“Quello che scrivo è sempre la verità. È stata la mia forza vera. Ti abbraccio riconoscente Ciao Lu”. La verità di una donna in una vita da romanzo, straordinaria, a volte incredibile. Un mosaico d’amore, passione, colpi di scena, cultura e bellezza. Sono molto addolorata per la scomparsa di Luciana, cara amica da sempre e con la quale ho intrecciato un magnifico rapporto anche professionale, fatto di interviste televisive, carta stampata, conduzione di eventi.
Una donna e il romanzo della sua vita
Quando viene a mancare qualcuno a cui tieni particolarmente, ti senti più solo e indifeso, ma consolato da immagini e corrispondenza come quella che ho utilizzato nell’incipit, stralcio di una mail che mi aveva mandato tempo fa. Avere l’approvazione di Luciana Boccardi, una giornalista così acuta e talentuosa nell’analizzare ogni argomento, era il massimo. Ti guardava con i suoi meravigliosi occhi chiari, algida e austera e poi in risposta ad una recensione scriveva così “La tua sensibilità, la tua abilità, il tuo affetto lo leggo tra le righe così vero, mi hanno commosso. Non ti voglio sentire perché so che mi metterei a piangere”.
La Luciana donna
Luciana ci ha lasciato il 12 gennaio, proprio quest’anno avrebbe compiuto novant’anni. Era nata a Venezia il 2 ottobre 1932. Una grande donna di cultura. Spirito libero, svincolata dai luoghi comuni, spesso eversiva, sempre provocatoria. Poteva permetterselo grazie alla classe innata, una dote naturale unita al talento e alla professionalità. Combinazione perfetta per diventare una grande protagonista del giornalismo.
Da sempre firma di riferimento de “Il Gazzettino”, studiosa di moda e costume, per anni ha lavorato alla Biennale di Venezia partecipando all’organizzazione dei più importanti festival di musica e teatro. Aveva anche un metodo geniale per scrivere a macchina. Associava alla battitura il ritmo, in questo modo il suo stile velocissimo si trasformava in musica, al punto che un giorno Stravinskij passando per la Biennale accanto alla stanza dove lei lavorava, udito il ticchettio disse: Questa è musica!
I ricordi
La rassegna stampa subito dopo la sua scomparsa, è un incessante omaggio alla sua figura: Marco Cicala su Repubblica: Luciana Boccardi, l’ultima leonessa di Venezia, dallo staff della Biennale (dov’era praticamente l’unica donna) al giornalismo di moda. Una vita di incontri e scontri con i più famosi.
Luca Zaia: “Oggi il Veneto, assieme a tutto il mondo della moda e del giornalismo, piange una straordinaria donna egiornalista, partita da una Venezia popolare, sanguigna, culla della musica e di quel fervore culturale tipico del dopoguerra, ha saputo arrivare alle vette del prêt-à-porter parigino, passando per la Biennale”.
“Signora della moda, maestra di vita e stile” ha scritto Alda Vanzan su Il Gazzettino, un paginone a lei dedicato di pura emozione. Tutta la sua splendida carriera compreso il clamoroso successo dell’ultimo libro: “Dentro la vita” presentato il 9 dicembre a Roma con enorme successo.
La biografia di una donna unica
Alda Vanzan è l’autrice di una biografia strepitosa su Luciana, assolutamente da leggere, bella sin dal titolo: “La Boccardi” (Supernova). Una lettura davvero preziosa perché composta da un infinito mosaico di aneddoti e storie, come l’apprezzamento verso Luciana da parte dei grandi stilisti: Armani, Valentino, Ferrè, Gianni Versace che le scrisse “Cara signora, la moda italiana ha bisogno di lei.
