Francesco Nicoletto, 31 anni, imprenditore in diversi campi, amante delle “sua” Padova, racconta in esclusiva per i lettori di www.enordest.it come ha visto cambiare la sua città negli ultimi anni. Un’intervista a 360° con chi vive la città del Santo tutti i giorni. Con le sue difficoltà e da Partita Iva. Una città, quella di Padova, che, secondo Nicoletto, presenta due facce come una medaglia. Un lato che si piace esporre e uno che si cerca, nei limiti del possibile, di tenere nascosto. Ecco quello che abbiamo scoperto chiacchierando con lui. Tra architettura, degrado e pandemia. E la sua decisione di scendere in campo.
Nicoletto, come imprenditore, negli ultimi cinque anni che cambiamenti ha notato nell’economia della sua città?
“Quello che ho notato io (e non solo io) è stato un decentramento dell’economia locale tutta convergente nel centro storico. Di conseguenza, insieme all’economia decentrata, quella tolta ai quartieri, soprattutto a quelli più periferici, un loro lento degrado sia dal punto di vista architettonico, come l’abbandono delle zone verdi, e una loro trasformazione quasi in “dormitori”. E poi, decentrando l’economia nel centro storico, e chiudendo i negozi di periferia, si aumenta la criminalità, che a serrande abbassate, può approfittare della situazione di degrado”
Nicoletto, lei è stato promotore della raccolta firme contro il tram alcuni anni fa. E’ ancora convinto della decisione?
“Certo sono più che convinto della scelta fatta perché negli anni, effettuando ricerche e prendendo ulteriori informazioni, mi sono ancora reso più conto che si tratta di un mezzo obsoleto che potrebbe benissimo essere riconvertito con altri mezzi più economici, più versatile e meno impattanti per l’ambiente e per la città. Basta pensare che un tram non ha possibilità di manovra a causa della rotaia e, soprattutto, a Padova le corsie dedicate ai tram non sono riservate al passaggio solo di questi mezzi ma si intersecano con quelle dei bus e delle auto creando gravi disagi alla circolazione e, dati alla mano, un maggior rischio di incidenti”
Tra pandemia e crisi economica come ha reagito l’amministrazione di Padova?
“Assolutamente non ha mosso un dito se non per i plateatici per i bar. Non ha ridotto le tasse per le attività commerciali, né è andata incontro ai piccoli imprenditori come me e tanti altri che siamo un cuore pulsante dell’economia cittadina. Poi non c’è stata alcuna agevolazione. Non hanno nemmeno pensato a ridurre i prezzi dei bus per gli spostamenti verso il centro! In altri comuni, invece, i piccoli imprenditori si sono visti avvicinare dalle amministrazione con dilazioni degli affitti o delle bollette o, come accaduto ad esempio a Venezia, con i bonus ristori, che almeno hanno regalato una boccata di ossigeno che spesso ha salvato l’attività”
Nicoletto, si è notato un fiorire di supermercati in città. Secondo lei questo può aver influito sulla chiusura di tanti negozi di quartiere?
“Sicuramente il nascere di grandi supermercati e centri commerciali va a incidere sulle piccole attività che sono però il cuore e la storia di un quartiere. Non si capisce come siano fioriti ovunque grossi supermercati che hanno oscurato l’economia delle piccole attività nonostante la crisi economica. E soffocando anche chi si era rimboccato le maniche per anni per andare avanti offuscando quella che è l’economia delle piccole attività del quartiere, soprattutto nelle periferie”
Lei si è fatto portavoce delle istanze delle Partite Iva. Secondo lei Padova, anche se il discorso è nazionale, potrebbe prendere qualche provvedimento per aiutarle invece che affossarle?
“Certo, basta pensare a quanto accaduto all’Arcella dove si è concentrato tutto (dagli eventi alla riqualificazione urbana) per rilanciare il quartiere senza però pensare ad altre parti della città (quindi fuori dal centro storico e dall’Arcella), dove, tutti coloro che, a partita iva, vivevano di eventi o comunicazione si sono ritrovati tagliati fuori”
Nicoletto, quest’anno a Padova ci sono le elezioni. Da candidato consigliere per Peghin, come le vede?
“Preferisco evitare di fare troppi commenti. Ma basta pensare che quest’anno il sindaco uscente ha ricevuto l’appoggio dei cinque stelle che fino a poco tempo fa erano “#notram”. Qualcosa fa pensare no? Forse sono più importanti le poltrone che il bene della città”.