Non c’è il due senza il tre. Questa volta a vincere l’oro ai Mondiali di ciclismo in Belgio è una donna. Non si chiama “Filippo” (Ganna e Baroncini, ndr), ma Elisa Balsamo, 23 anni di Cuneo, che cinque anni dopo torna vincere il Mondiale su strada. Atleta poliedrica, medagliata anche nei Mondiali ed Europei su pista, aveva vinto l’iride su strada juniores a Doha nel 2016. Vanta anche un titolo Europeo su strada a Plouay nel 2020 quando correva con le Under 23. L’Italia doveva lavorare per portare Elisa Balsamo a giocarsi la maglia iridata e così è stato rispettato l’ordine del commissario tecnico Edoardo Salvoldi.
Un’attesa di 10 anni per le due ruote
L’Italia torna sul gradino più alto del podio del Mondiale Donne Elite dieci anni dopo l’ultima volta di Giorgia Bronzini a Copenaghen 2011. Nella volata finale è stata pilotata magnificamente da Elisa Longo Borghini: ai 200 metri finali Elisa ha aperto il gas e non ce n’è stata più per nessuna. Seconda è arrivata l’olandese Marianne Vos, considerata come una della regine del ciclismo femminile – paragonata a Eddy Merckx – pluridata nelle prove su strada, pista e ciclocross. Un passaggio generazionale: tra lei e l’italiana ci sono11 anni di differenza. Ha fatto parte anche dell’Italia vincente l’udinese Elena Cecchini, la fidanzata di Elia Viviani. La cubana Arlenis Sierra, che corre per la Ar Monex di Cornuda, si è classificata al quinto posto.
Elisa Balsamo: “ho battuto Marianne Vos. Pazzesco”
“Sono totalmente senza parole – dice commossa Elisa Balsamo – è un sogno dopo una lunghissima stagione. Il team è stato fantastico. Oggi ho battuto Marianne Vos. Pazzesco. All’ultima curva ho solo pensato di andare a tutta. L’anno prossimo correre con questa maglia sarà incredibile .Grazie a tutto il team e allo staff. Qui sul traguardo c’è il mio ragazzo mentre la mia famiglia mi sta seguendo da casa”.
L’ordine d’arrivo del mondiale femminile elite
1 BALSAMO Elisa (Italia) 3:52:27
2 VOS Marianne (Olanda)
3 NIEWIADOMA Katarzyna (Polonia) 0:01
4 VAS Kata Blanka (Ungheria)
5 SIERRA Arlenis (Cuba)
6 JACKSON Alison (Canada)
7 VOLLERING Demi (Olanda)
8 LUDWIG Cecilie Uttrup (Danimarca)
9 BRENNAUER Lisa (Germania)
10 RIVERA Coryn (Stati Uniti)
Oggi la corsa-regina: i professionisti
toccherà alla corsa-regina dei Mondiali in Belgio che assegnerà la nuova maglia di campione del mondo. Il francese “D’Artagnan”Alaphilippe mette in palio il titolo conquistato ad Imola ma, visto il percorso, il francese si candida al bis contro i belgi Evenepoel, van Aert, van der Poel, Pidcock, Pedersen, Asgreen e l’italiano Matteo Trentin e vista la condizione, il campione europeo Sonny Colbrelli. Un tracciato che ricorda molto le Classiche del nord, con la bellezza di 42 muri testare le gambe dei corridori oltre alla lunghezza della corsa: 268,3 km. Sarà la corsa più dura dell’anno, ma non poteva essere altrimenti visto che siamo nelle Fiandre a colorare questa edizione n° 100 dei Mondiali di ciclismo. L’Italia riuscirà a tornare sul tetto del mondo? Non vinciamo il Mondiale dal 2009 quando vinse il trevigiano di Castelfranco Veneto Alessandro Ballan a Varese davanti al veronese Damiano Cunego.
