“Ogni foto, è dominata da un’evidenza abbagliante: una superficie in eccesso di luce che trattiene appena sotto di sé le ombre e il buio di cui pure il mondo è impastato”. Dalla presentazione del professor Paolo Ruffilli, poeta e critico, che interpreta con grande raffinatezza l’opera di un maestro dell’immagine tra i più creativi: Antonio Zuccon. Le sue fotografie, racconta il professore, sono come uno specchio dentro e oltre il quale è possibile saltare come Alice alla scoperta del paese delle meraviglie.
Iniziare l’anno con la bellezza è uno dei miei buoni propositi per il 2022, completamente in sintonia con la citazione di Stendhal: “La bellezza non è che una promessa di felicità”.
Un percorso di celebrazioni che si apre con Zuccon

Il 2022 è ricco di celebrazioni importanti, da Antonio Canova a Marcel Proust. È stato dichiarato dall’Onu “Anno Internazionale del Vetro e dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne”. Tanti piccoli frammenti per costruire un mosaico di emozioni elaborando al meglio le nostre giornate di viaggiatori nel tempo.
Apriamo il percorso con le opere di Antonio Zuccon, artista trevigiano che continua a sorprenderci grazie allo splendore dei suoi talenti: non solo fotografo, ma anche matematico e cantante lirico. Potenzialità che da sempre esaltano le sue immagini costruite con una straordinaria forza espressiva e dal respiro internazionale.
Zuccon e la mostra

Lo testimonia la grande mostra, che si è tenuta sino al 6 gennaio a Treviso alla Casa dei Carraresi. Un titolo evocativo: “L’Interiorità degli Oggetti”. Presentazione critica di Paolo Ruffilli. Progetto espositivo di Franco Fonzo. Itinerario attraverso tre grandi sezioni: Quadrigrafie – Treviso, dolci acque – Arte celata.
Il libro di Zuccon

Quando scrivo una recensione, mi capita spesso di essere fortunata e di trovare documenti e testimonianze preziose. Ho sfogliato proprio in questi giorni un libro che è un vero gioiellino: “Quadrigrafie” che Antonio Zuccon mi regalò nell’aprile del ’99 in occasione di un’intervista televisiva. L’autore definisce le sue opere“Composizioni di scomposizioni”.
Sono foto bellissime, molte delle quali esposte alla Casa dei Carraresi, frutto di una sperimentazione basata sulla riunione di alcuni scatti in un’unica opera. In sintesi la ricostruzione di un’immagine attraverso altre immagini.
A vent’anni di distanza, un messaggio di assoluta modernità perché assieme al momento dello scatto, Zuccon individua l’elaborazione delle singole foto in una nuova composizione. Una vera magia, nuova prospettiva che induce lo spettatore a vedere oltre il semplice oggetto rappresentato.
Il mio rapporto con Zuccon

Ho avuto modo di intervistarlo più volte, non solo come fotografo ma anche per la sua attività di matematico. È stato docente presso il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Treviso e responsabile per la provincia delle “Olimpiadi della Matematica” competizione nella quale i suoi allievi si sono dimostrati veri campioni.
Zuccon e la fotografia

Dal 1984 ha intrapreso la strada della fotografia con la sua leggendaria Leica, e subito il suo stile si è imposto nel panorama nazionale e internazionale. Al suo attivo più di dieci volumi pubblicati, numerose mostre e convegni, le sue opere recensite sulle riviste specializzate più autorevoli.
Il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia gli ha assegnato anni fa il premio come miglior fotografo dei piccoli borghi. Giusto riconoscimento al suo occhio fotografico originale e sensibile, in grado di narrare un paesaggio dove la bellezza non è fine a se stessa, ma un sentimento dell’anima. Tra la purezza dell’immagine e il virtuosismo cromatico c’è soprattutto l’incanto dell’emozione.
Ecco cosa scriveva di lui il celebre fotografo e gallerista Lanfranco Colombo

“…Un minimo di vigilanza critica impone di analizzare la poesia e la fascinazione che promanano queste giustapposizioni quadrigrafiche. E di scoprire che la geometria, prima ancora che nella testa di Antonio Zuccon, è nel mondo. É l’universo “pre-trattato” della cultura prevalentemente urbana: caratteri tipografici, cartelli stradali, strisce modulari sull’asfalto, gradinate, manifesti pubblicitari, reti, fili, bobine. L’occhio di Zuccon ha il pregio di sezionare la quotidianità e di catalogarla in migliaia di tesserine che servono, in un secondo momento, a dar vita ad un mondo tutto nuovo… è riuscito a fare un’opera di grande poesia percorrendo i rigorosi sentieri della geometria”.
Treviso, le sue acque e Zuccon

