La gioia della conquista della serie A con la maglia del Venezia l’aveva già provata ventisei anni fa. Campionato di calcio serie B 1997-98, all’epoca non c’erano i play-off, salivano le prime quattro, i lagunari guidati da Walter Novellino si classificarono secondi. In quella squadra giocava il vicentino Mauro Zironelli, il bomber era Stefan Schwoch. Zironelli indossò quella casacca per tre anni e mezzo e di quel periodo ha solo bei ricordi.

Appese la scarpe al chiodo, l’ex centrocampista di Thiene ha subito intrapreso la carriera di allenatore e da poco ha appena concluso il campionato in serie D allenatore del San Marzano, patria del pomodoro. Ha seguito e ha gioito domenica 2 giugno per la conquista della serie A allo stadio Penzo dove lui giocò con Alvaro Recoba.
Zironelli, se lo aspettava questo Venezia in A?

“Ha un bell’organico, solidità di gioco e un bravo allenatore. Da ex sono felice. Comunque forti anche Cremonese e Catanzaro. Sono sempre stati ai vertici pensavo ad un contraccolpo psicologico dopo le sconfitte a Catanzaro e La Spezia. Invece hanno reagito benissimo”.
E della vostra vittoria avvenuta nel secolo scorso cosa ricorda?
“Noi arrivammo secondi all’epoca non c’erano i play off, c’erano squadre forti come Empoli e Salernitana. Era pur sempre un torneo pieno di insidie e interminabile”
Zironelli, cosa le piace del gioco di Paolo Vanoli?

“Squadra fisica, intensa, si difende e attacca bene. Giocano col doppio attaccante Pojanpalo e Gytkjaer. Un collettivo molto propositivo che merita ampiamente la promozione. Di ottimo livello anche Catanzaro e Cremonese, ma il Venezia ha più intensità ed è venuta fuori al momento giusto”
Ai suoi tempi come giocavate?

“Con Novellino veniva attuato il 4-4-2 con Cossato il regista avanzato e Schwoch che attaccava in profondità. C’erano Bresciano o Marangon sugli esterni più Pollesel. Si giocava quasi con 4 punte, una squadra molto offensiva. c’era qualità davanti”.
Zironelli, per restare in A come ci deve muovere?

“L’ultima volta avevano troppi stranieri e per Zanetti c’era difficoltà nella comunicazione. Spero si ricordino di questa difficoltà e puntino sugli italiani. Non so se resta Vanoli, che ha fatto benissimo, la chiamata del Torino è fortissima per chiunque. Il prossimo mister potrebbe avere gli elementi per gettare le basi per disputare un tranquillo campionato”
Chi è il giocatore che lo ha impressionato di più? E quello che impressionava di più in quel Venezia di fine anni Novanta?

“Pojanpalo è un po’ l’emblema, il trascinatore. E’ importante senza di lui hanno fatto fatica, quando è rimasto fuori la mancanza si è sentita. Da noi Schowch finalizzava tutto e non è un caso che sia andato poi a Napoli e Torino. Un ragazzo simpatico ed esuberante. Potevi concedergli qualcosa a livello comportamentale tanto poi ti faceva vincere le partite”
Zironelli, dopo 26 anni chi porterebbe di questo Venezia al suo?

“Pojanpalo senza ombra di dubbio giocherebbe con Novellino. Tutta la vita. Novellino era concreto sapeva vincere i campionati. Come Vanoli che è determinato. Entrambi mettono in campo squadre solide e sanno farle giocare”.