“I pioppi del fiume, che accompagnano con lo stormire delle foglie secche il suono dell’acqua, quando soffia il vento, hanno nelle cortecce iniziali intagliate che son nomi d’innamorati, cifre che son date”. Antonio Machado. La scorsa settimana ho recensito un libro dal fascino misterioso e avvolgente, con immensa gioia lo trovo questa settimana al primo posto della nostra classifica. Si tratta di “Papyrus. L’infinito in un giunco”, (Bompiani). L’autrice è Irene Vallejo filologa e scrittrice spagnola. Ho rubato l’incipit proprio da un suo capitolo, dove cita il grande poeta Antonio Machado e le sue soste lungo il fiume per leggere alcuni versi.
Chi ama leggere ama la libertà? Probabilmente il libro ne è l’essenza
Liberi come l’acqua
Ma prima di scoprirlo entriamo nella splendida Libreria Lovat con sede a Villorba (Treviso) e Trieste.

Ecco la classifica della settimana come sempre elaborata con grande attenzione agli ultimi successi editoriali e al gradimento dei lettori.
- Vallejo – Papyrus – Bompiani
- Caminito – L’acqua del lago non è mai dolce – Bompiani
- Perrin – Tre – E/O
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Candiani – Questo immenso non sapere – Einaudi
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Malvaldi – Bolle di sapone – Sellerio
- Molesini – Il rogo della Repubblica – Sellerio
- Miller – Circe – Marsilio
- Miller – La canzone di Achille – Marsilio
Dall’acqua al papiro

“Papyrus”, un primo posto ben meritato per un libro sulla storia dei libri, una grande avventura: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, ultimi arrivati, di plastica e di luce. È anche un racconto di viaggio, i canneti di papiro lungo il Nilo, le stanze di Cleopatra, la Villa dei Papiri prima dell’eruzione del Vesuvio, la mitica biblioteca di Alessandria.
Nonostante le moderne tecniche di comunicazione il desiderio di leggere tenendo un libro tra le mani è più vivo che mai. “I libri sono figli degli alberi, che sono stati la prima casa della nostra specie”, scrive l’autrice. In latino il termine che indicava il libro liber (che in origine designava la corteccia dell’albero) era molto simile all’aggettivo libero e questa somiglianza fonetica ha creato il gioco di parole che identificava la lettura con la libertà.
Il Campiello passando per lo Strega

Dopo i fasti dello Strega, è arrivato il momento del Premio Campiello. La vincitrice dell’edizione 2021 è balzata già al secondo posto a dimostrazione di una grande sensibilità da parte del lettore per novità e qualità della scrittura.
Il Campiello come il Leone d’oro quest’anno è donna. Plauso quindi a Giulia Caminito per il suo romanzo “L’acqua del lago non è mai dolce”, (Bompiani).
“Non mi aspettavo assolutamente nulla, certo non pensavo di vincere. Dedico alle donne il mio premio, perché possano sempre avere la possibilità di leggere e scrivere ovunque”. Sono state le sue prime emozionatissime parole nel ringraziare dal palco dell’Arsenale di Venezia, pronunciate stando seduta, perché ha detto “ho un problema di salute”.
Acqua, alghe e sabbia
Uno specchio d’acqua sulle rive del lago di Bracciano che profuma di alghe e sabbia. È un antico cratere ora pieno d’acqua dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, una madre coraggiosa con un marito disabile e quattro figli. Il lago nella narrazione diventa uno specchio magico, nel quale traspare la giovinezza e il desiderio di sfidare l’infelicità e l’inquietudine della vita.
Chiudiamo con la meraviglia

In classifica c’è una novità decisamente interessante sin dal titolo: “Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano” di Chandra Candiani, (Einaudi).
L’autrice lo presenta come un libro disordinato, perché ogni disordine ha il suo ordine interno e misterioso. Invita il lettore ad esercitare la pratica della meraviglia. Come? Esercitandosi a non sapere.
Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, mare, casa, e osservare tutto con lo sguardo di chi ignora. Provando a meravigliarsi. Secondo l’autrice nel momento in cui accettiamo di non sapere, ci apriamo alla meraviglia, all’infinita sperimentazione con il mondo animale e vegetale.
Ho scoperto che il 10 marzo c’è anche la Giornata Internazionale della meraviglia “Day of Awesomeness”. Me la sono sempre persa dato che non ne ero a conoscenza.
Io continuo a stupirmi diceva il mio amato Oscar Wilde, e allora buona meraviglia e buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta l’appuntamento settimanale con la Libreria Lovat è piacevole collegamento con l’attualità letteraria. Questa settimana ci sono stati dei cambiamenti, Perrin e Miller sono sempre presenti, ma questa studiosa Irene Vallejo con il suo Papyrus – L’infinito in un giunco, sembra suscitare un grande interesse. Interessante è Giulia Caminito, vincitrice del Premio Campiello. Ovviamente non ho letto il libro, ma mi è piaciuta la citazione: “Non mi aspettavo assolutamente nulla, certo non pensavo di vincere. Dedico alle donne il mio premio, perché possano sempre avere la possibilità di leggere e scrivere ovunque”. Allo stesso tempo concordo sull’affermazione che con un libro fra le mani non si è mai soli e sicuramente alla fine della lettura saremo più liberi e con qualche conoscenza in più. Brava, scrive sempre molto bene.