Il Diario Liberale torna a pungere dopo 14 giorni. Non nega le stilettate né è scarso nei complimenti a chi li merita. Ma è sempre onesto anche quando ci ricorda che un tempo eravamo un popolo di costruttori di ponti e ora siamo un popolo di costruttori di muri.
L’umanità si sta avviando verso un’aridità di animo preoccupante. Pensiamo solo a divertirci mentre altri soffrono
Nessuno deve piangere continuamente le sciagure degli altri. Ma non si può nemmeno mettere la musica ad altissimo volume mentre in casa dei vicini è appena deceduto un congiunto. All’insegna di una libertà che riteniamo non debba avere limiti ci diamo ai bagordi, fingendo di preoccuparci per chi muore di Covid, o per le donne e i bambini afghani in balia dei talebani. Tanto qualcuno gli darà da mangiare. Ma non si tratta con i cattivi. Più facile. giudicare che agire. Noi infatti critichiamo gli altri con una severità che non applichiamo per il nostro comportamento. E ci crediamo migliori.
Non ci sono affetti, neppure fraterni, che resistono agli interessi, adesso a separare le famiglie c’è anche il vaccino
È sempre stato il denaro a creare fratture in famiglia. Per anni non ci si vede, né si prova il desiderio di abbracciarsi. Ora a dividerci c’è anche l’ideologia. Capita che due fratelli residenti in paesi diversi, durante le vacanze si incontrano e non possono frequentarsi perché uno è no vax e l’altro ha tre bimbi e teme che chi è positivo possa contagiarli. L’invasato si rifiuta persino di fare un tampone. Per tre settimane padre e madre, nonni dei bimbi, cercano di mediare e trovare una intesa. Ma i due figli non si guardano nemmeno. Eppure fino a ieri si volevano bene. Colpa del fanatismo non del Covid.
Soffrono dell’insuccesso che ritengono di non meritare e sfidano la società credendo così di annullare le frustrazioni
È l’identikit dei no vax, piromani, invidiosi e di chi rema contro. A lamentarsi della posizione inadeguata che occupano in società non sono solo gli ignoranti, ma anche chi ha studiato. Pur di emergere reagiscono con acrimonia, volgarità e livore. È necessaria più cultura, ma i governi ritengono che sia inutile. Invece sarebbe un toccasana per tanti problemi. I frustrati interpreterebbero in modo più saggio le problematiche esistenziali. Capirebbero che il successo non si misura dalla quantità di denaro e potere, ma dall’amore dei figli, dal rispetto dei vicini, dall’aiuto a un estraneo in difficoltà.
Muoiono tante donne, troppe, uccise dall’uomo che hanno amato prima di lasciarlo avendone scoperto la violenza
Sono uomini belli, aitanti, affascinanti che a un certo punto manifestano istinti incontrollabili e sono capaci di uccidere istintivamente. Nessuno può difenderle quelle mogli, compagne o fidanzate. Né la polizia, né il magistrato e nemmeno il governo, che, infatti, nessuno colpevolizza. È necessario che imparino a difendersi da sé. La violenza non si manifesta improvvisamente. Ogni donna lo sa sin dal primo sguardo. Anzi è spesso quella violenza ad attrarla. E crede di poterla controllare con la femminilità. Si sbaglia. Quel tipo di uomo uccide piuttosto che vedere mortificata la propria virilità.
La società è così vigliacca da sentire il bisogno di eleggere a eroi persone normali che fanno appena il proprio dovere
Non ci sono più eroi. Sono scomparsi anche quelli che Edmondo De Amicis descriveva nel suo libro Cuore, eliminato dai testi scolastici. Ora ognuno pensa a se stesso. Questo il messaggio che ci arriva quando siamo ancora nel girello. Allora scopriamo il vigile del fuoco che salva un gattino dalla casa che va a fuoco. O un guardiacoste che rimorchia un barcone di profughi. All’aeroporto di Kabul, tra i vigliacchi che scappano, i criminali che uccidono e la povera gente che muore, si distingue un giovane console italiano con alcuni bambini afghani in braccio e li porta in salvo su un aereo che decolla.
Un tempo eravamo intelligenti e creativi. Se si sono disperse le antiche qualità la colpa maggiore ce l’ha il cellulare
Tanta furbizia ora si è tramutata in stupidità. L’ultima trovata degli italiani è di dare un falso numero di cellulareall’ALS nel sottoporsi al tampone. Quindi, molte delle persone che sono risultate positive non possono essere raggiunte né avvertite. Per non dovere abbandonare le vacanze e sottoporsi alla quarantena mettono in pericolo la salute degli altri, compresi i propri familiari. È un gesto di egoismo e grave irresponsabilità sociale che le nostre leggi compiacenti non consentiranno di punire adeguatamente. Purtroppo parte della politica condivide e incita alla disubbidienza civile.
