Lo diciamo subito: è uno dei posti più suggestivi e belli del Comune di Venezia. Ai bordi della laguna, campanile di San Marco in bella vista, incrocio storico tra il fiume Osellino e il canal Salso. Parliamo della Punta di San Giuliano a Mestre, da mezzo secolo polo indiscusso dei vogatori e degli sportivi. 500 barche e oltre duemila iscritti. Nemmeno tutto il centro storico veneziano arriva a questi numeri. Da poco è stato inaugurato il nuovo complesso della voga amatoriale e sportiva, e della vela, finanziato dal Comune e costato una decina di milioni. Oltre alla funzionalità anche l’estetica vuole la sua parte.
La soddisfazione di Paolo Cuman
Paolo Cuman, storico e dinamico esponente della Canottieri Mestre, da sempre scettico verso la politica locale, oggi è soddisfatto dei passi compiuti.
La storia di San Giuliano
Ma la lunga storia di San Giuliano, declassata a discarica dei fanghi fino al 1996, vale la pena di essere raccontata.
L’isola di San Giuliano del Buon Albergo, vulgo San Zulian de la Palada, era un convento e ospizio per viandanti già nel 1152. Successivamente fu eretta una torre a difesa dai signori di Treviso che controllavano Mestre. La “palada” era uno sbarramento di pali per il controllo delle barche in transito. Già nel XIV secolo si parlava di dogana. Per via delle foci mutanti del Marzenego-Osellino, l’area cambiava morfologicamente aspetto. Le cronache di Marin Sanudo (1483) citano due torri poco distanti, quella del “borgo di Malgera” e la torre di San Giuliano. Non si capisce ancora se fossero due o semplicemente una. La prima doveva essere trevigiana (Mestre era sotto gli Ezzelini), la seconda Serenissima. Quattro pittori tra 700 e 800 immortalano la torre e le cavane di S.Giuliano (Canaletto, Francesco Guardi, Bernardo Bellotto e Giuseppe Ponga).
Austriaci al lavoro per la dogana di San Giuliano
Nel 1823 gli austriaci costruiscono la Dogana, tutt’oggi visibile, mentre nella punta di San Giuliano nel 1882 viene organizzato il traghetto diretto Acni per Venezia con la mitica caponera, la nonna degli attuali vaporetti, a cui si aggiungerà, nel 1904, la linea del tram con Piazza Ferretto. Con la costruzione del ponte automobilistico translagunare (1933) la punta di San Giuliano diventa secondaria per la navigazione diretta con il centro storico.
Nel 1948 viene costruita la Colonia Elioterapica. Ci sono belle immagini di quella che sarà per anni la spiaggia dei mestrini. La Colonia, ora occupata dalle società sportive, è un bene tutelato dalla Soprintendenza. La bellissima terrazza vista laguna è impraticabile e pericolosa. E merita un restauro.
Diversa la storia del piccolo cantiere artigiano per barche
Diversa la storia del piccolo cantiere artigiano per barche. Nel 1972 il costruttore Giuseppe Bruson (da cui la sigla Brube) trasforma l’edificio Liberty già deposito di tram e filobus, in luogo di produzione. Nascono i famosi barchini in vetroresina che diventeranno con il tempo un “must” e il sogno di una nuova generazione motorizzata. Giuseppe Bruson, oggi 82enne, di bell’aspetto e sempre attivo, anche se aiutato dai due figli, ci mostra una incredibile stampa degli Anni Venti. “Garage reale San Giuliano. Embarque pour le canot-automobiles de la Compagnie Italienne des Grands Hotels” (CIGA al Lido).
E infine frase in inglese: “Embark for the Motor-Boat Company”. I ricchi clienti dell’Excelsior e del Des Baines sono così più tranquilli, pronti per la Mostra del Cinema. Nel frattempo il canale di Forte Marghera comincia a pullulare di orribili baracche abusive per il trasporto merci, visto che Piazzale Roma è sempre intasato.
