Il Diario Liberale è sempre una fonte di spunti su cui riflettere. È una linea continua che non si ferma mai. Giudica? No! Ma spinge a riflettere. Di cosa parliamo questa settimana? Di Ema che non vuole più i tatuaggi e dell’Europa che litiga sui migranti.
Ema Stokholma è una conduttrice radiofonica semisconosciuta che rinnega i tatuaggi di cui è piena

È bastata questa iniziativa per diventare famosa, più di quando partecipò a Ballando con le Stelle. E se lo merita. Nasce Morwenn Moguerou in Francia 39 anni fa, ma da tempo è cittadina italiana con un nuovo nome d’arte. Pentita di un’usanza che passa di moda, raccomanda ai suoi ammiratori di non fare la stessa sciocchezza. Adesso si rende conto di avere deturpato il proprio corpo e cerca di rimuovere quegli orribili disegni, che appartengono a lontane decisioni del passato e piange dal dolore che il “restauro” provoca.
Perché Il denaro non vale nulla finché non si spende è un libro che tutti i giovani dovrebbero leggere

Ma anche i loro genitori e gli insegnanti. È già trascorso un anno da quando è in libreria e c’è ancora chi mi scrive e chiede del prossimo libro. È una riflessione di 300 pagine, che si divorano, sull’uso del denaro e sul valore della cultura per liberarci dalla schiavitù dell’ignoranza e raggiungere mete gratificanti nell’ambito umano e professionale. Attraverso aneddoti e curiosità della mia storia personale e professionale, racconto come lo studio mi consentì di uscire dalla povertà del dopoguerra e realizzarmi con la carriera che sognavo
Sono troppe 20 squadre nel campionato di calcio di serie A. È più saggio e onesto ridurle a 16 o 18

Ce ne sono di tale mediocrità da falsare la classifica. Se una Roma per ora mediocre, che conta solo su Dybala, quando raramente non è infortunato, e forse – ma non è ancora certo – su Lukaku, vince 7 a 0 vuol dire che sarebbe meglio ridurre il numero delle squadre. Qual è l’interesse dello sport di mortificare il tifosi di città senza risorse, che perdono contro chi non sa dosare i palloni e tutti i passaggi finiscono agli avversari? Tanto più che si può prevedere sin d’ora quali sono le quattro miliardarie che entreranno nella Champions League.
Pio XII sapeva dei campi di sterminio ma non lo rivelò al mondo. Temeva rappresaglie sui cattolici

Rinasce ogni tanto la polemica sul comportamento del Pontefice che tacque sulla soluzione finale di Hitler. Erano in tanti a conoscere il programma di eliminazione di massa degli ebrei e ognuno aveva un motivo per tacere, perché c’era la guerra. Ma la massima autorità morale, qualsiasi fosse il motivo della sua reticenza, aveva lo stesso diritto? È questo interrogativo che ha bloccato il processo di beatificazione e che mette in pericolo i rapporti tra la chiesa cattolica e le comunità ebraiche che Giovanni Paolo II tentò di ristabilire.
Esiste davvero unione tra i paesi europei o è la solita mangiatoia in cui si litiga appena alzati da tavola?

L’Italia è il campo profughi d’Europa e siamo in grave difficoltà umanitaria. Non sappiamo più dove mettere i migranti che arrivano a ritmo incalzante. Non si può accusare nessuno di incapacità perché è la nostra posizione geografica a condannarci. Ursula von der Leyen lancia appelli di solidarietà, ma la cugina Francia è la prima a chiudere egoisticamente le frontiere e a tradire la solidarietà. E poi tutti gli altri, tranne la Germania, che, anzi, è la sola a lodare le nostre capacità di accoglienza. Ma se nessuno interviene, anche un europeista della prima ora come me deve ammettere che è un’istituzione inutile.
A Marsala, dove sono in vacanza, città di 90mila abitanti, ci sono solo due edicole. Ce n’erano una ventina

Non si vendono più quotidiani. Nessuno legge né si informa e neppure cresce. È lo specchio dell’Italia dove si inseguono occupazioni opulente e comode. Magari conviene ai giovani o a qualche associazione di volontariato il mestiere di edicolante. Ma le amministrazioni comunali dovrebbero impadronirsi dei siti e metterli a disposizione di chi ha voglia di sfruttarli. Perché non sono solo attività commerciali ma soprattutto veicoli di cultura che è un peccato disperdere.