo ad annegare. Cerca di capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a l’Unità in cui spiegavano il loro gesto.
Anche questa settimana tra i protagonisti della classifica troviamo Paolo Crepet “Prendetevi La luna” (Mondadori). Penso che fare lo psichiatra, come lo scrittore, significhi intraprendere l’arte di rimuovere gli ostacoli alla felicità. Ho sempre amato cercare la gente, ascoltarla, scriverne. Così Paolo Crepet racconta il suo impegno su temi a lui tanto cari come scuola, educazione, famiglia. Prendetevi la luna non è un consiglio, ma una suggestione. Non vale solo per i momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì apposta, scompare e ricompare proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo”. In queste pagine ognuno troverà la propria, oltre il buio della notte.

Plauso allo scrittore veronese Matteo Bussola, fumettista e conduttore radiofonico sempre ai primi posti del medagliere Un buon posto in cui fermarsi(Einaudi). Ecco cosa scrive: “la vita non è una montagna da scalare, un treno da non perdere, un obiettivo da centrare, ma è una piccola stanza da arredare con cura. Non è una cima da raggiungere a tutti i costi. È la scelta di un buon posto in cui fermarsi”.
È giunto il momento di pensare alle favole, in che modo? Questa è una fiaba al contrario, narra di una strega, un principe, un drago e una sirena. Sindrome (Magazzini Salani) di Rokia. La storia di quattro ragazzi che conoscono il dolore e cercano di trovare un modo per guarire. Lottano pericolosamente contro i propri demoni, ma sembra una battaglia perduta, finché un giorno arriva una dottoressa con una intuizione geniale, i loro caratteri si preparano a reagire come gli elementi chimici in una provetta, leggiamo questo dialogo: “Immaginate di mischiare le sostanze più opposte e nocive di questo mondo in un unico bicchiere, sostanze che singolarmente esprimono effetti disastrosi e catastrofici. Non funzionerà, dottoressa Setterman. Non mi aspetto che funzioni”.
Non possiamo svelare altri misteri sul romanzo ma sull’autrice sì. Rokia è una giovane scrittrice italiana di origine marocchina, ha iniziato a scrivere molto presto vincendo il suo primo concorso a dieci anni. Successivamente ha cominciato a condividere i suoi primi racconti sulla piattaforma Wattpad raggiungendo oltre nove milioni di letture. Ha raggiunto la notorietà con The truth untold una specie di Romeo e Giulietta in versione moderna tra realtà e metaverso.
Un successo strepitoso che conferma una mia convinzione, non siamo soli nel metaverso.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, questo è il tempo adatto per leggere, al fresco, in casa, sotto un albero, un po’ più complicato al mare, troppo sole e distrazioni. Sono felice che la signora Ada D’Adamo, abbia vinto il premio importante Strega per il suo libro. Questo riconoscimento non è solo un omaggio alla narrazione, ma è una carezza affettuosa verso una mamma distrutta dalla malattia e un bacio al dolore che ha colpito anche la figlia. Però mamma e figlia riescono a costruire un vissuto all’interno della reciproca vicenda di dolore. Speriamo che Ada D’Adamo abbia saputo quanto è stato apprezzato il suo racconto, non solo premiato dai giurati, ma subito acquistato da tanti lettori che in questo modo si uniscono alla vicenda di una mamma sofferente che deve rapportarsi con una figlia che ha bisogno anche lei di affetto.