Il percorso del mondiale: si parte da Anversa
Percorso del Mondiale diviso, sostanzialmente, in tre settori. 268,3 chilometricomplessivi con un dislivello di 2.562 metri. Si parte da Anversa con una parte “in linea” di circa 50 km, con qualche dentello a favorire le prime azioni in fuga. Si passerà da Mechelen, Keerbergen e Rotselaar, prima di entrare all’interno del circuito di Leuven. Circuito che verrà affrontato solo per una volta “e mezza” con il passaggio sui Muri di Wijnpers (360 metri al 7,98%, pendenza massima del 9%), Sint-Antoniusberg (230 metri al 5,47%, pendenza massima dell’11%), Keizersberg (290 metri al 6,6%, pendenza massima del 9%) e Decouxlaan (975 metri al 2,5%, pendenza massima del 6%). Ci sarà anche il secondo passaggio sul Wijnpers prima di entrare in un altro circuito, quello delle Fiandre che riserverà ai corridori altri cinque muri.
Si rientra sul circuito di Leuven
Secondo passaggio sul Smeysberg e si rientrerà sul circuito di Leuven che verrà affrontato questa volta in quattro occasioni. Siamo ancora a metà corsa. Nuovo ingresso sul circuito delle Fiandre e qui, il passaggio sul Moskesstraat, potrebbe essere invece decisivo per portare via la fuga buona. A 38,3 km dall’arrivo si ritorna per la terza volta nel circuito di Leuven da affrontare 2 volte e mezzo.
Il muro Sint-Antoniusberg da affrontare tre volte
Si parte con il Sint-Antoniusberg (230 metri al 5,47%, pendenza massima dell’11%) che verrà affrontato in tre occasioni e sarà anche l’ultimo muro di questa appassionante corsa. Quei 230 metri potrebbero bastare per il colpo decisivo, soprattutto perché saremo al limite dei 260 chilometri. La volata è molto impegnativa perché la strada a Leuven sarà in leggera ascesa (3/4%).
Sarà l’ultima corsa da commissario tecnico della nazionale di Davide Cassani
“Sarà una nazionale determinata e competitiva – le parole di Davide Cassani che dovrebbe essere alla sua ultima corsa in ammiraglia con la nazionale azzurra – probabilmente la più forte che ho avuto per il tipo di percorso. Ho vissuto con intensità e serenità questo avvicinamento”. Matteo Trentin e Sonny Colbrelli, compagni di stanza e di smarthpone hanno affermato: “Speriamo nella pioggia. Correre qui in Belgio con tutto questo pubblico è un’emozione unica. Abbiamo confermato la stanza assieme perchè ci ha portato bene a Trento e Glasgow”. Sugli avversari: “I favoriti sono Van Aert, Hayter e Van der Poel. Non guardiamo loro e non conosciamo le rivalità interne, sono problemi non nostri. Sicuramente i belgi avranno molta pressione. Pure i danesi sono da tenere d’occhio con Cort Nielsen”. Il ruolo di Giacomo Nizzolo: “Supportare la nazionale nel modo migliore. Ci son tante situazioni di gara che mi coinvolgono in modo diverso”. Poi Davide Cassani penserà alla nuova squadra WorldTour che vuole far nascere nel 2023, al Tour de France da far partire nel 2024 da Bologna, all’Academy del ciclismo in stile Coverciano calcistica.
Davide Cassani: “percorso difficile e tecnico”
“Percorso difficile e tecnico – ha ammesso il commissario tecnico della Nazionale Davide Cassani – con tante curve e in cui bisogna rilanciare di continuo. Se dovesse esserci il vento di oggi sarà complicato, così come con la pioggia”. Il profilo altimetrico non fa paura: “Non ci sono grandi salite, ma 5 strappi insidiosi. Sono contento della squadra perché è forte e sono tutti in forma. Sappiamo che il Belgio è supersonico e anche altre nazionali hanno grandi campioni ma noi su un percorso del genere possiamo dire la nostra”.
