Fino ad un anno e mezzo fa ero un’insegnante di danza. Ora sono una donna racchiusa in una palla di vetro. Sapete quelle con la neve finta che la gente ama girare per contemplare l’effetto del tempo fermato. Ecco questo è ciò che provo, sono ferma, in sospeso, mi sento soffocare da una situazione che non dipende da me ma che subisco , come il burattino che dipende dalle mani del suo burattinaio.

Chiusi in una palla di vetro
Non si capisce perché, ma lo Stato ha voluto del tutto dimenticare in questa situazione drammatica il mondo dell’arte ed in particolar modo quello della danza che non viene mai citato. I soliti invisibili: mai nominati, mai considerati e mai sostenuti. O se qualcuno più fortunato ha ricevuto qualche indennizzo parliamo veramente di cifre simboliche. Nessuno però ha mai analizzato che siamo direttori di scuole di danza con spese che corrono come affitti da pagare, bollette, tasse , responsabilità. Senza parlare delle famiglie da mantenere.

Dalla palla di vetro alla bolla di sapone
I sacrifici di una vita svaniscono come una bolla di sapone. Noi ballerini siamo persone toste e siamo abituati a soffrire e soprattutto a non mollare, e quindi ci siamo subito ingegnati creando lezioni virtuali, eventi online, flash mob, servizi fotografici , video clip e molto altro. Tutto questo, però, è solo un piccolo palliativo, perché noi abbiamo bisogno del contatto diretto con i nostri allievi, di salire su un palco , sentire il profumo del teatro e danzare per il nostro pubblico, abbiamo bisogno di emozioni, di insegnare guardando i nostri ragazzi negli occhi.
Il ruolo di educatori
Ricordiamoci che abbiamo un ruolo molto importante , non siamo solo insegnanti ma anche educatori e in questo periodo così surreale i nostri ragazzi avrebbero avuto bisogno di noi, del nostro sostegno. Invece eravamo dietro ad uno schermo a dire: mi senti? Sei connesso? Attento a non alzare troppo la gamba che sbatti sull’armadio! Ma vi pare possibile?

Strutture chiuse in una bolla di vetro
Abbiamo tutti delle strutture bellissime, con pavimenti adeguati per saltare, spazio, areazione ma soprattutto eseguiamo in maniera maniacale tutti i protocolli: misurazione della febbre, igienizzazione, sanificazione, utilizzo della mascherina e le distanze.
Palestre e scuole di danza
Dopo che a settembre ci avevano fatto seguire tutte queste regole così rigide, ma seguite alla lettera, ed infatti nessun contagio è avvenuto nelle palestre, ci hanno fatto chiudere a fine ottobre e tutt’ora siamo chiusi. Giorni fa è arrivata l’ennesima presa in giro…….. Apertura delle palestre il 1° giugno. Ma dite sul serio? Non sapete che le scuole di danza normalmente chiudono a metà giugno?
Grande Verena… da mamma di una ballerina, a volte in crisi, tutta la mia solidarietà e amarezza
Grazie di cuore Marina. Siamo forti e vedrai che sia tua figlia che tutto il mondo della danza vincerà