Habemus papam! Ne avessero azzeccata una i vaticanisti-giornalisti in questi giorni di Conclave. Nell’elenco dei favoriti dagli italiani Parolin, Zuppi, Pizzaballa, al filippino Tagle, al ghanese Turson, all’ungherese Erdo, al congolese Besungu, al francese Aveline, al maltese Grech, nessuno immaginava un papa di Chicago, Illinois, con doppio passaporto, anche peruviano. Lingue parlate: inglese, spagnolo, portoghese, francese, italiano.
Robert Prevost con padre francese, mamma spagnola, nonni italiani, è oggi papa Leone XIV.
Il gioco di parole su Prevost

È abbastanza bizzarro che il termine francese “prevost” ovvero “prevosto” in italiano, significhi una carica religiosa più importante di un parroco. Ironie del destino. Papa Leone XIV sarà il nuovo parroco della chiesa universale.
Quando il conclave si svolse a Venezia

Anche il termine Conclave è sempre stato un enigma strategico. A cominciare dall’ultimo non effettuato a Roma, ma a Venezia, isola di San Giorgio, tra il 1799 e 1800. Vale la pena di essere ricordato.
Muore Pio VI, al secolo Giovanni Angelo Braschi, romagnolo. Era stato segretario del cardinale camerlengo Carlo Rezzonico, veneziano, nipote di Clemente XIII, veneziano pure lui. Il povero Pio VI, era morto in Francia, a Valence, in pratica sequestrato dai francesi durante il Direttorio. I francesi avevano già saccheggiato e derubato la Serenissima e Venezia, dopo aver barattato e venduto ai nemici austriaci, gli Asburgo, il millenario stato veneziano ed essere ancora, i napoleonici, occupanti militari in Vaticano, con favolosi furti di oro e argento addirittura dentro la Basilica di San Pietro.
Chi decide il nuovo pontefice? La politica. Francesi e austriaci trovano un compromesso, nella lotta tra modernisti e conservatori. Appunto come oggi.
Un Conclave particolare

Il Conclave si terrà a Venezia, con la promessa che il nuovo Papa non si smuoverà dalla città lagunare. Viene eletto Pio VII, ovvero Barnaba Chiaramonti, dopo tre mesi di interminabili discussioni tra rivoluzionari e imperiali. Pio VII, pure lui romagnolo, viene incoronato nella Basilica di San Giorgio Maggiore, perché l’imperatore Francesco II d’Asburgo vieta all’ultimo momento la cerimonia dell’investitura del nuovo pontefice nella “sua” basilica di San Marco, già cappella dogale. Ma il nuovo papa resterà in città solo pochi mesi. Poi si stabilirà a Roma.
Trump anticipa il Conclave

Tornando ai giorni nostri, ha fatto scalpore la foto, partita direttamente dalla Casa Bianca, Washington, del presidente Trump, benedicente, in abito papale. Scandalo digitale. Di sicuro non si pensava al futuro erede di San Pietro, ovvero un nord-americano, con esperienza peruviana, che su X, nel senso dei vituperati social, si era permesso, da cardinale, di criticare il trattamento riservato agli immigrati messicani e la politica trumpiana.
La classica fumata bianca

Ai tempi dell’intelligenza artificiale, dei telefonici satellitari, dei computer, veniamo a conoscere il nuovo papa, guardando un vecchio comignolo con fumata bianca, davanti a due gabbiani esterrefatti.