Cento parole per raccontare una vita. È un incipit armonioso a scandire il ritmo della settimana letteraria. Il protagonista è un celebre musicista, compositore e cantautore: Red Canzian. Lo troviamo sul podio al primo posto nel gradimento del pubblico. Inizia a suonare la chitarra a tredici anni. Nel 1973 entra a far parte dei Pooh contribuendo alla leggenda di un gruppo che ha tenuto oltre tremila concerti in tutto il mondo.
Con Red entriamo alla Lovat
È un mese di ottobre davvero straordinario, ricco di appuntamenti e incontri con gli autori, organizzati dalla Libreria Lovat con lo spazio di Villorba (Treviso) la più grande libreria del Nordest e la sede di Trieste. Andiamo a leggere insieme la nuova classifica:
- Canzian – Centoparole – Sperling & Kupfer
- Gamberale – Dimmi di te – Einaudi
- Cazzullo – Dio dei nostri padri – Harper Collins
- Tuti – Risplendo non brucio – Longanesi
- Chevalier – La maestra del vetro – Neri Pozza
- Manzon – Alma – Feltrinelli
- Matino – La cattiva terra – SEM
- Malaguti – Fumana – Einaudi
- Corona – Lunario sentimentale – Mondadori
- Calabresi – Il tempo del bosco – Mondadori
Red Canzian su tutti
Ouverture con lo storico bassista dei Pooh: Centoparole. Per raccontare una vita (Sperling & Kupfer) di Red Canzian. L’occasione per il compositore di fare un bilancio personale e professionale tracciando gli eventi più significativi accaduti anche fuori dal palco. Valori, ispirazioni, affetti, progetti futuri. Un viaggio realizzato attraverso cento parole, quelle secondo lui emotivamente più importanti e suggestive. Ecco come l’autore racconta il suo approccio con il lettore: “Alla fine di Centoparole vorrei trovarvi un po’ più felici e se qualcosa nel vostro modo di pensare sarà cambiato, e comincerete a volervi bene, sentendovi unici e liberi, allora questo libro avrà avuto un senso”. Classe 1951, Red Canzian è nato a Quinto di Treviso. Ambientalista convinto, è stato per anni ambasciatore attivo del WWF, una personalità multiforme, ama scrivere e dipingere.
Ho avuto modo di intervistarlo molte volte in occasione di concerti e trasmissioni televisive apprezzandone disponibilità, simpatia e cultura. Questa nuova uscita editoriale è anche l’occasione per sfogliare il suo libro autobiografico uscito nel 2012: “Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto”, un fiore, racconta Canzian, coraggioso e pioniere, il primo ad aprirsi a gennaio, molto spesso sui rami ancora coperti di ghiaccio.
Gamberale in seconda posizione
Al secondo posto Chiara Gamberale: Dimmi di te (Einaudi). La scrittrice romana costruisce un’indagine sotto forma di romanzo sulle incongruenze dell’esistenza in bilico tra sogni e vita reale. Con l’originalità che l’ha resa celebre ci accompagna nell’impresa più ardua: fare pace con la persona che siamo diventati anche quando non corrisponde affatto alle aspettative originarie. La sua idea è illuminante e coinvolge il lettore, ricontattare le persone mitizzate ai tempi della giovinezza, “che fine ha fatto il primo amore, com’è diventata la più desiderata della scuola, cosa fa oggi il rivoluzionario della classe…” Sliding doors, viaggio nel tempo? Lo scopriremo leggendo il romanzo. Chiara Gamberale ha iniziato la sua carriera come speaker radiofonica. Attualmente collabora per numerose testate giornalistiche ed è autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici.
Cazzullo resiste
Sempre in vetta al terzo posto del podio il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo: Il Dio dei nostri padri (HarperCollins) – Il grande romanzo della Bibbia. Un viaggio affascinante attraverso il più grande romanzo che sia stato mai scritto, la Bibbia, libro meraviglioso, che però abbiamo smesso di leggere. Con il suo stile colto e avvincente, Cazzullo è capace di narrare episodi universali collegandoli all’attualità. La creazione, Adamo ed Eva, Caino e Abele, il diluvio, il passaggio del Mar Rosso, Davide e Golia, le grandi donne da Giuditta a Ester. La splendida copertina michelangiolesca testimonia come la Bibbia sia strettamente legata nel nostro immaginario alla rappresentazione pittorica dei grandi artisti, da Giotto a Chagall.
