A Tribano, comune della Padova meridionale attraversato dalla Monselice-Mare lo conoscono tutti. E non solo in questo territorio. Alfiero Tramontan è il cuoco che dal 1991 conduce il ristorante Il Paiolo assieme alla moglie Donatella e alle figlie Samantha e Silvia.
Il Paiolo non è solo ristorante-pizzeria, ma anche momento di incontro per chi vuole passare una serata a ballare e a sentire buona musica dopo cena.
Alfiero, ci racconta la sua attività di cuoco?
Sono nato praticamente tra i fornelli. Mi piace cucinare, è una passione che coltivo da sempre. Anche mio fratello ha la passione per la cucina, lui è titolare della Trattoria Alla Griglia di Torreglia.
Mi sono specializzato ulteriormente frequentando corsi e gare di cucina. Fra le gare importanti ricordo quella di Como da cui sono risultato tra i migliori cuochi su 1200 provenienti da tutta italia.
Ma tenga conto che non ho fatto solo il cuoco. Bensi’ il cameriere, il barman, il pizzaiolo, il gelataio. Avevo acquisito una trattoria a Torreglia, si chiamava Vallorto. Poi da Torreglia siamo arrivati a Tribano acquisento Il Paiolo. E qui ci siamo fermati.
E sua moglie?
Mia moglie si chiama Donatella Ricetto. Ci siamo conosciuti quando io lavoravo al Columbia di Abano Terme, nel 1978 ci siamo sposati. Sono passati più di 45 anni. Li portiamo bene gli anni, vero?
Poi ci sono le figlie di cui due lavorano qui al ristorante: Samantha, 45 anni, segue la sala, è sposata con Vanni Molon . Samantha ha tre figli: Annalisa, 25 (fa l’analista), Sofia,23 (vuole diventare cantante) e Riccardo di 21.
La seconda figlia è Silvia. Fa le pizze , ha due figli : Alessandro di 10 anni e Anna di 3. Adoro mio nipote Alessandro che sta seguendo le mie orme. Ha la passione per la cucina e a 10 anni già sa fare diversi piatti da solo! Le altre due figlie sono Consuelo e Maddalena, ma svolgono altre attività.
Alfiero, com’è il vostro menu?
Il nostro menu è stagionale, lavoriamo molto con i prodotti del territorio. Da marzo sino a giugno lavoriamo molto con gli asparagi, questa è una zona vocata e qui a Tribano c’è la grande festa degli Asparagi che attira migliaia di persone. Puntiamo su una cucina tradizionale, con prodotti casarecci. La nostra pasta è fatta in casa, come molti altri prodotti. E poi ogni stagione ha i suoi prodotti: le erbette , le melanzane, i peperoni, il radicchio la zucca. Prepariamo la carne alla brace, mia moglie è bravissima; e poi le “striche” di manzo, il galletto, le tagliate e le costine. Incrementiamo anche su una ristorazione “bistrot”, alla sera durante i fine settimana nel nostro ristorante si suona e si balla, dal liscio a musiche di alcune cover: un sistema per stare insieme in allegria.
Per i lettori di www.enordest.it Alfiero propone le fettuccine al radicchio di Castelfranco Veneto, si chiama la Rosa di Castelfranco. Con questa ricetta Alfiero è stato premiato nella gara nazionale dei cuochi che si è tenuta qualche anno fa a Erba in provincia di Como.
La ricetta
Fettuccine alla Rosa di Castelfranco
Ingredienti (per 4 persone): 2 hg di petto di gallina padovana, olio evo qb, 1 cespo di radicchio variegato di Castelfranco Veneto, 250g di pomodori pelati, 1 cipolla bianca, 50 ml. di brandy, 1 dado, insaporitore qb, peperoncino a piacere, formaggio bastardo, 320g di fettuccine all’uovo fresche
Preparazione.
In una padella rosoliamo la cipolla tagliata a listarelle con olio extra vergine di oliva. Aggiungiamo i filetti di petto di gallina precedentemente tagliati e facciamoli rosolare. Aggiungiamo i pelati tritati nella padella, con insaporitore dado, peperoncino e sale qb e poi sfumiamo il tutto con il brandy per 10 minuti circa.
Nel frattempo prendiamo il cespo di radicchio, togliamo le foglie esterne che serviranno per la guarnizione del piatto e tagliamo a spicchi il cuore del radicchio, il quale va aggiunto al sugo precedentemente preparato. Facciamo rosolare per 5 minuti circa aggiungendo se necessario un po’ di acqua.
Durante la preparazione del sugo cuociamo le fettuccine, da tenerle al dente. Alla fine mantechiamo nella pentola con il preparato aggiungendo alla fine il formaggio Bastardo a piacere.
Per la guarnizione del piatto: serviamo in un piatto piano con 3 foglie di radicchio variegato di Castelfranco e in mezzo adagiamo le fettuccine grattuggiandoci sopra julienne di formaggio bastardo. Tagliamo un pezzetto di formaggio e mettiamolo ne piatto in parte al radicchio. Guarniamo a piacere le foglie con pomodorini e aceto balsamico.
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Il vino in abbinamento
Un buon abbinamento per questo piatto ideato da Alfiero è un Cabernet Clemente III della vicina cantina “Conselve Vigneti e cantine”. Questo vino ha una buona mineralità e la giusta sapidità entrambi piacevoli al palato.