I professionisti italiani in gara oggi. Trentin, Moscon e De Marchi, in tre del Nordest
Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), il trentino Matteo Trentin e Diego Ulissi (UAE Emirates), il friulano Alessandro De Marchi (Israel Start Up Nation), il trentino Gianni Moscon (Ineos Grenadiers), Andrea Bagioli e Davide Ballerini (Deceuninck Quick Step), Giacomo Nizzolo (Qhubeka NextHash). Riserva sul posto Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers).
Il trentino Matteo Trentin, Colbrelli e Nizzolo hanno organizzato la stagione sul mondiale
In prima fila, però, c’è anche un nostro corridore che ha organizzato tutta la stagione in funzione di questo obiettivo: Matteo Trentin. Il corridore della Nazionale azzurra ha messo nel sacco van Aert e van der Poel agli Europei del 2018 ma, soprattutto, ha un appuntamento col destino, dopo quel Mondiale perso clamorosamente nel 2019 ad Harrogate. C’è tra i favoriti, anche quello che l’aveva battuto a quel Mondiale, ovvero Mads Pedersen, un altro che ha puntato tutta la stagione su questo evento. Il danese si dividerà comunque la leadership con Kasper Asgreen, che da queste parti ci ha vinto il Giro della Fiandre quest’anno. Matteo Trentin, già campione d’Europa a Glasgow nel 2018 e vice campione del Mondo ad Harrogate è ancora una volta una delle punte del gruppo guidato dal tecnico romagnolo: “Sarà fondamentale restare davanti. Un percorso così non permette distrazioni e perdere anche pochi metri può risultare determinante”. E’ dello stesso parere Sonny Colbrelli, che arriva al Mondiale sulla scia dell’entusiasmo per il successo al Continentale: “E’ una stagione straordinaria, il percorso mi piace e sono in condizione.. non ho nulla da perdere”.
Il lotto dei favoriti
Prova massacrante con la bellezza di 42 muri. I favoriti sono quelli che, di solito, si esaltano in queste prove ostiche ed ecco che il trio van Aert, van der Poel, Alaphilippe parte in prima fila. Alaphilippe vuole confermarsi campione del mondo, van Aert vuole vincere il Mondiale di casa, dopo il secondo posto della cronometro dietro Filippo Ganna, van der Poel vuole riscattarsi dopo la figuraccia alle ultime Olimpiadi di mountain bike. Mettiamoci anche il giovane che corre in casa Remco Evenpoel, che una settimana fa è arrivato secondo dietro al campione d’Italia Sonny Colbrelli.
I favoriti a sorpresa
Uno su tutti Pidcock che aveva battuto Trentin e van Aert alla Freccia del Brabante, sfiorando poi la vittoria anche all’Amstel Gold Race. Ci sono gli ex campioni del mondo Kwiatkowski e Sagan, annunciato in gran forma e poi il solito sloveno Tadej Pogacar che ha dimostrato di essere a suo agio anche da queste parti.
Bronzo nel Mixed Relay per un soffio: Ganna “tira” la nazionale
L’Italia del ciclismo conquista un bronzo per un soffio e festeggia la seconda medaglia ai Campionati Mondiali Strada nel Mixed Relay. Edoardo Affini, Mattia Sobrero, Filippo Ganna, Marta Cavalli, Elisa Longo Borghini, Elena Cecchini salgono sul podio dietro Germania (50’49” Nikias Arndt, Tony Martin, Max Walscheid, Lisa Brennauer, Lisa Klein e Mieke Kroger) e Olanda (+12”). Gli azzurri chiudono a 37”74 centesimi.
Crono under 23: Baroncini al nono posto
Marco Frigo e FilippoBaroncini hanno chiuso la prova rispettivamente al 33° e 9° posto le croo Under 23. Il nuovo campione del mondo è Johan Price Pejtersen. Porta a casa la maglia iridata dopo aver dominato anche l’Europeo di Trento.
