Innovazione, sviluppo sostenibile e investimenti in chiave “green”, cioè ecosostenibili, trainano la crescita delle PMI, in special modo quelle del settore dell’agricoltura. L’agricoltore aziendale si avvale della tecnologia dei cosiddetti “big data” (in italiano detti anche megadati) per il monitoraggio in azienda agricola delle condizioni climatiche, della tecnologia intelligente e nuova per il concetto di business agricolo. Garanzie pubbliche e incentivi per l’efficientamento energetico sono risorse strategiche utili se non addirittura indispensabili per favorire l’innovazione e la transizione green, promuovendo investimenti in iniziative sostenibili e facendo leva sulla finanza alternativa.
La crescita del “Green”
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A rischio di essere pleonastici, non si può non ricordare come, nell’evoluzione del genere umano a partire dagli albori e fino a oggi, l’innovazione e lo sviluppo (oggi, principalmente quello in chiave sostenibile) rappresentano due delle principali leve strategiche in grado di trainare la crescita economica e sociale delle imprese; entrambi, anche se direttamente dipendenti l’uno dall’altra, da considerare quali fattori chiave da non trascurare ma, anzi, da valorizzare per potenziare il mondo delle opportunità d’affari e aumentare le opportunità di accesso al credito.
La situazione del credito “Green”
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Anche se l’accesso al credito manifesta delle difficoltà che sembrano essere sempre maggiori via via che passa il tempo, nonostante i tentativi di agevolare questo processo produttivo con i più vari sistemi di agevolazioni promossi anche a livello statale, se si vuole restare sul mercato magari aumentando la competitività delle nostre aziende e non solo di quelle agricole, non si deve perdere di vista la fondamentale importanza di avviare investimenti mirati a supportare l’innovazione e agevolare la transizione green; questa è l’unica strada da intraprende o, per meglio dire, da continuare a percorrere, nonostante lo scenario economico sia ancora caratterizzato da forti criticità, soprattutto per le PMI (Piccole e Medie Imprese).
Vero che la lotta all’inflazione, che sta dando risultati quasi insperati in termini di riduzione della spinta inflazionistica, per poter essere efficace, in qualche misura rallenta lo sviluppo dell’intera economia, ma vero anche che l’attuale tragica situazione geopolitica, quella territorialmente più prossima all’Italia ma non solo quella, coinvolge inevitabilmente gli interessi economici del nostro Paese, con ripercussioni negative molto pesanti sotto diversi aspetti della vita quotidiana. Tutti questi sono fattori che concorrono a limitare le possibilità di accesso al credito, rallentando di conseguenza i processi di reperimento delle risorse finanziarie necessarie attraverso i canali finanziari tradizionali. Un ruolo cruciale per sostenere la spinta innovativa delle aziende e soprattutto delle piccole e medie imprese, tuttavia, è svolto dagli incentivi mirati a ottenere finanziamenti per lo sviluppo sostenibile e dagli strumenti di finanza alternativa che facilitano l’accesso al mercato dei capitali.
Il credito “Green”
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Il cambiamento climatico è, fortunatamente, sempre al centro degli interessi del nostro Governo e la sensibilità verso le tematiche ambientali influisce sulla tendenza a investire in iniziative sostenibili, anche focalizzando l’attenzione sui criteri ESG, l’acronimo che sta per Environmental, Social, Governance, ovvero Ambientale, Sociale e di Governo, che sono i tre criteri fondamentali utilizzati per valutare la sostenibilità e l’etica sociale di un’azienda o di un investimento, già trattati in miei precedenti articoli.
Con l’ambizioso obiettivo previsto dal Green Deal di abbattere del 50% le emissioni di CO2 in Europa entro il 2030 e ottenere la Carbon neutrality entro il 2050, in particolare, sono stati promossi incentivi e sovvenzioni finalizzati a sostenere lo sviluppo dei progetti “green” messi in atto dalle imprese. Anche le abituali garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese messe a disposizione dal Governo e da altre istituzioni finanziarie, ad esempio, sono state rimodulate in ottica sostenibile per agevolare la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale. Attualmente sono attivi in Italia alcuni strumenti di garanzia offerti da SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale in generale. Diverse sono le soluzioni adottabili e sostenute da questa garanzia pubblica; ad esempio:
La garanzia SACE Green
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la Garanzia SACE Green, destinata a supportare le imprese che promuovono progetti di tutela ambientale e sfruttamento sostenibile delle risorse, che prevede la copertura fino all’80% del rischio finanziario dell’investimento stesso, con importi finanziabili da un minimo di 50mila euro a un massimo di 15milioni di euro;
Garanzia Archimede, attiva fino al 31 dicembre 2029 e che garantisce la copertura fino al 70% del rischio per investimenti in infrastrutture, filiere strategiche e transizione sostenibile;
la Garanzia Futuro, finalizzata sostenere le società di capitali con almeno tre anni di attività con finanziamenti a medio/lungo termine fino a 50milioni di euro, per una durata da 2 a 20 anni e con garanzia fissa al 70%.
Perché serve promuovere interventi di efficientamento energetico
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Potenziare l’efficientamento energetico significa ridurre i costi di funzionamento aziendale, ultimamente sempre più spesso aumentati in modo esponenziale a causa dell’aumento dei costi energetici, con l’aggravante del rischio di volatilità, che cresce anch’esso e che è collegato a un andamento del costo delle fonti energetiche non programmabile e non preventivabile.
Green Deal europeo
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Gli investimenti in ambito di efficienza energetica, infatti, contribuiscono a ridurre i costi operativi permettendo alle imprese di consumare meno energia nelle fasi di produzione, generando un notevole risparmio e contando sui finanziamenti coperti dalle garanzie statali. Le imprese, inoltre, possono contare sul supporto e sulla consulenza di società specializzate in strumenti di finanza alternativa, quale ad esempio può essere il reperire investitori esterni all’impresa da finanziare ma che abbiano intere e, ovviamente, convenienza economica a mettere a disposizione il loro denaro non tanto a favore genericamente dell’azienda, quanto piuttosto a un singolo progetto di sviluppo dei quella azienda che, magari, come il fotovoltaico dia risultati immediati in termini di ritorno economico.
Si esegue una diagnosi iniziale e una ricognizione dei costi energetici, al fine di comprendere quali sono gli interventi di efficientamento necessari e quali gli strumenti finanziari più efficaci per realizzarli. Focalizzando l’attenzione sulla transizione green nel settore agroalimentare, ad esempio, c’è la possibilità di approcciare ad alcune specifiche tecnologie innovative capaci di contribuire al miglioramento dell’efficienza energetica e all’aumento dell’uso di energie rinnovabili, nel rispetto delle previsioni, non solo italiane, legate al Green Deal europeo.