Occorre subito dire alla parlamentare europea Ilaria Salis che i tre fratelli Ramponi di Castel d’Azzano, Verona, colpevoli di aver ucciso tre poveri carabinieri, non avevano occupato una abitazione vuota, ma un casolare di loro antica proprietà.
Onore ai carabinieri

Dovuta questa piccola premessa, é d’obbligo ricordare, come ha fatto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che i tre carabinieri, sono eroi civili e vittime del dovere. Ricordiamo i loro nomi, Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Berna. Che Iddio li abbia in gloria e condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari. E onore alla Benemerita.
L’accusa di strage e i precedenti dei fratelli

Precisato questo. I tre fratelli veronesi Ramponi: Franco 65 anni, Dino 63, Maria Luisa 58, rischiano (giustamente) l’ergastolo addirittura con l’accusa di strage. Pare che tutto sia nato una decina di anni fa, quando il trattore dei fratelli, di notte fonda e con le luci spente, ha ucciso un automobilista di 37 anni. Da lì sono cominciati di guai giudiziari e i debiti. Nel novembre del 2024 si è presentato a nome di una banca creditrice l’ufficiale giudiziario per lo sfratto esecutivo. I tre fratelli, che vivevano già isolati dal mondo, avevano reagito con bombe molotov e cinque bombole di gas, contro vigili del fuoco e forze dell’ordine. Sono stati, quella volta, salvati da possibili esplosioni. Addirittura uno dei fratelli si era presentato con gli abiti cosparsi di benzina.
Carabinieri morti per l’interesse di una banca?

La città di Castel d’Azzano (12.200 abitanti), non proprio un paesotto, si era attivata con i propri servizi sociali per aiutare i fratelli Ramponi con una nuova abitazione. Niente da fare. Difficile estirpare dalla loro secolare vita contadina i tre anziani veronesi. Avevano da allevare una ventina di vitelli, non si muovevano di giorno per paura di ritorsioni. Le autorità giudiziarie avevano anche loro tolto acqua, gas e luce (ecco il motivo delle bombole…). In pratica vivevano come nel medioevo e dalle loro facce si capiva benissimo. Ecco dunque una banca (una banca!) per via della questione pignoratizia e dei mutui, pretendere il rilascio del casolare.
Ci voleva più umanità

Una banca? Ma con tutte le risorse che avete, non potete pensare alle risorse umane o se preferite a quelle umanitarie? Cosa sono per voi 100 mila euro e dintorni, rispetto alla vita di tre fratelli contadini-medievali, fragili dal punto di vista psicologico e fragilissimi da quello finanziario? Una casa di famiglia secolare é la vita. Ed ecco che le forze dell’ordine con i vigili del fuoco, si sono ripresentati, ope legis, alle tre del mattino del 13 ottobre scorso, per provvedere allo sfratto esecutivo.
Una domanda

Nessuna obiezione dal punto di vista legale e giudiziario, ma da quello umanitario?
Ora tre famiglie e tantissimi amici piangono i tre carabinieri uccisi. Tre fratelli anziani e un po’ minorati, rischiano l’ergastolo per strage.
Banche interessate, ma ne valeva la pena?

















































