La novità di Tuti
Al quarto posto ci attende una novità: Risplendo non brucio (Longanesi) di Ilaria Tuti. La scrittrice friulana torna a illuminare le classifiche con il suo talento. Ha ideato l’iconico personaggio di Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling che si occupa di “cold case”. Una protagonista letteraria diventata anche personaggio televisivo con il volto di Elena Sofia Ricci. Il nuovo romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ci porta tra le inquietudini suggestive del castello di Kransberg, dove a pochi metri di distanza il Führer è asserragliato in un bunker dopo l’attentato del 1944. In questo teatro di guerra tra la neve macchiata di sangue, conosceremo il professor Adami che il dittatore aveva internato a Dachau. Il suo incarico è scoprire la verità sulla morte sospetta di un soldato nazista: suicidio oppure complotto alle spalle di Hitler? Una narrazione che si muove su piani paralleli e coinvolge anche un personaggio femminile e la città di Trieste. I destini dei protagonisti avvolti dalla follia di un regime che oltre ad annientare gli ebrei, seviziava e uccideva i fragili e i dissidenti politici.
Chevalier scivola quinta
Al quinto posto la scrittrice statunitense naturalizzata britannica, Tracy Chevalier: La maestra del vetro (Neri Pozza). Un grande ritorno dopo i fasti del bestseller “La ragazza con l’orecchino di perla” tradotto anche per il grande schermo e ispirato alla vita di Vermeer e al celebre dipinto “Ragazza col turbante”. Teatro della nuova storia, l’isola di Murano nel 1486. Orsola, figlia di un artigiano del vetro si intrufola di nascosto nella fornace della vetreria Barovier. In quel tempo alle donne era consentito lavorare in vetro solo le perle. Incantata da tutto quello splendore, Orsola decide che il vetro diventerà la sua strada, impervia e proibita, ma straordinaria.
Il premio Campiello
Un medagliere che brilla a nordest questa settimana, sempre tra i primi dieci titoli nel panorama editoriale troviamo il Premio Campiello 2024: Alma (Feltrinelli) di Federica Manzon scrittrice pordenonese di grande talento. Un viaggio tra identità e memoria, l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente all’ombra del confine. Alma torna nella sua Trieste, città dalla quale è fuggita per rifarsi una vita lontano. Subito gli interrogativi affiorano nella sua mente: a quale terra appartiene veramente? Ecco come viene descritta: “…ha l’aria da straniera del nord. Ovunque abbia vissuto l’hanno sempre scambiata per una che viene da un altrove…”. La Geografia ha sempre la meglio sulla Storia scrive Federica Manzon, ci incatena a un carattere, decide in anticipo chi siamo e l’impressione che faremo sugli altri.
Un po’ di Nordest
Sembra tuttavia che Storia e Geografia si incontrino mischiando il territorio e le persone, “sempre si fondono e si confondono tra loro”. Così racconta uno scrittore che sceglie il nordest come sfondo del suo romanzo, Umberto Matino: La cattiva terra (SEM). Lo scrittore è nato a Schio e vive a Padova. I suoi romanzi raccontano la storia del Veneto con l’atmosfera del giallo e del noir. Palcoscenico naturale dei suoi romanzi l’alto vicentino. Tra le montagne incantate e la pianura si insinua un mistero dove i personaggi si muovono avvolti dalle nebbie e da gelidi inverni, come in quella fredda mattina di marzo del 1987 quando viene ritrovato il cadavere di un camionista alla guida di un autocarro che trasporta rifiuti tossici. A indagare, un maresciallo dotato di intuito infallibile, un Maigret di provincia. Affresco narrativo ricco di suspense nel Veneto del miracolo economico anni ‘80 che cresce a ritmi vertiginosi evadendo le tasse e violando le leggi.
