Il bis al Tour de France proietta Tadej Pogacar, 23 anni il 21 settembre, nella leggenda. Ha vinto il secondo Tour consecutivo (oltre ai bis in maglia bianca e poi come miglior scalatore) a definire i contorni della sua dimensione storica. Va detto che nessuno, nemmeno Merckx e Hinault, avevano già vinto due Tour a 22 anni. Nessuno a quell’età ha vinto due tappe di montagna in maglia gialla come ha fatto Tadej sui Pirenei.
Più forte anche di Merckx e Hinault
Era da Bernard Hinault 1979 che la maglia gialla non alzava le braccia per due tappe di fila con arrivo in salita. Non solo, Eddy Merckx vinse il suo primo Tour a 24 anni. Pogacar è già a quota due e deve compierne 23. Può aprire un ciclo, può senz’altro battere il record di cinque Grande Boucle (oltre al belga, appartiene pure ad Anquetil, Hinault e Indurain).
Alle Olimpiadi Pogacar è impegnato nella prova in linea
E attenzione, potrebbe mettere insieme qualcosa di fantascientifico, sarà impegnato anche nella prova su strada alle Olimpiadi di Tokyo sicuramente per là medaglia d’oro. La Slovenia ha scelto Primoz Roglic. Tadej Pogacar, ai Mondiali di Imola, lo scorso anno, ha fatto le prove, ottenendo due argenti.
Komenda, in Slovenia, è diventato il centro del ciclismo del mondo
Komenda, piccolo Paese a nord delle montagne slovene, è diventato il centro del ciclismo di un’intera nazione, perché è in questo piccolo borgo che Tadej Pogacar è nato ed ha iniziato ad andare in bici. E’ un paese di 1.000 abitanti e si vede immediatamente uno striscione con l’immagine di Tadej Pogacar in maglia gialla
Scuola e ciclismo in Slovenia per Pogacar
Se il vincitore del Tour de France è diventato un fenomeno del ciclismo mondiale, è perché questo sport gli è stato insegnato a scuola, quando aveva 9 anni. La Slovenia è una nazione di neanche 2 milioni di abitanti, ma può vantare una percentuale veramente alta di atleti che a livello internazionale ottengono risultati importanti. Come Primoz Roglic, vincitore della Vuelta di Spagna nel 2020, che farà la prova a cronometro alle Olimpiadi. Tutto questo è possibile grazie ad una politica governativa, che incentiva la pratica dello sport a scuola e anche dopo le ore di studio. Nelle scuole slovene le ore di attività sportiva sono superiori, per esempio, a quelle italiane o di altri paesi. Nella classe di Tadej Pogacar nessun ragazzino aveva mai praticato ciclismo, partivano tutti dallo stesso livello, ma immediatamente il giovanissimo Tadej, dimostrò di avere qualità incredibili. A quel punto venne consigliato alla famiglia di far proseguire al ragazzo il ciclismo.
Gli studenti vivono con lo sport
Nelle scuole slovene si corre, si va in bici e si praticano le discipline sportive invernali e tutto questo non solo è mirato a cercare talenti, ma a promuovere l’attività sportiva dei ragazzi. Quando in Slovenia un ragazzo è bravo in uno sport, c’è subito la segnalazione alla federazione sportiva e le famiglie vengono chiamate per favorire la crescita sportiva del ragazzo.
La politica sportiva della Slovenia
A quel punto inizia anche la pratica sportiva nelle ore pomeridiane e un ragazzo in Slovenia già da piccolo ha la possibilità di praticare sport per 6-7 ore a settimana. Secondo l’ex ciclista e oggi commentatore sportivo presso la televisione nazionale slovena, Martin Hvastija, il segreto del successo ciclistico del suo Paese risiede nella politica sportiva. «Quando parlo con altri commentatori di altri Paesi, sento spesso che a scuola fanno molto meno sport di quanto facciamo noi – spiega Hvastija -. Tutti fanno almeno 4 ore di palestra a settimana e quasi tutti i bambini fanno sport anche dopo la scuola. In questo modo sappiamo già in quale disciplina un bambino è bravo e possiamo guidarlo rapidamente verso un percorso corretto».
Pogacar aveva un talento superiore dei coetanei
«Quando Pogačar aveva nove anni, faceva un’ora di ciclismo a scuola e dimostrava già di avere molto più talento rispetto ai suoi coetanei. Si vide subito che avevamo a che fare con super talento, questo è stato subito chiaro. Uno degli allenatori che seguiva il corso di ciclismo a scuola, andò immediatamente dai suoi genitori, implorandoli di far allenare Tadej”.