Lontano da noi si sta consumando una crisi che vede coinvolto un Paese membro dell’UE, cioè la Francia, e tre Paesi che hanno in comune sia la lingua, sia un accordo trilaterale nell’area Indo-Pacifico. Tale accordo denominato AUKUS (Australia, United Kingdom e United States) ha come scopo creare un fronte all’espansionismo cinese in quell’immensa area di mare. Ovviamente, non sono mancate subito le critiche del governo di Pechino, accompagnate dalla reazione della Francia che per protesta nei confronti del Trattato ha richiamato i suoi ambasciatori accreditati presso i tre Stati citati.
Il sottomarino del futuro

Francia e Australia avevano già stipulato un accordo commerciale, qualche anno fa, per la costruzione di una decina di sommergibili convenzionali che sarebbero affidati alla Naval Group, azienda francese. Ma a causa di notevoli ritardi, le autorità francesi avevano incominciato a pensare a una ricerca alternativa. La stessa Australia da tempo era alla ricerca di alternative al progetto del sottomarino per il futuro, dopo che era emerso con chiarezza che la flotta convenzionale nell’immenso oceano era non adeguata. Ecco che i tre Paesi anglofoni, attraverso un accordo internazionale trilaterale di tipo militare, si sono posti come fine quello di dotare le forze armate australiane di una flotta di sommergibili d’attacco a propulsione nucleare. I tre governi hanno giustificato l’accordo con la necessità di rendere più salda la sicurezza nell’ambito della difesa.
L’accordo

Va detto che tale accordo è un tentativo per costituire un gruppo ristretto che abbia una visione strategica nello scacchiere indo-pacifico. Ed è questo che ha fatto infuriare le autorità di Parigi che ha voluto ricordare che in quella aerea vivono più di un milione di cittadini francesi e che racchiude la zona economica esclusiva francese. È arduo ora che i francesi adesso possano convincere gli altri Stati membri dell’UE a sostenere una quantità di risorse per pattugliare e difendere l’area abbastanza estesa.
Le preoccupazioni

Tutto ciò ha scatenato forti preoccupazioni all’interno della Nato che è stata tenuta all’oscuro dato che la Cina è ormai parte dell’agenda del Patto atlantico proprio voluta dagli statunitensi. Difatti, gli Stati Uniti avrebbero agito senza informare i vertici dell’Alleanza atlantica che stava accordando un trattato trilaterale con il Regno Unito e l’Australia. Comunque, la Francia è nella posizione troppo scomoda rispetto all’area indo-pacifica: esclusa dall’accordo Aukus, è sotto molti aspetti isolata anche all’interno della UE che ha reagito con scarso interesse all’accordo che tanto preoccupa Parigi.