Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando.
Dalla poesia “Sabbie mobili” di Jacques Prévert che nasce il 4 febbraio del 1900. Settimana di passaggio tra gennaio e febbraio davvero esplosiva per le nascite illustri, qualche nome: Lewis Carrol, James Joyce, Simone Weil. Grandi autori che diventano un passaporto per l’ingresso nel nostro luogo dei sogni la Libreria Lovat che puntualmente elabora il gradimento dei lettori con i dieci libri più venduti della settimana. Punta di diamante del nordest letterario, due belle sedi: a Villorba (Treviso) e Trieste e tanti appuntamenti imperdibili con gli autori. Per dirla con Alice nel paese delle meraviglie: È sempre l’ora del tè, e non abbiamo neppure il tempo di lavare le tazze negli intervalli”.
Prendiamo un caffè alla Lovat
E se invece fosse l’ora del caffè? La nuova classifica conferma questa ipotesi. Ecco il medagliere che ci ha preparato come sempre la Libreria Lovat:
- Kawaguchi – Quando il caffè è pronto – Garzanti
- Murgia – Dare la vita – Rizzoli
- Manzini – tutti i particolari in cronaca – Mondadori
- Giannone – La portalettere – Nord
- Andreoli – La dittatura del denaro – Solferino
- Vialli – Le cose importanti – Mondadori
- Carrisi – L’educazione delle farfalle – Longanesi
- Verghese – Il patto dell’acqua – Neri Pozza
- Ellis – Le schegge – Einaudi
- Alderton – Avete presente l’amore? – Rizzoli
Il caffè di Toshikazu Kawaguchi
Torna alla grande Toshikazu Kawaguchi, scrittore che ha sbancato le classifiche mondiali con il suo realismo magico e dove una tazza di caffè, sorseggiata osservando certe regole importanti, può farti viaggiare a ritroso nel tempo. Il suo romanzo d’esordio Finché il caffè è caldo si è trasformato subito in un successo straordinario. Eccolo in vetta anche nel 2024: Quando il caffè è pronto (Garzanti). Lo scrittore è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Abbiamo avuto il privilegio di vederlo alla Lovat lo scorso anno in un incontro con il pubblico molto caloroso e dal sapore quasi napoletano. Per la nuova avventura, classica copertina dalle magiche sfumature rosa e un sottotitolo esplicativo: “Una tazza, una sedia, un desiderio. Solo così puoi trovare la serenità”.
È ufficiale: Michela Murgia e Antonio Manzini hanno spodestato Fabio Volo dalle alte vette e dominano il podio accanto al Sol Levante
Dare la vita (Rizzoli). Si può dare la vita anche senza generare biologicamente ha scritto Michela Murgia e spesso i legami dell’anima si fondono con i legami di sangue. Esce postumo un pamphlet che racchiude pensieri e sentimenti delle sue ultime settimane di vita e nel quale la scrittrice sarda descrive un modello di maternità diverso, partendo dalla sua esperienza personale.
“Il segreto deve essere cercato non esclusivamente nell’intreccio, ma nel narratore”. Anche nelle citazioni, questa è di Erich Auerbach, Antonio Manzini colpisce nel segno. Lo scrittore che ha ideato l’indimenticabile vicequestore Rocco Schiavone, questa volta ci trascina in un’avventura serrata e sorprendente: Tutti i particolari in cronaca (Mondadori). L’indagine su due omicidi recenti dai quali affiora uno strano legame, probabilmente la stessa mano.
Le novità
Ed ora spazio alle novità che sono molte e interessanti. Iniziamo con uno psichiatra di fama mondiale che ho avuto il privilegio di intervistare più di una volta: Vittorino Andreoli. Autore di libri che spaziano dalla medicina, alla letteratura, alla poesia, profondo conoscitore della mente umana e delle sue dinamiche più nascoste, torna in classifica con un saggio: La dittatura del denaro (Solferino). Bella copertina e sottotitolo illuminante: “Contro le menzogne dell’economia”. Da una parte il cervello, uno degli organi più complessi del corpo umano e dall’altra il denaro. Un rapporto che non è mai stato semplice. Già Aristotele si interrogava su questo strano legame distinguendo ciò che è naturale (soddisfare le necessità primarie) e il non – naturale (come la ricchezza). Quando il denaro esce dalla sua dimensione di strumento naturale genera lotta, confusione, egocentrismi, maniacalità, provocando veri e propri disturbi di dipendenza. Secondo lo psichiatra veronese occorre allontanarsi dal culto del Dio-denaro per tornare ad una economia dal volto umano. Una psicoeconomia del bene, aperta alla fragilità dei sentimenti e ai valori che sono alla base del vivere comune. Grande professore, speriamo venga ascoltato da molti. Io che amo le citazioni ne inserisco una che ho memorizzato guardando il film con Liam Neeson “L’uomo sul treno” avvincente thriller senza respiro. Dialogo tra colleghi: “Com’è quel detto? Se vuoi sapere cosa Dio pensa dei soldi, guarda a chi li ha dati”.
