Mi era tanto antipatico, ma quando vedo l’ex presidente della repubblica francese, Nicolas Sarkozy, 70 anni, attraversare il centro di Parigi, ovvero il 14esimo arrondissement (praticamente una Rialto a Venezia), per raggiungere la galera, mano nella mano con la sua consorte Carla Bruni, mi viene un sussulto e un ripensamento. Lo storico carcere de la Santè, come la gloriosa Bastiglia oggi distrutta, venne costruita alla fine dell’800. É il carcere simbolo di Parigi.
Sarkozy umiliato

Possibile, mi chiedo, che un ex rappresentante della principale istituzione di Francia, possa subire una umiliazione del genere? È stato il Mattarella francese (scusate il paragone, quasi impossibile) dal 2007 al 2012. Sarkozy viene condannato dal Tribunale di Parigi a 5 anni di carcere per avere tra il 2005-07, ricevuto finanziamenti illeciti dai libici (ovvero Gheddafi…). La sentenza definitiva è per associazione a delinquere. Dunque galera.
Ok ragioniamo

Perché mi offendo? Cari cugini francesi, non potevano esserci gli arresti domiciliari? Cambiava qualcosa? Ora Sarkozy si trova in cella, offeso con insulti dalla maggioranza dei condannati, alcuni libici, altri magrebini, mentre una minoranza di prigionieri attende per ore nelle sale comuni tipo palestra, per una foto assieme. Gli saranno di conforto le letture del “Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas (che richiama alla vendetta di un certo Edmond Dantès) e una biografia di Gesù. Nella cella accanto, le autorità giudiziarie hanno posizionato gli agenti dei servizi segreti, per motivi di sicurezza. Per cui in galera ci sono anche loro…
Gli errori di Sarkozy

Sarkozy, ripeto, non mi è mai stato simpatico a cominciare dal 2011 quando i francesi decisero, senza avvertire, di bombardare la Libia e uccidere il dittatore Gheddafi. Lo stesso personaggio che gli dava i contributi qualche anno prima. Al governo italiano a quel tempo c’era l’odiato (dai francesi per via del possibile acquisto delle tv transalpine…), Silvio Berlusconi, che protestò, ma inutilmente, perché gli interessi delle multinazionali italiane (pensiamo a Eni, Iveco, Saipem), venivano seriamente compromessi. Abbiamo visto come é finita la Libia oggi, un vero disastro. Era poi lo stesso Sarkozy che in diretta televisiva, con la leader Angela Merkel, faceva il celebre sorrisetto reciproco e prendeva per il sedere il nostro primo ministro. All’epoca si parlava di rating e di pesanti debiti dell’Italia verso l’Ue. Infatti lo stesso anno arrivò il nuovo presidente-austerity del consiglio, Mario Monti. Oggi, a parlare di rating, Germania e Francia dovrebbero vergognarsi…
Proviamo a riderci sopra

Infine, permettetemi una piccola ironia finale. I telegiornali nostrani, quando fanno vedere le immagini di Sarkozy, mano nella mano con la compagna italiana Carla Bruni, la citano con dizione gallica perfetta: Carlá Bruní. E allora concedetemi uno strampalato italianismo alla Dumas. Da oggi lui è il nostro povero e vendicativo Nicola Sarcosi…

















































