Sono una fuori serie. Niente cerchi magici, in nessun caso della mia vita. Sono una fuori cerchio, con tutti i problemi e i vantaggi che questo può comportare. È stata una scelta precisa che ho dovuto in qualche caso pagare cara. Così Luciana si definisce nel libro, aiutata nel suo operare da un motto: “Mai paura di niente“. Insegnamento prezioso del padre musicista che per soccorrere le persone da un incendio scoppiato in una cabina di proiezione di un cinema, si gettò nel fuoco che gli bruciò gli occhi.
La musica compagna di vita
Luciana nasce in una famiglia di musicisti. Una madre bellissima e virtuosa pianista, il papà clarinettista. Il nonno paterno era il leggendario tenore Gianni Masin Crovato, una voce unica e indimenticabile scrisse la stampa. Il Pavarotti dell’epoca, atteso in tutti i teatri del mondo.
Il romanzo di una bambina che diventa donna
Veniamo a conoscenza di questa famiglia straordinaria grazie al romanzo: “La signorina Crovato” (Fazi Editore). Con il suo stile originale Luciana Boccardi narra le vicende di una bambina d’altri tempi, la storia della sua famiglia che si fonde con quella di una città e del mondo, in un periodo drammatico come la guerra e la dittatura fascista. Luciana, detta Lulù, ha una famiglia incantevole e piena d’amore, la disgrazia dell’incendio avviene quando lei ha solo tre anni e mezzo, una splendida Shirley Temple dai boccoli color castano-ramato, che sa già cantare e ballare.
Migliaia di vite: il romanzo di un vulcano in eruzione
Sfogliando tra le testimonianze della sua attività professionale la troviamo in tante splendide immagini: con Georges Simenon che si complimenta baciandole la mano dopo averle consegnato un premio letterario. Con Vivien Leigh. Era davvero bellissima, scrive Luciana, ma di una bellezza inquietante, vibratile. Mi avevano detto che soffriva di un disturbo che allora era poco conosciuto, la sindrome bipolare…Laurence Olivier non la lasciava mai sola. Avevano chiesto dodici bottiglie di whisky in camerino e nella sala prove”.
Con il suo fascino e il suo talento girava il mondo
Cominciò a parlare di moda negli anni ’60 quando, ha confessato nella biografia, occupava lo spazio della pagina dei morti. Sul serio. Si cominciava allora a parlare di moda, ma era molto raro, tant’è che io, per anni, sono stata messa nella pagina dei necrologi. Poi tutto è cambiato nel bene e nel male. In una recente intervista a proposito di un ciclo di conferenze sulla moda organizzate con grandi stilisti al Museo di Palazzo Mocenigo, mi ha confidato: La grande bellezza di oggi è la bruttezza di ieri. Un magnifico paradosso che apre infinite discussioni sul costume, l’estetica, l’eleganza.
Un romanzo dai mille colori
Sensibile studiosa del colore che per lei era di primaria importanza. Ha realizzato un volume incantevole, una gioia per gli occhi: “Colori – Simboli Storia Corrispondenze”, arricchito dalle tavole di Ludovico De Luigi e le fotografie di Vittorio Pescatori. Perché siamo attratti da un colore più che da un altro? Siamo sicuri che un pomodoro avrebbe lo stesso sapore se lo vedessimo blu? E se i piselli fossero rossi, il mare nero e il vino verde?… I colori non esistono, non si possono toccare, pesare, sono come un vento colorato, un’invenzione, un’ipotesi. Perché diciamo giornata nera, restare al verde, andare in bianco, vedere rosso, feeling blue.
Storia, arte, vicende politiche, superstizioni. E il viola? Altro che superstizione, piaceva tantissimo anche a Ingrid Bergman, lo scopriamo leggendo: Con Ingrid tra colline viola, scritto sempre da Luciana Boccardi ricordando una giornata passata con l’attrice svedese tra le colline di Asolo.
