The Line, una città voluta dal principe saudita Mohamed Bin Salman che si sviluppa come una linea orizzontale, sorgerà nel deserto dell’Arabia Saudita.
Iniziamo dal progetto

Immaginate un complesso composto da due file di grattacieli alti 500 metri, lungo 170 km e largo solo 200 metri, con uno spazio “aperto” interno di 200 metri occupato da mezzi di trasporto e luoghi di ritrovo, senza autoveicoli, totalmente alimentato da fonti rinnovabili (solare, eolico e idrogeno verde): questa è The Line, una metropoli futuristica senza traffico e senza caos urbano.
Nel video di presentazione del progetto, Neom (l’azienda di proprietà del principe che l’ha realizzato) parla di The Line come di una città autosostenibile, a zero emissioni di CO2, nella quale i nove milioni di abitanti previsti potranno raggiungere tutti i servizi essenziali (scuole, ospedali, negozi e spazi ricreativi) in soli 5 minuti a piedi e si potrà andare da un capo all’altro del complesso con treni automatizzati in soli 20 minuti. L’idea è buona ma, numeri alla mano, sembra irrealizzabile: perché tutti gli abitanti possano raggiungere comodamente una fermata dovrebbero esserci almeno 86 stazioni, il che rallenterebbe la velocità del treno tra una fermata e l’altra.
The Line e alcuni problemi

Facendo due calcoli, ci si impiegherebbe almeno un’ora per raggiungere l’altro capo della città: un risultato pessimo! Nonostante il principe prometta che The Line sarà alimentata con energia 100% rinnovabile e non emetterà CO2, il problema è la costruzione di tutto ciò: la realizzazione del progetto implicherà grandi spostamenti di terra, enormi infrastrutture per trasportare veicoli, energia, acqua e rifiuti, e l’impiego di una quantità colossale di materiali, che significa un’enormità di CO2 prodotta. The Line è una città costruita verticalmente, in forma di tunnel urbano tra due gigantesche strutture ricoperte di specchi che riflettono il deserto circostante e funzionerà esclusivamente con energia rinnovabile, senza emissioni di carbonio.
Tra l’altro, a differenza delle città tradizionali che, per essere costruite, devono “farsi spazio” distruggendo l’ambiente, The Line è progettata per coesistere con la natura, lasciando intatto il 95% del territorio circostante. Il progetto, sostenuto dal Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, dovrebbe costare l’incredibile cifra di 1.500 miliardi di dollari, ed è una visione di come vivremo in futuro.
Le peculiarità del progetto The Line

L’ambiziosa e futuristica idea dell’Arabia Saudita è in costruzione nella zona Nord-Overst del Paese e dovrebbe essere ultimata entro il 2030. Lo scopo di questo progetto è ridefinire il concetto di sviluppo urbano con l’ambizione di delineare le linee guida di progettazione delle città del futuro. I lavori pare siano già in corso, tanto che alcuni video celebrativi mostrano le operazioni di scavo per la realizzazione delle fondazioni. The Line fa parte di un più ampio progetto con una visione futuristica, chiamato Neom, che esprime questi numeri: una città che ospiti 9 milioni di persone, costruita in 34 km2 di pianta, che significa, più o meno, una lunghezza di circa 170 km e una larghezza di soli 200 mt circa. Gli spostamenti all’interno delle zone della città potranno avvenire a piedi, oppure utilizzando il treno ad alta velocità.
Non usare mezzi di trasporto di altro tipo permetterà di ridurre al minimo l’inquinamento atmosferico, quello acustico ma anche i tempi di attesa dovuti al traffico (che non ci sarà!). Come già detto, si tratta di una struttura alta 500 mt, che lungo la sua altezza prevede, oltre alle residenze e ai servizi, anche moltissime zone verdi, non concentrate in specifici punti ma immerse nell’intero contesto urbano. Questo tipo di distribuzione del verde consentirà di gestire il clima interno alla città in maniera tale da garantire il giusto confort ambientale. Dalle zone più basse alle zone più alte, si dovrebbe poter aver accesso ai servizi di cui una persona ha quotidianamente bisogno, minimizzando i tempi di spostamento e guadagnando quindi tempo libero, che potrà poi essere destinato ad altre attività
Le tecnologie di The Line

Sebbene non ci siano ancora informazioni chiare ed esaustive sulle effettive tecnologie utilizzate per la costruzione dell’immenso complesso e nemmeno altrettanto chiare ipotesi sul progetto strutturale, dal punto di vista della fattibilità dell’opera non sembrerebbero esserci problemi insormontabili. Strutture attualmente realizzate in altre parti del mondo hanno dimensioni e caratteristiche ben più ardite. Le altezze degli edifici non sono esageratamente grandi (l’altezza massima di The Line è 500 mt, che è paragonabile all’altezza dell’Empire State Building ed è molto più basso o, per meglio dire, molto meno alto, del grattacielo Burj Khalifa di Dubai che, con i suoi 829 metri di altezza è l’edificio oggi più alto al Mondo) e questo non compromette la possibilità di utilizzo di schemi strutturali classici e già utilizzati e tecnologie costruttive di provata realizzazione.
Punto rilevante della progettazione sarà la parte geotecnica, ovvero di ingegnerizzazione di tutti i sistemi di fondazione per una estensione di 170 km. Sebbene sia plausibile pensare che ci siano delle interruzioni tecnologiche nello sviluppo delle strutture lungo la linea, resta comunque rilevante la caratterizzazione geotecnica di tutti i terreni di fondazione attraversati, nonché l’effettiva possibilità di avere un’unica soluzione progettuale lungo tutto lo sviluppo della città. Dal punto di vista architettonico, l’idea di grande impatto emotivo, è rappresentata dallo sviluppo del perimetro della linea. Infatti, le facciate del lato lungo della città saranno ricoperte da specchi, in maniera tale che l’opera possa fondersi con il paesaggio in cui è immersa.
Futuribilità

Ridefinire lo sviluppo di una città, quindi, è il proposito di The Line, cambiando modo di costruirla e di viverla. Noi tutti siamo da sempre abituati a immaginare le città a sviluppo planimetrico, cioè in orizzontale, suddivise in quartieri più o meno estesi, con le varie attività quotidiane “mescolate” tra loro e completate da zone di verde, per un minimo di rispetto dell’ambiente e una migliore qualità della vita. Nell’idea di The Line, invece, la città è prevalentemente in elevazione, cioè si sviluppa in verticale anziché in orizzontale, riservando alla pianta della città il percorso di una linea retta. E questo, in sostanza, cambia tutto, a partire dal modo in cui siamo abituati a vivere.