Stavolta facciamo un esperimento, un gioco, raccontiamo Padova, il volley di Padova, dopo una piccola full immersion, fatta domenica, a Modena, senza accredito, dunque fuori dal PalaPanini, dove i bianconeri sono stati eliminati dalla corsa all’Europa di riserva, alla coppa vinta da Milano, quest’anno.
Padova Kioene
La Kioene, dunque, l’abbiamo raccontata, come storia, proprio con un dirigente storico, Sandro Camporese, e con il capitano, Marco Volpato, ex Bassano, alla nona stagione a Padova.

Per scelta, proprio, evitiamo di rivedere il video, insieme al resto delle riprese, del pullman, dell’uscita di coach Jacopo Cuttini, insomma andiamo a memoria. C’è peraltro un unico, grande concetto che ci rimane impresso, la società è quasi sempre rimasta in serie A1, fanno eccezione 4 stagioni in A2
La storia del Volley Padova

Il club è stato fondato nel ’99. E allora andiamo a vedere e ricordiamo, in effetti, che Camporese ci ha parlato del Petrarca, la polisportiva che ha pure il rugby, nella città del Santo. E allora i bianconeri hanno 51 anni, finirono in B (ancora non c’era l’A2) nel ’72. In A2 dal ’78 all’81, di nuovo nell’83-84.
Il ricordo di Camporese
“Il punto più alto – racconta Camporese – sono stati due quarti posti e la coppa Cev”.
Lì ci sovviene il personaggio Michele Pasinato, indimenticabile, che avevamo intervistato al festival della Gazzetta dello sport, due anni fa. E’ stato l’opposto più prolifico nella storia della serie A. “Allora, però, c’era il cambio palla”.
Il Volley Padova della leggenda
Ecco, c’era qualcosa che non tornava, esattamente questo, sembra strano che uno così poco personaggio fosse il bomber di ogni tempo, fra gli italiani, in campionato.

A Camporese abbiamo chiesto anche il sestetto alltime, naturalmente Pasinato c’è, quel Charro era formidabile. “Come allenatore – sottolinea il dirigente – dico Angelo Lorenzetti, anche se è rimasto un solo anno”.
Come palleggiatore indica Marco Meoni e lì ci illuminiamo, ricordando la sua storia vista a Dribbling, su Rai2, un sabato di un decennio fa, Meoni aveva raccontato i suoi attacchi di panico, rivelò la fragilità dello sport di grande livello.
Di Volpato rammentiamo la compostezza, quasi timidezza, molto veneta, il ruolo di centrale, il percorso da Bassano, l’orgoglio di essere del territorio, la bandiera. Il racconto dell’impianto, dei tifosi, degli abbonati. Fra i grandi aggiungiamo noi Ljubo Travica, una vita da universale e anche buon allenatore. E poi i webinar con i grandi del volley italiano, il lavoro di Alberto Sanavia, di Massimo Salmaso, presidente provinciale della Federvolley e firma de Il Gazzettino.
Il resto, se vorrete, è in video, qua sotto, insieme al resto delle riprese.
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