Il ricordo di Vialli
In sintonia con valori profondi e significativi entra in classifica un libro che sicuramente arriva al cuore del lettore: Gianluca Vialli Le cose importanti (Mondadori) a cura di Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti. Sono tante le vite di questo fuoriclasse del calcio così amato dal pubblico. Vialli si è reinventato molte volte dopo la sua luminosa carriera, da commentatore televisivo a capo delegazione della Nazionale italiana di calcio, sino alla condivisione della sua esperienza personale legata alla malattia. Si è spento il 5 gennaio 2023 lasciando un vuoto non solo nel mondo del calcio ma a tutti i livelli della società. Le cose importanti è un libro postumo, una raccolta di pensieri e riflessioni del grande campione durante la realizzazione del docufilm La bella stagione. Leggiamo: “Ci sono un po’ di cose in più che vorrei raccontarvi. Cose importanti, per me, che voglio che voi ascoltiate e che restino. Ci tengo molto”. Scopriremo tra le pagine quali sono queste priorità e perché sprigionano una magica energia.
Concludiamo con un’altra novità nel medagliere, porta la firma di una affascinante giornalista e autrice britannica, Dolly Alderton
Laureata in teatro all’Università di Exeter, grazie al suo acume misto ad ironia, si è imposta nel panorama internazionale con temi decisamente universali come l’amore, le relazioni difficili, i cuori infranti. Avete presente l’amore? (Rizzoli). Il protagonista si chiama Andy, trentacinquenne con grandi progetti professionali che sembrano svanire nel nulla da quando la sua ragazza lo ha lasciato e lui non riesce a comprendere perché, l’unica donna che abbia amato veramente, se ne sia andata così senza una spiegazione. Andy dopo l’accaduto rimane senza casa e si trasferisce prima dalla madre e poi da una coppia di amici. Per sopravvivere all’abbandono realizza infinite liste con i motivi che hanno segnato la fine della storia d’amore. Tra questi segnaliamo: “In quasi quattro anni di relazione l’ho vista piangere pochissime volte e quando ci siamo lasciati non ha versato una lacrima. Una di queste volte è stata durante un documentario su Joni Mitchell”.
Ottima motivazione.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta la classifica da Lei curata, insieme alle straordinarie Librerie Lovat, ogni settimana ci riserva una bella sorpresa e delle conferme. Ritrovare tra i primi posti Toshikazu Kawaguchi dopo il successo di qualche anno fa, sembra attestare questa simpatia che esiste tra il Giappone e l’Italia, noi amiamo la cultura giapponese e loro amano quella italiana. L’autore usa come elemento d’unione il caffè, bevanda italiana per antonomasia, come elemento di riflessione e di memoria. Anzi, più del caffè, sembra che la caffetteria giapponese, con le sue regole di assaggio, sia il luogo dove ritrovare la serenità. Oltre a complimentarmi con la scrittrice Francesca Giannone che con il suo romanzo La portalettere è stata l’autrice più letta nell’anno appena trascorso, credo che il testo di Vittorino Andreoli tocchi un argomento sempre di attualità. Il denaro, la ricchezza, possono essere elementi positivi o causa di grandi conflitti, sta a noi scegliere dei valori alternativi all’accumulo di beni e vivere serenamente la nostra vita.
Grazie gentile Elisabetta per le stimolanti recensioni. Devo dire che mi verrebbe voglia di leggerli tutti. Ma questa volta opterò per il caffè giapponese. Chissà se è buono come il nostro, certamente sarà molto interessante. Alla prossima