Gli Internazionali d’Italia cominceranno tra più di due mesi, ma nelle ultime settimane si sono già accese le polemiche sull’eventuale partecipazione di Djokovic al torneo tennistico più importante del nostro paese. Le idee di apertura verso una possibile presenza del serbo di Valentina Vezzali, sottosegretario allo Sport, si sono scontrate con quelle del Presidente del Coni Malagò, per il quale accogliere Djokovic sarebbe un’azione sbagliatissima. Non potendo disputare molti tornei e vivendo lunghi periodi di inattività, il futuro sportivo di Djokovic è inevitabilmente condizionato. La questione divide molti esperti, tra chi pensa che le decisioni siano esclusivamente politiche e chi crede che il serbo debba solo rispettare le regole del paese che lo ospita, come sostiene Omar Camporese, con cui abbiamo parlato anche del momento dei tennisti azzurri.
Camporese, attorno a Djokovic si è creata una vera e propria questione. Cosa ne pensa?

“Lo conosciamo bene Djokovic, è una persona che quando prende una decisione difficilmente cambia idea. Lui vorrebbe giocare, ma sappiamo che ci sono delle regole e che gli organizzatori dei vari tornei sono tenuti a farle rispettare. Siamo ancora in periodo di pandemia e per giocare per fortuna è stata trovata una soluzione, che è rappresentata dalla vaccinazione e dal greenpass rafforzato. Il numero uno al mondo non può fare quello che vuole e infrangere le regole, altrimenti si creerebbe un precedente pericoloso”.
Qual è il suo parere sul cambio di allenatore di Sinner?

“Non ci sono le condizioni per dire se questa sia la scelta giusta o sbagliata, e non sarebbe nemmeno corretto sbilanciarsi in giudizi affrettati. Riccardo Piatti lo conosco molto bene, io sono nato con lui e sono ovviamente dispiaciuto per questo divorzio, ma ci sta che un tennista decida di interrompere un rapporto durato per anni. L’allenatore è come una moglie e il matrimonio può anche finire. Solitamente il giocatore prende questa decisione quando non vede i risultati o un gioco finalizzato sul miglioramento, ovviamente non penso sia per la prima opzione visti i successi di Sinner”.
Camporese, su cosa dovrà migliorare Sinner?

“Al momento è un giocatore molto metodico, gioca sempre nella stessa maniera e non riesce a manovrare lo scambio con dei back o facendo girare la palla. Penso che il giocatore abbia bisogno di fare qualcosa di più dal punto di vista del gioco se vuole diventare il numero uno al mondo, attualmente infatti ci sono avversari come Medvedev, Tsitsipas, Zverev e Alcaraz, oltre i tre tenori, che tennisticamente gli sono superiori. Quest’ultimo, che è più giovane e ancora sotto in classifica, gioca benissimo da tutte le parti del campo e sa cosa deve fare. Riesce a manovrare dal fondo del campo, ha il colpo conclusivo, cambia il taglio della palla e sa anche scendere a rete. Per questo dico che Sinner, rispetto ai citati, è ancora troppo lineare e che dovrà lavorare su questo aspetto per raggiungere il loro livello o addirittura superarlo”.
Come vede gli altri italiani?

“Siamo messi bene, questo è un periodo d’oro per il tennis italiano tra Sinner, Berrettini, Sonego e Musetti. Avere due italiani tra i primi dieci è un orgoglio e la speranza ovviamente è quella di riuscire a vincere qualcosa di importante. L’Italia ha un’ottima squadra per una competizione come la Coppa Davis, in pochi hanno due singolaristi come Sinner e Berrettini e anche nel doppio siamo reduci dal successo con la coppia Fognini-Bolelli nel Rio Open. La Coppa Davis può essere addirittura vinta dall’Italia, anche se mi dispiace che un torneo così storico sia stato trasformato e peggiorato sotto tanti aspetti. Lo spettatore da casa ha sempre voluto tifare per l’Italia e vedere le partite dal venerdì alla domenica, così il format perde tanto del suo fascino”.
Camporese, quest’anno sarà possibile vedere un azzurro vincere uno Slam?

“Continuo a credere che dipenda ancora tutto da Nadal, Djokovic e Federer, con gli altri che si prendono ciò che questi tre lasciano. Lo abbiamo visto nuovamente all’Australian Open, Nadal a 35 anni sembrava essere il più giovane in campo e se diamo un’occhiata ai nomi dei vincitori degli Slam degli ultimi anni ci accorgiamo di come i conti non tornino. Medvedev, tra pochi giorni il numero uno al mondo, ha vinto un solo Slam in carriera, questo deve far pensare. Noi contiamo su Sinner e Berrettini. Specialmente quest’ultimo, conoscendo le sue qualità sull’erba, deve ambire ad andare il più avanti possibile a Wimbledon. Con un po’ di fortuna nel tabellone e con il presentarsi di giuste e fortunate condizioni, potrebbe anche puntare alla vittoria finale”.