La Casa dei Carraresi è da sempre un luogo simbolo di Treviso, superbo complesso duecentesco sede di eventi e convegni; grandi mostre che ho seguito per molti anni, tra i ricordi più belli della mia attività televisiva, quando il lavoro si mescolava con la mia passione: l’arte. Conservo ancora lo splendido catalogo della mostra “da Cezanne a Mondrian” del 1999, viaggio dall’impressionismo al cubismo con opere provenienti dai più importanti musei internazionali.
Acqua e panorami

Antonio Zuccon è un maestro nel raccontare per immagini la sua città, e lo scopriamo ammirando la sezione “Treviso, dolci acque”. Illuminante l’analisi fatta il giorno dell’inaugurazione dal critico Paolo Ruffilli che giustamente ha definito la fotografia – una pratica magica che realizza uno dei sogni più antichi degli uomini: la cattura dell’attimo fuggente. Un invito ad uscire dal vecchio malinteso che l’immagine rappresenti la realtà oggettiva ascritta solo all’ambito della documentazione – i veri fotografi lo sanno, non si accontentano della realtà e attraverso la superficie ci portano a guardare oltre.
Mago e fotografo

Questo proviamo quando osserviamo le immagini di Antonio Zuccon, dalle composizioni grafiche, ai panorami, all’arte celata composta da corpose suggestioni pittoriche, la realtà visiva si trasforma. Un invito a leggere, con occhi nuovi, messaggi sorprendenti e inaspettati.
“Ecco il fotografo mago, racconta Paolo Ruffilli descrivendo il talento dell’autore, i borghi, la città, le acque, non sono documenti di una realtà oggettiva, ma trasmettono pensieri, sentimenti, emozioni, un viaggio nel mondo della meraviglia. La rivelazione si realizza nella piccola esplosione di luce che viene appunto dall’interno di ciascun oggetto. E questa piccola esplosione di luce ha la sua partitura musicale e ci suona dentro attraverso gli occhi con l’armonia dei suoi accordi”.
Lo spazio “oltre”

Oltre la superficie si apre un passaggio improvviso che ci consente di entrare in quel miracoloso spazio metafisico che definiamo arte. Questo è il nostro specchio delle meraviglie e anche il mio invito alla bellezza sperando sia di buon auspicio per un anno più sereno.
Dal volume Quadrigrafie: “Cascate di luce. Vedessimo contemporaneamente cento scie di stelle cadenti: ma non possiamo. I fili di luce terreni ci dicono del quotidiano. Cioè dell’universo”.
Meriterebe che e il suo paese natale,Mogliano Vto si accorgesse di “Toni”, nel lontano 1960 a cura di pochi giovani tra i quali il sottoscritto si disputava un concorso denominato il“ Guerrierio D’argento “ riservato a giovani cantanti. Allora ebbe un enorme successo e i compaesani riempivano il cinema Centrale oltre la capienza consentita. Alla prima partecipò anche lo studente Toni con un brano lirico, gli applausi facevano tremare le porte.. era l’inizio della sua poliedrica carriera intellettuale.
Bravo Toni . Tuo cugino Ciano cl. 1935
Ps: a corredo partecipava il comico defunto Lino
Toffolo. .
Dott.ssa Elisabetta, il fotografo Antonio Zuccon sarà ben felice di questo articolo. L’autore parte da uno scatto per poi andare oltre, sia pure affidandosi alla qualità della sua Leica che oramai ha anche una produzione digitale, ma a prezzi impossibili per noi che viviamo di stipendio. Riunire scatti diversi, sia pure dello stesso luogo o oggetto, in un’unica opera, credo che vada oltre la fotografia, ma sia una metafotografia, una metamorfosi originale ed artistica del primo oggetto fotografato. Certo la tecnica affianca il gusto estetico, qui non basta essere artisti, ma ci vuole una avanzata conoscenza del mezzo fotografico. Sicuramente questa mostra trevigiana sarà originale e susciterà stupore perchè presenterà, immagino, una realtà artisticamente alterata. Anche l’ambiente della Casa dei Carraresi è bellissimo e raffinato. Ma questo Veneto non è solido solo dal punto di vista economico, non si occupa solo di economia, di prosecco, di turismo, ma è ricchissimo di personaggi della cultura mondiale che scopriamo ogni domenica grazie ai Suoi bellissimi articoli. Complimenti alla giornalista Elisabetta e al Maestro Antonio Zuccon.
Ecco un altro grande artista della fotografia, viene da dire alla lettura dell’articolo di Elisabetta. Non è solo un compositore di immagini fantastiche ma veramente si rivela come un vero mago dei colori che la presentazione di Ruffilli mette in grande evidenza con espressioni poetiche. Siamo sempre sorpresi da queste storie che un’altra “maga” come Elisabetta sa presentare con puntuale maestria e sensibilità.
Brava…bravissima