Siamo stati a Monza, per il 5° scudetto dell’Imoco Conegliano, fra le 18,45 e le due di notte, martedì sera. Non vi parleremo della partita, vinta al tiebreak, della serie, 3-1, dopo la sconfitta iniziale al Palaverde al quinto set e il successo analogo a Monza, la svolta delle finali scudetto. La terza gara è stata facile, 3-0, la quarta complicata, con le brianzole toste.
Una magica sera
Vi parleremo di quanto abbiamo visto in quelle ore, comunque entusiasmanti.
Dunque le pantere restano tricolori, come da pronostico però faticano più del passato, si è tornati indietro, a quando Novara era competitiva, con Massimo Barbolini in panchina e Paola Egonu in campo, e una Champions andò in Piemonte. E’ quasi certo che la Egonu di Cittadella andrà in Turchia e allora sarà ancora più complicato confermarsi, per le gialloblù.
La sera tra trionfi e incroci
Gli ultras saltavano con Daniele Santarelli, magrissimo, l’allenatore che ha vinto tutto, nella Marca, e che poi ritroverò con la Serbia, avversaria di Davide Mazzanti, quello che ha avviato il ciclo delle pantere, che mentalmente ogni tanto chissà perchè chiamerei tigri.
“Siamo tutti pantere”, c’è scritto sul pullman, la bacheca è di prim’ordine, considerato appena il decennio di attività.
La “mia” sera
La curva ha praticamente inneggiato tutti, anche il presidente Piero Garbellotto. Serviva un coro per Carraro, un grande imprenditore spesso al seguito, nelle grandi partite, al PalaCandy c’erano anche altri sponsor che fingevano di essere semplici tifosi per dribblare il mio telefonino, sempre impertinente.
Un ricordo ancora vivo
Conegliano somiglia sempre più alla Sisley Treviso, alla Benetton basket.
Il titolo va in parallelo a quello di Civitanova al maschile, 7° per la squadra che era partita da Macerata e poi era passata a Treia, fra le squadre ancora ai massimi livelli i marchigiani sono secondi solo a Modena, con 15.
Per la provincia trevigiana è il 4° tricolore in sequenza, quest’anno ha perso il mondiale per club e altre 4 partite, dopo un’ottantina di imbattibilità da record del mondo. In bacheca anche 4 coppe Italia e 5 supercoppa, la Champions e il mondiale per club. Il 17° trofeo potrebbe arrivare la prossima domenica, a Lubiana, Slovenia.
Egonu protagonista
Paola Egonu è la naturale mvp. Scherza con Giuditta Lualdi, del Busto Arsizio di serie A2, corpo da centrale, lei allegra per i festeggiamenti. Alla fine tanti tifosi delle pantere si facevano fotografare con la rossa classe 1995, che brandiva la coppa da mvp dell’amica.
Come è iniziata la mia sera
La serata per me è iniziata bene con Marco Fantasia, la voce della Rai che mi ha ascoltato. Ma non c’erano più accrediti e nemmeno biglietti disponibili. Alle 20,20 un gruppo di tifosi veneti mi ha detto di avere un biglietto in più, bene. Si ricordavano del mio videoracconto con loro a Verona, un anno fa, alla Champions vinta a fatica sulle turche di Vakifbank, di Giovanni Guidetti, eterno rivale. “Costa 50 euro”, pensavo a uno scherzo, cinque volte tanto! Prendere o lasciare. Ho scoperto amaramente che esistono i bagarini anche nella pallavolo femminile.
Che sera strana
Armato dei miei telefonini mi sono presentato a Thomas Beretta, il centrale capitano della Monza maschile, che non voleva inquadrassi nessuno a Modena, un anno fa, dopo l’eliminazione in coppa Italia. Quando gli chiedo di raccontarmi la sua storia, dall’Europeo da titolare con Mauro Berruto ct, mi anticipa: “Spegni quel cellulare”. E avvisa il servizio d’ordine, mi dicono che riprendere ufficialmente è vietato perchè c’è l’esclusiva in diretta su Raisport.
Alla fine spintono uno della security che voleva impedirmi di andare verso la zona dei giornalisti e mi sono preso un bel calcio nel culo, mica come quello di Silvio Baldini a Mimmo di Carlo, in Parma-Catania, quasi 15 anni fa, molto più forte.
La conclusione: un classico
Poi ho assaporato l’uscita al pullman, delle pantere, e lì è tornata la calma, ho visto una dolce Egonu, la voce e gli abbracci sono diversi rispetto alla pantera che è in campo, mentre Miriam Sylla resta scatenata.
Infine, la cena delle pantere al McDonald’s, di Monza, con telefonino intermedio, sempre per non disturbare. Giro con la mia Bmw 320, la bolzanina Raphaela Folie gioisce alla situazione ma Sylla le dice di lasciarmi perdere, un classico.