Nel 2012 il famoso artista Banksy, sconosciuto a tutti, ma conosciuto in tutto il mondo per le sue performances sotto aspetto di murales, realizzò in occasione dei Giochi olimpici di Londra un’opera che ritraeva un uomo con il volto semicoperto nell’intento di lanciare un mazzo di fiori al posto di una bomba molotov. Due anni più tardi nel 2014 diversi fotografi immortalarono nel pieno centro di Madrid, precisamente nel quartiere di Lavapies, un gruppetto di persone che lanciava mazzi di fiori verso la polizia che cercava di far sgomberare un appartamento da parte di uomo che non poteva più pagare l’affitto. Chissà se questa stessa immagine del lanciatore di fiori è stata presa in “prestito” dal lancio del mazzo di fiori che fece l’immenso Gigi Riva o se preferite alla sarda “Giggirriva”, quando il 12 aprile del 1970 entrò in campo e si avvicinò verso la tifoseria eseguendo questo bellissimo gesto. Si doveva giocare la partita Cagliari-Bari che doveva e poteva sancire matematicamente lo scudetto per la squadra sarda guidata dal tecnico Manlio Scopigno detto “il filosofo”. Finì due a zero per il Cagliari con le reti dello stesso Riva e Sergio “Bobo” Gori.

Chi racconta il filosofo

Questo episodio e tanti altri sono splendidamente narrati dal giornalista amiatino Domenico Ciotti nel suo libro “1970 – Il romanzo del Cagliari”, che gode anche di una magistrale prefazione a firma di Edoardo Pittalis, per anni vicedirettore del quotidiano “Il Gazzettino” e oggi direttore del settimanale online e’Nordest.
Più filosofo che allenatore e con un Riva in più

Più che un libro sullo scudetto del Cagliari si tratta di una storia romanzata o meglio della storia vissuta da Manlio Scopigno alla vigilia di quella famosa partita col Bari. E scrive proprio Pittalis “E non solo, nel 1970 si spengono anche molte luci di quell’Italia, e inizia una lunga scomposta notte. In fondo, il calcio è un po’ anche la nostra storia. La sua non è stata una “vita agra” come quella dell’amico scrittore, ha smesso presto di allenare, si è ritirato in seguito alla malattia. Non amava i salotti calcistici in Tv, preferiva una mostra. E ha cominciato a presentarsi con la sigaretta tra le dita e l’aria di chi si affaccia dicendo: “Disturbo se fumo?”
Il filosofo e la sua notte solitaria

Questo “romanzo” sta tutto o quasi nella notte vissuta da Manlio Scopigno prima della partita-scudetto dove rivede tra la stanza dell’albergo e la passeggiata sul lungo mare, tra una sigaretta e l’altra, molti episodi della sua vita, tra la sua breve carriera da calciatore e la successiva carriera da allenatore. Nelle prime pagine c’è spazio anche per il vecchio stadio Amsicora (una volta andato in “pensione” venne sostituito dal Sant’Elia), che l’autore del libro gli fa quasi indossare i panni di un essere umano che porta nel suo viaggio la valigia dei ricordi.
Un sogno che predisse tutto

Ma i ricordi passano anche nella mente di Scopigno che trova anche il tempo per sognare il famoso personaggio napoletano “O Monaciello” (il piccolo monaco), nato dalla penna della scrittrice napoletana Matilde Serao (tra l’altro ripreso anche dal regista Paolo Sorrentino nel suo recente film “E’ stata la mano di Dio), che gli predice in parte il suo futuro vittorioso come allenatore, dopo aver subito il grave infortunio che gli precluderà la carriera di calciatore all’inizio degli anni cinquanta.
Un allenatore. Un filosofo. Un amante dell’arte

E’ una storia che narra di calcio, ma in un certo senso è anche un “tuffo” nella storia dell’arte (Scopigno aprì anche una galleria d’arte a Cagliari) dove non mancano le citazioni e certe elucubrazioni dove famosi dipinti vengono paragonati a determinate situazioni importanti che hanno attraversato la vita dell’allenatore. Vediamo “Il seminatore al tramonto” di Van Gogh quando Scopigno vinse il trofeo “Il Seminatore d’oro (assegnato all’epoca al miglior allenatore dell’anno), che era una statuina dorata rappresentante un contadino che semina. E poi “La vita variopinta” di Kandinskij che Scopigno vide osservando tutto il pubblico che riempì lo stadio Amsicora nella partita col Bari.
Un sorriso che non mancava mai

Non possono mancare le famose battute fredde che resero celebre questo allenatore. Un giorno un gruppetto di tifosi del Cagliari alla viglia della partenza della nazionale azzurra per i mondiali in Messico del 1970 gli chiese: “Mister ci vorrebbe lei sulla panchina azzurra al posto di Ferruccio Valcareggi!” E lui rispose candidamente: “Non aspiro alla nazionale, semmai aspiro le nazionali!”. Il riferimento era al fatto che Scopigno fosse un accanito fumatore. E come tale trascorse tutta la notte del 12 aprile 1970 finendo praticamente un intero pacchetto di sigarette. Non prima di aver rimembrato la partita precedente con Juventus finita 2 a 2. Paragonata al film “C’era una volta il West” dove Charles Bronson ed Henry Fonda si trovarono di fronte per il duello finale.
Un filosofo e i suoi pensieri
Si alzò dalla panchina del lungomare Cristoforo Colombo e rientrò in albergo alle 5.30. La partita col Bari era alle ore 14.30 com’era per tutte le altre partite in calendario e l’uccellino della Stock di Trieste annunciava il famoso “Tutto il calcio minuto per minuto”. Salutò il portiere, salì in camera e dormì poco più di due ore.
Il resto è storia del calcio

Il Cagliari scese in campo con la formazione tipo, a parte Tomasini che aveva subito un grave infortunio. E quindi ecco Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Poli, Domenghini, Nenè, Gori, Brugnera, Riva. Il Bari era poca cosa, a parte l’ormai “anziano” Canè, il giovane Spadetto e Fara che andava a corrente alternata. Due a zero, scudetto al Cagliari e un’intera isola in festa.
La bella storia di un filosofo e del suo gruppo

Uno scudetto, che non è più stato ripetuto a Cagliari, ma quell’impresa è rimasta nella mente di tutti gli appassionati di calcio. Anche i tifosi delle grandi storiche, sotto sotto tifavano per quella squadra che aveva un filosofo in panchina e un autentico gladiatore in campo. Forse il più forte attaccante di tutti i tempi. Leggetelo questo libro vi racconta una bella storia.
1970 – Il romanzo del Cagliari” di Domenico Ciotti (Ultrasport). Euro 14.50
p.s. Per tutti i fan di Gigi Riva consiglio anche “Rombo di tuono – Storia e leggenda di Gigi Riva” (Bruno Bernardi)