Siamo stati a Padova, di nuovo, a distanza di una settimana, per uno scudetto ed è stato uno scudetto sfumato, ancora più beffardo. Il titolo del rugby va a Rovigo, con quell’ultima mèta contestata, il Plebiscito perde ai rigori. Nello scudetto di pallanuoto femminile Catania vince 3-2 la serie, quattro gare su 5 sono finite ai rigori, due per parte, decide dunque l’unico match finito senza coda e appannaggio delle etnee.
Padova tra l’acqua, il rugby e il calcio
Abbiamo visto tanto, fuori dall’acqua, dalla piscina accanto all’impianto da rugby alle feste: di consolazione per l’Antenore, di giubilo sino a dopo mezzanotte per l’Orizzonte. Dunque, arriviamo a rigori scoccati, è difficile anche soltanto farsi indicare la piscina, rapidamente, un padovano cincischia, bastava dire “vada sino in fondo”.
Padova e lo sport raccontati con un video
Un bel lungometraggio, senza tagli, vero, unico, con attenzione sui dialoghi. E poi ci fermiamo con le patavine, in maglia rossa.
Una bella chiacchierata, appagante, con Sara Dario, sui massimi sistemi, e un paio di minuto con Agnese Cocchiere. E’ allegra, abbronzatissima (“Merito degli allenamenti nella piscina scoperta”. Per chi la vede la prima volta sembra coperta, con i vetri) e dal corpo definito. Parliamo di temi leggeri, della popolarità lontana da Francesca Piccinini, per esempio, lei ride e poi ci pianta in asso. E lì si consuma il rituale abituale, un energumeno, nello staff dell’allenatore Posterivo: “La smetti di riprendere? Ti sto tenendo d’occhio, vai via”. E poi manda uno a controllarci, anche in piscina, cacciati mentre stavano caricando uno dei nostri tre telefoni. Poi siamo rimasti, ci siamo fermati a titolare e a raccontare, dopo avere chiesto a Stefano Posterivo, proprio, come mediatore. Impossibile anche solo una ripresa di addio. Anzi, alle 23,30. “Mangi pure, ma poi esca, qua restano solo i soci”.
Tania Di Mario
Intanto, in avvio di festa, avevamo chiesto a Tania Di Mario, il più bel talento della storia azzurra, in che albergo restava e lì siamo stati, a filmare l’ambientazione delle follie da 21° scudetto. Da fuori, da 10 metri, anche solo un’inquadratura e la richiesta di intervista, verso mezzanotte, non è gradita. Parliamo di uno sport che nei quotidiani politici nazionali neanche entra nelle notizie in breve, come scudetto. In cinque escono, in due taxi, dopo mezzanotte. Insistiamo per intervistare Martina Miceli, l’allenatrice super, che avevamo intervistato per Il Messaggero, sul mind the gap. Non è la nostra serata fortunata, nessuno gradisce parlare a caldo, sull’onda dell’entusiasmo o della delusione. Peccato, queste società non capiscono che proprio la gioia, a caldo, può essere un bel momento mediatico, per loro, non soltanto per i loro social.
Resta la gioia di aver vissuto il momento
Resta, per noi, la magia, il grande privilegio di avere vissuto quei due ambienti, la sconfitta e la vittoria, gli umori, la bellezza, la fisicità, lo scherzare in costume di Rosaria Aiello, centrovasca, non esilissimo che ancheggia con ironia davanti alle telecamere.
Un enorme privilegio, un ambiente pulito, nel quale al di là del colore, ci sono la passione, la gioia, le emozioni. Un peccato che non siano più previsti i tempi supplementari, prima dei rigori, o, ancora, che nelle finali non sia prevista la parità, al contrario delle sfide di pallamano e hockey su pista.
Tifo Padova
Tifo perché il Padova ritorni in serie B del calcio, dopo che un quarto di secolo si salvava in serie A, addirittura. Tifo, peraltro, anche per Andrea Mandorlini, il tecnico del Padova, e domenica spero di essere allo stadio Euganeo. Sono appena stato a ricevere la squadra, al ritorno da Avellino, i tifosi erano all’aeroporto di Verona. La magia del contorno. Parentesi. A Padova mi sono emozionato, nel cuore della notte, prima di tornare a Reggio Emilia, dove mangio di notte e dormo la mattina, a volte al pomeriggio. La chiesa di sant’Antonio, le luminarie. Il nordest è proprio bello, non solo per gli impianti sportivi. Ne ho raccontati tanti, in video, dal 2014 a oggi.