Malaguti resta in top ten
Sempre in classifica lo scrittore di Monselice Paolo Malaguti: Fumana (Einaudi). Così si chiama la bambina venuta alla luce durante l’alluvione del 1882 in un paesino della provincia veneta, mentre la madre muore di parto. Così viene definita nel Veneto la densa nebbia opalescente che nasconde tutte le cose. Un destino già nel nome scelto per lei. Tradizioni, stereotipi, povertà e ignoranza, affresco di un Veneto arcaico dove la natura appare minacciosa nella sua indifferenza.
Corona non molla
La tragedia del Vajont colpisce al cuore, è un monito universale, un disastro provocato dall’uomo che non dobbiamo mai dimenticare. Mauro Corona, originario di Erto, ha vissuto in prima persona quel dramma. Lo scrittore alpinista sempre in testa alle classifiche, torna in libreria con Lunario sentimentale (Mondadori). Un viaggio attraverso il calendario dei sentimenti. Ogni mese viene descritto con suggestioni antiche e magiche. Incanto spezzato in una sera di ottobre: “Qui il mondo a cui appartenevo è finito la sera del 9 ottobre del 1963. Il disastro del Vajont è stato un colpo di scure che ha spaccato le nostre vite in un prima e un dopo. È di quel mondo contadino ormai perduto che voglio raccontare”.
Chiudiamo con Calabresi
Chiudiamo in bellezza con l’invito a mettere al centro dell’attenzione le cose importanti e non quelle urgenti. Non è semplice, si tratta di un lavoro lungo a volte fatto di silenzi che permettono di percepire il visibile e l’invisibile come fanno i poeti: Il tempo del bosco (Mondadori) di Mario Calabresi. Il celebre giornalista, figlio del commissario Calabresi, è stato direttore della Stampa e di Repubblica. Nel suo nuovo romanzo ci regala frammenti di vita. Un mosaico di storie. “Una ragazza mi ferma nel cortile dell’università, mi parla della sua ansia, della paura di non essere all’altezza delle aspettative, piange silenziosamente e mi chiede come si può scegliere la strada”. Da questa domanda inizia il viaggio di Mario Calabresi attraverso le vicende di chi è riuscito a trovare una via nonostante le incertezze. Storie ordinarie e straordinarie come quella di un protagonista centenario che per tutta la vita si è preso cura di un bosco.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, che bella immagine con Red Canzian, il leggendario componente dei Pooh. Ho notato con piacere che molto spesso, a corredo dei suoi articoli, ha documenti originali sui vari personaggi o scrittori che ricorrono lella sua rubrica letteraria. Immagino che il musicista abbia voluto raccontare la sua vita, soffermandosi anche su i suoi successi artistici. Certamente scrivere una biografia attraverso la tecnica di parole chiave, utilizzando cento parole, <> , può essere un interessante esperimento letterario. L’altro libro novità della classifica Lovat odierna, per me interessante, è saggio di Mario Calabresi. La sua carriera al vertice di due giornali tra i più letti d’Italia e la sua intensa attività di scrittore lo rendono popolare, inoltre il nome Calabresi evoca una parte di storia italiana del Novecento. Mi è piaciuta leggere questa frase nel Suo articolo di presentazione: <>. Magari è più facile a dirsi che a farlo. Però credo che questo testo, raccontando tante storie di gente comune, possa meglio aiutarci a conoscere una umanità variegata, forse molto diversa dal nostro modo di vivere e pensare.
Chi non ha cantato le canzoni dei Pooh. Bellissima la foto di Elisabetta con Red Canzian. Sarà interessante scoprire oltre le note che cosa c’è. Ho letto Alma, un bellissimo libro contro la guerra direi. Contro i confini che dividono. Grazie per la sempre interessante classifica.
Chi non ha cantato le canzoni dei Pooh?! Interessante sapere oltre le note che cosa scopriremo. Bellissima la fotografia di Elisabetta con Red Canzian. Ho letto Alma. Un intenso testo contro la guerra, contro i confini che dividono. Grazie per questo piacevole appuntamento letterario