La signorina Crovato diventa donna
Ed ora il suo ultimo romanzo che ho da poco finito di leggere e per il quale c’eravamo sentite: “Dentro la vita” (Fazi Editore). La dedica è al marito Virgilio Boccardi, indimenticabile giornalista con il quale ho avuto il privilegio d lavorare alla radio molti anni fa. Un romanzo che stupisce e lascia senza fiato: la Biennale, il lavoro a Parigi, le scelte impegnative piene di responsabilità e coraggio, situazioni e colpi di scena sorprendenti. La signorina Crovato che diventa grande. Mi rammarico di non averle detto quanto fosse bella in copertina.
Luciana era stata ricoverata martedì 11 gennaio all’Ospedale Civile di Venezia e si è spenta nel pomeriggio del 12. Scrive sempre Alda Vanzan nel suo articolo: “Al figlio Emiliano ha consegnato le sue volontà: cerimonia civile e Champagne per brindare a un incontro”.
Il mio ricordo…ed una lacrima
Mi è capitato spesso di averla come ospite nelle mie trasmissioni televisive, sempre disponibile nonostante la sede di “Antenna Tre” fosse, per noi veneziani, ai confini del mondo. Lo era anche per me che ci lavoravo tutti i giorni e infatti mi ero procurata una bella bicicletta da uomo della quale ho un’immensa nostalgia. Con lei la puntata era sempre un successo, tante telefonate, grandi e piacevoli discussioni.
Nel cuore porto un’immagine: siamo sul palco del Casinò del Lido di Venezia in compagnia di Giovanni Alliata di Montereale e una leggenda della moda: Micol Fontana. Quando guardo questa fotografia mi accorgo che gli occhi di Luciana brillano più delle luci dei flash.
Il saluto a Luciana sarà martedì 18 alle 14.30 al Cimitero di San Michele con una cerimonia laica.
Dott.ssa Elisabetta, che bellissimo ricordo per un’amica, una grande giornalista e una donna di cultura. Leggendo ho ricordato un altro Suo articolo quando presentò il testo e la vicenda de La Signorina Crovato, quindi un’ascendenza importante nel segno della musica, cultura e bellezza. Nel Suo ricordo – elogio trovo i segni di una giornalista che ha imposto al suo editore anche il settore moda, prima rilegato nello spazio avanzato dai necrologi, poi diventata una pagina autorevole, di costume e anche d’interesse economico. Simpaticissimo l’aneddoto di come scriveva a macchina Luciana Boccardi, scriveva a ritmo come una percussionista e l’elogio di Stravinskij non dovrà essere dimenticato. Un altro aspetto che trovo molto bello è la sua laicità. Infine che onore per Lei Elisabetta avere una foto con la sua amica Luciana Boccardi e Micol Fontana, in quella foto la Dott.ssa Elisabetta era la protagonista. Grazie per averci fatto conoscere la splendida Luciana.
Di solito un autore, un giornalista muore due volte: per l’anagrafe che lo depenna dall’elenco dei residenti e per il lettore che se ne dimentica in fretta per scegliersi autori e giornalisti più contemporanei. Dal ricordo che leggo nel bell’articolo di Elisabetta Pasquettin, questa giornalista lascia una traccia luminosa e vivida della sua professionalità, della sua personalità ed umanità. La morte ha spezzato solo un filo, tutto il resto vive ancora con Lei.
Ho ricordi bellissimi di Luciana. Ricordo un viaggio in Puglia con lei e Franco, unico uomo della compagnia che ci ha fatto ballare tutte. Tante risate con questa donna divertente! Si incontreranno e se la racconteranno anche lassù. Grazie Elisabetta e complimenti per i tuoi bei sevizi che mi allietano sempre. Un bacio grande
Di Luciana Boccardi non avevo molta conoscenza, lo confesso, e a me era noto il suo cognome per il suo marito. Mi ha fatto piacere che tramite i meravigliosi articoli di Elisabetta vengo a sapere quanto quanto di più interessante io possa conoscere. Ne sono stato felice per l’importanza di una vita che Luciana ha attraversato con mille avvenimenti di alto contenuto ed interesse. Peccato non averla conosciuta di persona.