Il progetto per la rigenerazione urbana di San Giuliano
La giunta Brugnaro ha appena approvato un grande progetto di rigenerazione urbana con 16 nuovi capannoni, strada più larga e pista ciclabile. Il rendering ha già avuto un buon successo di followers. Il vicino Parco di San Giuliano avrà nuovi parcheggi alla Porta Gialla. Pochi giorni fa gli assessori Massimiliano De Martin (Urbanistica) e Francesca Zaccariotto (Lavori pubblici) hanno illustrato per il Comune il mega progetto che ha un senso ben preciso: avvicinare le due realtà urbane, quella di mare e quella di terra. Il grande hub di San Giuliano verrà completato con il nuovo cavalcavia. Quello vecchio e stretto del 1955 verrà sostituito con un investimento di oltre 70 milioni. Già pronte maliziose polemiche: il sindaco dovrà espropriare i terreni di Brugnaro ai Pili….
E pensare che già durante la prima giunta Cacciari (1993-97) era stato presentato un progetto di riqualificazione della riva del canale di San Giuliano per mettere finalmente ordine ai vecchi capannoni nati abusivi 60 anni fa. Ora i nuovi edifici, costo previsto 12 milioni, passeranno da 3700 mq a 7.500. Il nuovo piano è dell’architetto Nicola Svalduz. Nell’area di proprietà Ater, c’è un progetto per creare un garage a due piani per 750 posti macchina. Così San Giuliano è destinato, dopo un secolo della cosiddetta modernità, a diventare un grande hub per il centro storico.
Opposizioni e ambientalisti sono già sul piede di guerra
Ma anche trenta anni fa con il progetto dell’architetto americano Antonio Di Mambro di Boston, ci furono polemiche. Il Comune di Venezia nel 1990 bandì un concorso internazionale per il futuro parco, il cui presidente fu l’arch. Giovanni Caprioglio, oggi molto compianto. Un provvedimento giudiziario sospese (per colpa dei fanghi) i lavori per due anni (1999-2000). Solo nel 2003, il sindaco Paolo Costa e il presidente della Commissione europea Romano Prodi, riuscirono a inaugurare il parco. Nel 2018, in una intervista al Corriere della Sera, Antonio Di Mambro affermò: “ Sono passati quasi trenta anni da quando ho cominciato a pensarci, sono cambiati i tempi, le persone, le amministrazioni, ma è il momento giusto di completare il parco. La città ne ha bisogno, tutto il mondo vi guarda e vi invidia. San Giuliano è l’esempio di come si possono correggere gli errori fatti in passato”. Parole sante…bostoniane.
Il Centro Sportivo
Ma continuando la nostra cronistoria remiera, nell’area demaniale semi-abbandonata, fronte laguna (solo un edificio prima della vecchia Dogana venne trasformato in ristorante), fin dal 1974 comincia a sorgere quello che diventerà negli anni a seguire il Centro sportivo San Giuliano. Il boom e l’entusiasmo della prima Vogalonga del 1975, farà il resto. Oggi sono cinque le società sportive in attività (Canottieri Mestre, Canoa Club, Circolo velico Casanova, Voga Veneta, Circolo Vela Mestre) oltre al tennis. Nel 2014, con la legge sul federalismo demaniale, l’intera area passa al Comune di Venezia.
Dalla barca ammiraglia “Quatordesona”, un gondolone di 22 metri per 14 rematori, sempre presente alla Vogalonga, sono oltre un centinaio gli scafi tradizionali che fanno di Mestre e di San Giuliano, il vero centro della voga.
Per concludere in poesia, nel vicino Seno della Sepa, alle foci dell’Osellino, ai bordi della laguna, sono apparsi recentemente fenicotteri rosa e l’ibis sacro del Nilo con il lungo becco ricurvo. Uno spettacolo nello spettacolo.