“L’arte una potente forza motivante”. Potrebbe sintetizzarsi così, nelle sue stesse parole, il percorso esistenziale e artistico di Maurizio Piovan, pittore astrattista veneziano, precisamente di Dolo classe 1953. La famiglia lo voleva perito meccanico, ma lui aveva il fuoco sacro dell’arte fin dall’adolescenza. Piovan ha accontentato i genitori, è diventato perito meccanico almeno per un po’. Poi, però, ha deciso di dedicarsi anima e corpo al suo vero sogno: essere un artista.
Piovan e l’arte
“L’amore per l’arte è più forte delle esigenze materiali, degli stereotipi o delle convenzioni – spiega Maurizio Piovan – ma come ogni figlio rispettavo i miei genitori, ho studiato da perito meccanico e mi sono diplomato come desideravano, ma dentro di me sapevo che stavo facendo qualcosa che non mi apparteneva. Qualcosa che andava contro la mia più profonda natura. Era il 1973 quando a vent’anni presi parte al primo concorso di pittura e vinsi il secondo premio, ricordo che andò a ritirarlo mio padre. La mia era una famiglia semplice e io dovevo lavorare per mantenermi, non potevo permettermi di fare l’artista”.
Eppure la passione ardeva già prepotente
“La passione ardeva, certo. A sedici anni disegnavo, dipingevo da totale autodidatta, facevo un figurativo che forse non era neppure fatto molto bene. Tuttavia, a diciotto anni , decisi di commercializzare le mie opere, di venderle. Partecipavo a piccole mostre anche in locali pubblici, bar e ristoranti. Ma nel 1974 presi la decisione fondamentale: volevo fare sul serio, tentare la strada dell’arte”.
Piovan e la sua famiglia coma la prese?
“In realtà, dopo il diploma avevo trovato un posto di lavoro nel settore della carpenteria navale, ero stato assunto prima come manovale fino a diventare parte dell’ufficio tecnico, ma non ero soddisfatto. Nel frattempo, mi ero sposato e, con mia moglie, ho condiviso il progetto di lasciare il lavoro e dedicarmi completamente alla pittura. Non erano tempi facili, vivere come un artista, quasi cinquant’anni fa, non era cosa da tutti, ma io ce l’ho fatta. Cominciai a partecipare a tutti i concorsi di pittura con premi in denaro in tutt’Italia. Anche la grafica mi ha dato una mano”.
In che senso?
“Ho iniziato a frequentare nel 1981 la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, ho studiato l’incisione, l’acquaforte, le acquetinte. Un ambito in cui ho potuto esprimermi sia dal punto professionale che lavorativo, Ho realizzato grafiche figurative apprendendo anche delle modalità che mi sarebbero servite per la pittura”.
La svolta di Piovan
La svolta artistica per Maurizio Piovan avviene con il passaggio dal figurativo all’astratto, una strada che, di fatto, è divenuta quella attuale e che lo fa conoscere a livello nazionale e internazionale.
“Nel 2000 quasi in modo naturale ho abbandonato il figurativo per abbracciare l’astratto.E’ stata una sorta di liberazione dagli schemi, finalmente ho potuto esprimere ciò che sentivo dentro da sempre. E grazie a questo processo mi sono ricavato una fascia di mercato nel quale ho potuto collocarmi”.
La tecnica di Piovan
La tecnica pittorica di Piovan è quella utilizzata da molti astrattisti, una tecnica mista in cui olio e acrilico si sposano con i pastelli ad olio e le tempere. Il cromatismo è quello delle stagioni e degli stati d’animo, dell’ispirazione che giunge da un desiderio di euritmia.
Le sue parole
“Ricerco l’equilibro, nel colore, nelle forme. Sulla tela rappresento i sentimenti. Molta dell’ispirazione viene dal subconscio, a volte capita che dipingo qualcosa che non mi piace e poi capisco che era quello che cercavo”. Forse l’arte è la ricerca di ciò che siamo veramente.
Maurizio Piovan è rappresentato in Italia e all’estero dalle principali gallerie d’arte
In Veneto lo Spazio Galleria Anna Breda – San Fermo 51, a Venezia la San Gregorio Art Gallery, a Ravello la Galleria Petit Prince. Piovan è anche negli Stati Uniti, a San Diego con C Brand Studio e a Toronto in Canada la Pi Creative Art e Galleria Smelik & Stokking di Den Haag Olanda.