Quando c’era solidarietà tra gli uomini si costruivano ponti, oggi invece muri. Ne sorgono ovunque persino in Grecia
Se alcune migliaia di anni fa ci fosse stato questo stesso egoismo, il genere umano non sarebbe sopravvissuto. Senza farmaci non si potevano curare le malattie. Non era facile procacciare il cibo. L’assenza di conforti impediva di ripararsi dalle intemperie. Senza contare epidemie e guerre. Se la generosità non avesse superato l’istinto di sopravvivenza, non saremmo arrivati al terzo millennio. Oggi che non ci manca nulla non vogliamo dividere con nessun altro il superfluo. Neppure di fronte alla tragedia umanitaria che si svolge in Afghanistan. Un muro anche lì perché nessuno passi e si salvi.
Non possiamo girarci sempre dall’altra parte per non vedere un problema che non sappiamo risolvere né affrontare
Il Calcio è una miniera d’oro per giocatori, dirigenti, mediatori e anche per le pay-Tv. A rimpinguare tanti parassiti sono, però, i teleutenti che non sempre hanno le possibilità per godere di servizi superflui, ma ormai ritenuti indispensabili. Crescono i fornitori la cui furbizia consiste nel dividersi le opportunità. C’è chi gestisce la Serie A e chi la B, chi le coppe e chi altri sport. Non è giusto. È disonesto. Ma lo Stato non interviene. Tutti posseggono una TV di ultima generazione e un abbonamento alle partite. Il reddito di cittadinanza è un provvidenziale intervento dello stato per i diritti ludici.
Lanciare i figli oltre il filo spinato perché cadano in mani migliori è il grande gesto d’amore delle mamme afghane
Ecco perché Giuseppe Conte suggerisce di dialogare con i talebani. Ma c’è chi lo accusa di simpatie con gente spietata. L’alternativa è la guerra o, ancora peggio, l’indifferenza mentre c’è chi muore. Non ci sono altre possibilità. Conte è un neofita della politica e non può non commettere errori, ma è una delle poche persone colte e avverte che non entrando nelle trattative, almeno per creare corridoi umanitari che mitighino le sofferenze della gente, si lascia il paese in mano a cinesi, russi e fratelli musulmani. Come sempre da noi si contestano pure le sagge iniziative degli avversari politici.
Chiediamo le dimissioni di chi dice innocue stupidaggini, non di chi provoca tragedie umanitarie come in Afghanistan
Tentavo di entrare nel paese, occupato dai sovietici, per incontrare Bin Laden, allora alleato degli USA. Trovai i Talebani ad aiutarmi. Dal Pakistan rifornivano la resistenza di armi. Era gente normale, seppure fanatici della religione. Pensavo che se più evoluto, sarebbe un bel popolo. Ma noi crediamo che gli altri si convincano solo con la forza. Un’immissione di cultura, invece, sarebbe stata più proficua. Avrebbe fatto risparmiare non solo soldi, soprattutto tante vite umane. Fu un grave errore inviare l’esercito, ancora più tragico 20 anni dopo ritirarlo. L’arma migliore è sempre l’educazione.
Poetica è la scena di centinaia di persone che inseguono un aereo che decolla.
Con gli americani se ne va la libertàPersino il terrore ha dei momenti di poesia. In tanti cercano di prendere quel volo. Ma non possono salire né fermarlo. La folla lo insegue. Mentre l’aereo rulla sulla pista qualcuno riesce ad aggrapparsi al carrello. Poi, precipita al suolo. L’immagine ci commuove e fa il giro del mondo. Ricorderemo così la caduta di Kabul, non con le donne che piangono e i bimbi che hanno fame. Ci rendiamo conto di quanto sia preziosa la libertà quando stiamo per perderla. Solo allora si rimpiange di non avere combattuto per difenderla. A nessuno importa morire. Tanto, quella che li aspetta non è vita.
Gentile Signora non tema le proteste di chi cerca di intimidirla. È necessario controllare la titolarità dei green pass
Non è del ministro dell’interno darla vinta a chiunque. Deve fare soprattutto rispettare le decisioni del governo. Tanto emettendo una circolare compiacente non otterrà il consenso dei ristoratori. Senza controllo di identità il green pass è una presa in giro. Non è vero che solo la polizia può chiedere il documento. Si mostra all’aeroporto per imbarcarsi, per entrare allo stadio, in banca per ritirare soldi, nei negozi per pagare con la carta di credito, in treno, al supermercato e alla posta se si è titolare di una riduzione. Anche per noleggiare un’auto e persino in spiaggia per affittare un pattino.