Forse ha ragione il filosofo Massimo Cacciari a sostenere che il vecchio concetto di sinistra è morto oltre 30 anni fa. Chi lo usa è un conservatore. Sarà anche una provocazione intellettuale ma il crollo del muro di Berlino è ormai una metafora che dura nel tempo. Cosa è di sinistra e cosa è di destra? Anche il cantante Giorgio Gaber partito da sinistra aveva le idee confuse già qualche tempo fa.
Destra o sinistra e l’utero in affitto
Un esempio lanciato dai radicals? L’utero in affitto. Un tema divisivo tra concetto ideologico e vita pratica. Una avvocata veneziana che va spesso a New York mi ha ricordato della visita in uno studio specializzato di Manhattan dove si possono sfogliare gli album per la scelta delle future mamme in affitto. Dalle foto inizia la “gravidanza” a pagamento. Si va dalla pancia di un’afro-americana alla bionda con gli occhi azzurri. Ovviamente quest’ultima costa di più. E sono tanti soldi quando si deve scrivere il contratto per il pancione (contratto!). È previsto un rimborso in caso di aborto involontario, una cifra da stabilire in caso di esiti negativi dopo il parto. Si parla di migliaia di dollari. Ah sì, dimenticavo. Tutte queste donatrici che vivono negli USA, sono quasi tutte di origini sud-americane e lo fanno perché sono indigenti. I clienti, di solito coppie maschili, sono invece facoltosi. Mi direte: è una caso limite tra essere di destra o sinistra con mentalità fluida? Non lo so, fa riflettere. Io penso: se c’è una creatura che nasce merita però tutto il nostro rispetto e aiuto.
Sinistra e destra invertono i ruoli
In Italia alcune analisi sociologiche hanno evidenziato che il voto della destra coinvolge di più il proletario, l’operaio, la cultura media-bassa. Mentre il voto di sinistra, la classe media (che sta sparendo), l’imprenditore (alla De Benedetti, ça va sans dire), il ricco acculturato e laureato. L’egemonia culturale, tanto cara al nostro Antonio Gramsci, appartiene al secolo breve, che non c’è più.
Sinistra e destra; Schlein e Meloni
Queste piccole (e grandi) contraddizioni tra destra e sinistra, si notano anche in storie concrete. Le due principali leader politiche politiche italiane, Meloni e Schlein, hanno origini diametralmente opposte. Meloni, figlia borgatara della Garbatella. Padre delinquente che abbandona la famiglia, figlie tirate su da una mamma proletaria e poco acculturata, lavoro precoce già dall’adolescenza per entrambe le figlie. Schlein, figlia di docenti universitari, nipote di Agostino Viviani, grande giurista, partigiano e socialista, uno degli artefici della riforma del diritto di famiglia del 1975, infine membro laico del Consiglio superiore della magistratura in quota Forza Italia. Elly Schlein ha tre passaporti, nessuna esperienza lavorativa in passato.
Due donne ai vertici italiani, destra e sinistra, esperienze diversissime.
Se anche la comunicazione si mette in mezzo tra destra e sinistra
Poco tempo fa il neo direttore dell’Unità, Piero Sansonetti, esordì con il titolone: “Stiamo tornando!”, per poi pubblicare nell’ex quotidiano fondato un secolo fa da Antonio Gramsci l’intervista (molto controversa) a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, terroristi di destra già condannati all’ergastolo.
Un po’ di confusione negli anni Venti del XXI secolo. Abbiamo un presidente del Senato che si vanta di avere un busto di Mussolini, la prima presidente del consiglio italiana (nata nel 1977, anno di grandi contestazioni proletarie) definita dal famoso professor Luciano Canfora “neonazista nell’animo”. Lo stesso Canfora è convinto nei suoi scritti “che serve una vera socialdemocrazia, solo così la sinistra tornerà rivoluzionaria!”.
Per un cauto giudizio storico bisognerà aspettare qualche decennio. Anche per capire meglio se Dante era effettivamente di destra (ministro cultura Sangiuliano) e Manzoni convintamente di sinistra (presidente Mattarella).
Le parole di Alcide De Gasperi
Non ci resta che citare Alcide De Gasperi, anno 1949: “Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale”.
Infine un ultimo nota, se vogliamo divertente
Nel Veneto dove il centro destra si avvicina al 70%, tre capoluoghi ricchi, importanti e borghesi (Verona, Padova e Vicenza) hanno un sindaco “de sinistra”. Nella città di Palladio addirittura ha vinto un ragazzo sveglio di 33 anni che ha chiesto ai boss del partito durante la campagna elettorale: per favore restate a casa…