Cronometro Elite donne: Pirrone e Guazzini fuori dalle prime venti
Dopo il trionfo nella prova in linea europea di Trento, Ellen van Dijk ritrova l’oro nella cronometro Elite dei Mondiali nelle Fiandre 2021 Fuori dalla Top 20 le due azzurre in gara, Elena Pirrone e Vittoria Guazzini. Un’esperienza importante per entrambe in ottica futura, parola della campionessa europea U23, 24esima: Elena Pirrone al termine della gara occupa la casella numero 29.
Crono juniores con Cipressi e Barale. Juniores su strada: nona Ciabocco
Ivanchenko vince la crono donne juniores. La russa porta a casa il mondiale dopo il titolo europeo. Carlotta Cipressi è 29esima, Francesca Barale 43esima. È la favorita a firmare la vittoria nella prova Donne Juniores. Zoe Backstedt regala la medaglia d’oro alla Gran Bretagna battendo in una volata la statunitense Kaia Schmid: nona l’italiana Eleonora Ciabocco.
Crono juniores: nella crono il trevigiano Samuele Bonetto nono, è caduto nella prova su strada
E’ Gustav Wan a conquistare il titolo a cronometro in palio nei Campionati del Mondo strada di Fiandre 2021. Il danese si impone tra gli junior coprendo i 22,3 km di tracciato da Knokke-Heist a Bruges in 25’37’’, con una media di 52,2 km/h. Primo tra gli azzurri è il trevigiano di Busta di Montebelluna Samuele Bonetto (Uc Giorgione Vam), che conclude la sua crono innona posizione con un tempo di 26’31’’: “Non penso di avere nulla da recriminare, è pur sempre una Top 10 mondiale. Ho cercato di correre al meglio delle mie possibilità e posso dire di essere soddisfatto” spiega al termine della corsa. Appena 18 anni e già un palmarès da fare invidia: solo nel 2021 l’azzurro ha portato a casa il tricolore a cronometro, il titolo europeo e poi quello mondiale nell’Inseguimento Individuale. Ce li racconta così: “Sono state emozioni incredibili. Se penso di aver cominciato ad andare in pista soltanto ad aprile sono risultati quasi assurdi. Forse devo ancora rendermi conto: è un mix di emozioni, adrenalina, gioia, incredulità che non ho mai provato in vita mia, ed è stato bellissimo”. Per Strand Hagenes, norvegese classe 2003, è il nuovo campione del mondo degli juniores su strada. Miglior azzurro Manuel Oioli al settimo posto. Il veneto Bonetto è caduto, Bruttomesso ha avuto un incidente meccanico.
Mondiali 2025: sarà il Ruanda ad ospitare la prima volta in africa
Il mondiale di ciclismo approderà per la prima volta in Africa nel 2025 e sarà il Ruanda ad ospitare l’evento storico. Le prove si svolgeranno a Kigali, la capitale del Paese, città che ospita ogni anno orami la conclusione del Giro del Ruanda, la più importante corsa interfnazionale del continenta africano. Kigali è una citta posta ad una altitudine compresa fra 1.300 e 1.600 metri ed è caratteristico il suo Muro, una rampa di 400 metri in pavé al 14,5%, muro che però non sarà inserito nel circuito iridato. Il prossimo anno i mondiali si svolgeranno a Wollongong (Australia), poi sarà la volta di Glasgow (Gran Bretagna) e quindi di Zurigo, in Svizzera, nel 2024.
L’argento di Ghirmay (under 23) porta l’Africa sul podio iridato
Un ragazzo eritreo è salito sul podio degli Under 23 – argento alle spalle del nostro Filippo Baroncini – ed è stato il primo africano di pelle nera di sempreafarlo in una rassegna iridata di ciclismo sustrada. La storia ha il nome e il cognome di Biniam Ghirmay Hailu, 21 anni, nato il 2 aprile 2000 ad Asmara, che era stato già capacedivincere traiprofessionisti: a inizio settembre in Francia, davanti ad Andrea Vendrame. Vive a Lucca.