Antonio Maschio, gondoliere di Murano, nato giusto due secoli fa, nel 1825, oggi si agita nella tomba. Era diventato famoso perché sapeva a memoria la “Divina Commedia”, dal primo canto all’ultimo, e dall’ultimo al primo. Teneva conferenze forbite, e si batteva per la parità dei diritti. Tanto che Giosuè Carducci e Alessandro Manzoni, non due qualsiasi, s’interessarono di lui. Quando andò in pensione, preferì fare il bidello al prestigioso liceo classico Foscarini di Venezia. Tanto per non restare lontano dalla cultura classica, latina e greca.
Cosa vuol dire essere gondoliere

La casta dei gondolieri due secoli fa si vantava di avere un giornale ufficiale e di sapere tutti leggere e scrivere, e di parlare almeno una lingua straniera, cosa all’epoca non comune.
Fece scalpore nel 1887 il primo sciopero generale dei gondolieri, contro l’arrivo dei vaporetti in Canal Grande e il moto ondoso. Una storia che si ripete anche oggi. Ma la notizia all’epoca fece il giro del mondo. I gondolieri difendevano fieramente le tradizioni e non pensavano che tutto sarebbe cambiato con il turismo di massa. Lo sciopero dei ”pope” ispirò nel 1943 un film diventato “cult”. Si intitolava Canal Grande, regista Andrea di Robilant, tra gli attori Cesco Baseggio. La trama era divertente. Lupo, un vecchio e celebre gondoliere, nonché campione del remo, subisce un affronto impensabile dal figlio ribelle, Lupetto, che diventa capitano di un vaporetto! Tutto si risolve quando il padre, umiliato, si infortuna e non può partecipare alla Regata Storica. Colpo di scena: verrà sostituito dal figlio Lupetto. Ravveduto e nuovo vincitore. La regata era vera e finanziata da una società francese.
Il gondoliere al cinema
Straordinario anche il film del 1958 “Venezia, la luna e tu”, con un imperdibile Alberto Sordi, gondoliere funambolico che parla veneziano stretto. Bepi, questo il nome, fa il furbetto con le turiste straniere, ma nel finale sposa la sua “morosa”, figlia di un gondoliere. La tradizione è salva.
Essere gondoliere oggi

Oggi i gondolieri veneziani sono circa 600 (tra 433 professionisti e 180 sostituti che hanno ottenuto la licenza). Ma la notizia che farebbe contento sia Antonio Maschio che Dante Alighieri per via della sua amata Beatrice, è che la millenaria casta dei “pope” veneziani sta per sfornare dodici nuove ragazze gondoliere. In pratica una rivoluzione dei tempi.
Tutto cominciò giusto trenta anni fa, quando si presentò come gondoliera “de casada” l’americana Alex Hai che preferiva essere considerata maschio. La notizia, anche questa volta, fece il giro del globo. Alex non ebbe fortuna, non riuscì mai ad entrare nel secolare albo. Ci riuscì invece Giorgia Boscolo, oggi felice mamma di tre figli, che nel 2009 divenne sostituta gondoliera al traghetto di San Tomá, passando tutte le difficili selezioni. Divenne un personaggio televisivo. Aperta la strada, Sara Pilla, anche lei di antica stirpe gondoliera, già vincitrice nei concorsi di bellezza, arrivò addirittura al Grande Fratello di Canale 5, con la licenza ufficiale di gondoliere in mano. Stessa sorte per altre due sostitute “pope” e mamme. Gioia Monti e Aura Pelliciolli, le prime a condurre un traghetto “de parada” interamente femminile nello stazio di San Tomá.
La notizie delle nuove dodici giovani gondoliere é tenuta ancora in sordina

Molte sono state le polemiche per il concorso bandito dal Comune di Venezia nell’agosto del 2024 per “preservare la tradizione secolare di questo mestiere”, come recitava pomposamente il bando. Erano sei anni, ovvero dal 2018, che l’Amministrazione non si decideva di affrontare un concorso. Nel bando era necessaria la maggiore età, un diploma superiore, un’ottima conoscenza della lingua italiana, la sana e robusta costituzione fisica, saper remare o “di essere in grado di sviluppare tale abilità”. Qualche polemica era emersa quando ben quattro giovani partecipanti e vincitori della Regata Storica erano rimasti esclusi in quanto “non idonei” alla voga. Sapevano vincere in “mascareta” in Canal Grande, ma non condurre come si deve “una gondola da parada”.
La selezione

Il consigliere comunale Marco Gasparinetti aveva prodotto una polemica interrogazione a Ca’ Farsetti per chiedere trasparenza. La selezione prevedeva per gli idonei un corso per l’arte del gondoliere, ovvero trenta ore di lezioni teoriche del costo di iscrizione di 800 euro, più 216 di partecipazione e 50 euro da devolvere all’Associazione stessa (figli di gondolieri esentati). Si sono presentati 201 candidati, idonei 59. Il bando prevedeva l’avviso per la prova d’arte di almeno 15 giorni, ma alcuni vennero avvisati sono 24 ore prima. Vivaci proteste e ricorsi, perché la “casta” secolare dei gondolieri, ovvero corporazione, è una faccenda complessa e tradizionalmente familiare. Qualche critica anche per la scelta dell’istituto scolastico del corso di formazione, ovvero la scuola tecnica paritaria privata “Marinelli Fonte”, turistico-sportiva dei Padri Cavanis. Oggi si parla di un nuovo bando per il 2025, i “fiossi”, ovvero gli aspiranti gondolieri, parenti o semplici candidati, si preparano all’esame.
Antonio Maschio fa il tifo

Verrà ancora garantita la parità di genere?
Da lassù Antonio Maschio, dantista, di sicuro tifa per le quote rosa.