La storia della Fondazione Cini è essenzialmente una testimonianza d’amore. Un centro di cultura mondiale che nasce per ricordare un giovane bellissimo, scomparso il 31 agosto 1949 in un terribile incidente di volo presso Cannes. Era Giorgio Cini, figlio del conte Vittorio Cini e dell’attrice Lyda Borelli. Aveva trent’anni ed era fidanzato con Merle Oberon, diva dal fascino esotico che drammaticamente assistette all’incidente avvenuto subito dopo il decollo dall’aeroporto.
Fu una perdita insanabile per la famiglia, così per celebrare la sua memoria, Vittorio Cini istituì una Fondazione. Era il 20 aprile del 1951.
I 70 anni della Fondazione Giorgio Cini
Sono trascorsi 70 anni, traguardo importante per una Fondazione nata con lo scopo di restaurare l’Isola di San Giorgio Maggiore, reinserendola nella vita di Venezia.
Nell’arco di pochissimo tempo fu completata una colossale opera di restauro (una delle più importanti condotte da un privato) della parte monumentale, l’accrescimento della superficie dell’Isola con l’inserimento del Teatro Verde e la costruzione di nuovi fabbricati al posto delle strutture fatiscenti e in progressivo degrado. Idea lungimirante per quegli anni, grazie all’inserimento di attività culturali ed artistiche di rilievo mondiale e istituzioni educative e sociali che hanno formato decine di migliaia di giovani.
Sinonimo di cultura
Il nome Cini è da sempre sinonimo d’arte, cultura, cinema. Rammento la splendida mostra dedicata a Lyda Borelli, indimenticabile e leggendaria attrice teatrale e cinematografica, l’ideale della femminilità liberty, una delle prime dive del cinema muto. Nel 1918 sposa il Conte Vittorio Cini e al culmine della carriera lascia le scene per dedicarsi alla famiglia.
Fondazione Giorgio Cini e Orlando innamorato
In queste vicende che hanno la stoffa dei grandi romanzi, l’evento di punta delle celebrazioni per i 70 anni non poteva che parlare d’amore. La Fondazione conserva infatti l’unica copia al mondo dell’edizione veneziana di “Tutti li libri de Orlando. Inamorato. Del conte de Scandiano Mattheo Maria Boiardo” stampata tra il 1513 e il 1514 da Giorgio Rusconi su iniziativa di Vincenzo Zoppino. Lasciato incompleto a causa della prematura scomparsa dell’autore, sarà poi consacrato da Ludovico Ariosto che ne trarrà ispirazione per il suo Orlando Furioso.
Fu lo stesso Vittorio Cini nel 1962 ad acquisire il capolavoro. Il volume nel 2010 fu trasferito dalla “Sala del Tesoro” a una sala climatizzata della Biblioteca della Manica Lunga per garantirne una perfetta conservazione.
La Fondazione e la digitalizzazione
“L’Orlando Innamorato” di Matteo Maria Boiardo presto sarà accessibile a tutti online grazie al lavoro di digitalizzazione. Per onorare la ricorrenza, la Fondazione ha realizzato un simbolo celebrativo tratto dai caratteri alfabetici originali della straordinaria edizione cinquecentesca e che per tutto il 2021 affiancherà il logo istituzionale.
Il leggendario poema cavalleresco è uno straordinario mosaico di avventure, incantesimi e magie. Viaggi rocamboleschi, duelli, passioni amorose per la bellissima Angelica, le lotte infinite dei paladini contro terribili mostri, draghi, giganti.
Non più icona spirituale, la donna esce dalla cornice diventando protagonista assoluta. Sempre al centro dell’attenzione, è libera dalle costrizioni, una seducente ammaliatrice, appassionata e spesso crudele.
Mai ferma
In questo difficile periodo legato alla pandemia, la Fondazione Cini non si è mai fermata, nemmeno i momenti più difficili legati alle restrizioni per il Covid-19, hanno impedito l’accesso agli studiosi e al pubblico.
L’Isola di San Giorgio è diventata il cuore pulsante di un grande progetto grazie al Centro ARCHiVe, laboratorio digitale per la ricerca internazionale che ha accolto una sfida esemplare, quasi da leggendario eroe cavalleresco.
L’elaborazione digitale del raro volume infatti, è stata molto delicata e complessa a causa della stretta legatura e dei margini molto ridotti, esito degli interventi di restauro del precedente proprietario, Victor Masséna – Principe d’Essling (1836-1910), politico e insigne studioso francese, collezionista di straordinari volumi del quattro e cinquecento.
Il centro ricerca
ARCHiVe – Analisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale in Venezia, è un centro di ricerca di eccellenza dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale sull’Isola di San Giorgio. Innovazione epocale in ambito umanistico. Ha realizzato la digitalizzazione dell’Orlando, sia per ragioni conservative, ma soprattutto per renderlo liberamente disponibile al pubblico, tramite la pubblicazione online nel sito della Fondazione e nei principali cataloghi delle biblioteche, attuando così uno degli scopi statutari: promuovere le nuove modalità di diffusione del sapere e vitalità della cultura.
L’Orlando
Matteo Maria Boiardo, oltre a Orlando, ci ha regalato il componimento “Amorum libri Tres” che ho dovuto assolutamente leggere (non tutto, la raccolta è composta da 180 testi) per trovare alcuni versi fondamentali nei quali racconta di essere nato sotto il segno dei gemelli.
O cielo! o stelle! o mio destin fatale!
O Sole ai dui germani insieme giunto,
Che in ora infausta et infelice punto
Me solvisti da l’alvo maternale!
Allora mi sono chiesta come mai tutti i grandi letterati ci tengono tanto a raccontare che sono nati sotto questo segno zodiacale. Ne avevo parlato recentemente a proposito di Dante Alighieri che si affida a questa costellazione per affrontare il momento più difficile del viaggio nella parte finale del Paradiso. Non ho una spiegazione plausibile, forse la risposta è nelle stelle.
Cara Elisabetta di Vittorio Cini ne ho sentito parlare fin dalla fanciullezza per la forte amicizia di mio padre Augusto con il prof Fabio Franco allora primario dell’ospedale al mare del Lido di Venezia. Di conseguenza essendo il prof Franco molto legato al conte Cini a casa mia si riversavano tutti gli avvenimenti dell’epoca. Mi rimane nella memoria il tragico incidente aereo. Tu mi hai riportato indietro di parecchi anni come compartecipe anche se non direttamente di tutti i fatti relativi alla famiglia Cini. Grazie come sempre della tua interessante opera investigativa.
Cini grande mecenate ,Elisabetta Pasquettin sensibile ed attenta cronista della sua storia !
Dott.ssa Elisabetta Pasquettin, anche oggi il Suo articolo è interessante e informativo. Conoscevo la Fondazione Cini, ma non conoscevo la storia e il motivo della sua fondazione.
Interessante anche quella curiosità sui gemelli.
Complimenti, ho letto con piacere. Lei svolge una grande opera divulgativa sulla cultura veneziana che apprezzo molto e caratterizza il Suo lavoro. Bravissima.