Ho seguito la proclamazione del papa come un’italiana media. Rientravo dal lavoro, di impiegata, sono passata a prendere un certificato dal medico di base e, nel viaggio, breve, mio marito mi ha avvisato della fumata bianca ma qualcosa già sapevo dallo smartphone. Sono rientrata a casa in tempo per vedere l’affaccio alla finestra. Mio marito intuisce qualcosa dai due nomi di battesimo pronunciati, ma al cognome Prevost sono io a capire. Era dato fra i papabili, in rimonta, dai media di giornata. Sapevo che è americano. Mio marito pensa subito che Trump abbia indirizzato il conclave, forse pensa anche a quei 14 milioni di euro donati in occasione del funerale di Francesco. Dolan, indicato dal presidente degli Stati Uniti, sarebbe stato clamoroso. Prevost è lontano dal pensiero del presidente di ultradestra, l’unico punto di contatto può essere la freddezza sugli Lgbt.
Quando Bergoglio invece aprì ai matrimoni gay
Quando venne proclamato Giovanni Paolo II non andavo ancora a scuola, onestamente non ricordavo la famosa frase “Se mi sbaglio mi corriggerete”, che in casa ho sentito ripetuta spesso. Qui vedo un intervento lungo del Papa, che si è sicuramente preparato prima, non me l’attendevo così articolato, bella l’insistenza sulla pace.
Mi colpisce l’età giovane, per un pontefice, Prevost ha 69 anni

Francesco è durato 13 anni, dopo l’uscita dall’ospedale mi era parso davvero invecchiato ma ero convinta che avrebbe resistito ancora, anzi mi aveva sorpreso quella sorta di de profundis sentito da Francesco Giorgino il lunedì sera, quando era ricoverato. Era coetaneo di mio padre, vivente e ateo.
Prevost eletto velocemente
Neanch’io mi aspettavo un conclave così breve, mi avrebbe fatto piacere un italiano, speravo nel cardinale Zuppi.
Ho seguito sulle tv la corsa al soglio pontificio. Sembrava favorito Parolin, che prima di questi giorni non conoscevamo tanto bene.
Mio marito auspicava uno straniero, di un continente inedito, è stato accontentato.
Sono stata a Città del Vaticano, amo la fotografia, più che i video. Che comunque curo nella ripresa.
Piazza San Pietro in attesa dell’elezione di Prevost
La basilica di San Pietro
Le mie riprese sono in silenzio, al contrario di videoracconti estemporanei e senza tagli.
Un negozio di articoli religiosi.
L’hotel 4 stelle vicino.
Prevost sorprende
Mi ha sorpreso il buon italiano di Prevost, mio marito è rimasto colpito dall’indulgenza plenaria concessa a tutti i cristiani che stessero ad ascoltare la presentazione del Papa al mondo. Francesco non lo fece al momento dell’elezione.
Sono sempre stata credente, i valori li porto avanti nella quotidianità e nella riservatezza. Non amo riflettori che tante persone cercano, in tantissimi campi.
Mi sorprende vedere così presto in tv uno dei fratelli del Papa Prevost

John Prevost, 71 anni, preside di scuola cattolica in pensione, vive a New Lenox, sobborgo sud-occidentale di Chicago, in Illinois.
«Non ho ancora avuto il tempo di piangere – racconta al Daily Herald –. Stavo guardando la televisione, quando ha visto la fumata bianca. Quando il cardinale protodiacono Mamberti ha annunciato il nome, ero invece al telefono con la nipote: è stato scioccante, nessuno dei due riusciva a crederci. Poi il telefono, l’iPad e il cellulare hanno cominciato a impazzire».
John è il fratello di mezzo, mentre il maggiore, Louis, vive in Florida e ha scelto la carriera militare. “Rob sapeva che sarebbe diventato prete da quando ha iniziato a camminare”.
La sera prima di entrare nella cappella Sistina, John era al telefono con il fratello. «Mi ha detto: “Che nome dovrei scegliere?” Abbiamo cominciato a sparare nomi a caso, tanto per scherzare – racconta –. Gli ho detto che non avrebbe dovuto scegliere Leone, perché sarebbe il tredicesimo. In realtà sarebbe stato il quattordicesimo. Il suo cuore è nel lavoro missionario. Aiutare i più poveri o gli emarginati».