Alberi, parchi e giardini sono i veri “polmoni verdi” delle città, migliorano la qualità dell’aria, riducono l’effetto “isola di calore”, favorendo anche la biodiversità. In un’epoca di grandi cambiamenti climatici, le città si trovano in prima linea. Per i centri abitati, il verde urbano diventa un elemento fondamentale per la salute e il benessere dei cittadini e uno strumento di adattamento ai problemi creati dal surriscaldamento globale. La Fondazione AlberItalia Ets è diventata il punto di contatto per l’Italia con il programma globale Tree Cities of the World. Così ogni comune può scoprire quanto è verde.
Un premio al comune più verde

Questa iniziativa premia le città e i comuni italiani che si impegnano attivamente nella gestione sostenibile del verde urbano. L’obiettivo della Fondazione è quello di sostenere e guidare le amministrazioni italiane, aiutandole a valorizzare il proprio patrimonio “verde”, connettendosi inoltre con una rete internazionale di esperti. Dal 9 settembre scorso e fino al 31 gennaio 2026, le città italiane si possono candidare per ottenere il riconoscimento “Tree Cities of the World.
Lo scopo è da ottenersi con l’incoraggiamento alle città a impegnarsi in pratiche sostenibili di gestione del verde urbano, dando priorità a quelle che aumentano la piantumazione e la manutenzione degli alberi, considerandola parte integrante della pianificazione urbana. Nel 2024, il programma globale ha raggiunto un risultato record: 210 municipalità riconosciute in 24 Paesi su 6 continenti, con oltre 134 milioni di persone residenti in una Tree City e più di 3,2 milioni di alberi piantati. In Italia, i Comuni attualmente riconosciuti sono 7: Cesena, Lignano Sabbiadoro, Torino, Modena, Mantova, Milano e Tavagnacco.
Un’opportunità da non perdere

Entrare nella rete internazionale significa non solo accedere a una rete globale di esperti di forestazione urbana, ma anche condividere buone pratiche con le comunità locali, promuovere educazione e sensibilizzazione ambientale e ottenere maggiore visibilità a livello locale e internazionale. Il potenziamento della forestazione urbana ha un impatto diretto sul benessere dei cittadini, offrendo spazi verdi accessibili e salutari. Riconoscere le città virtuose significa ispirare nuove azioni e favorire comunità sempre più verdi. Per far parte di questo progetto, devono essere rispettati cinque criteri:
1. assegnare le responsabilità: il Comune dispone di una dichiarazione ufficiale che delega la gestione degli alberi a un ufficio incaricato, a un funzionario o a un gruppo di cittadini;
2. definire le regole: esistenza di una strategia comunale per la gestione del verde urbano;
3. conoscere il patrimonio arboreo: censimento e inventariazione aggiornati degli alberi presenti sul territorio;
4. destinare un budget annuale per incrementare le attività previste nel piano di gestione del verde urbano;
5. pubblicizzare i risultati con la promozione di eventi, di campagne di sensibilizzazione e con attività che valorizzino il verde urbano.
Il comune di Padova più vivibile e più green

Nonostante che Padova mostri progressi concreti verso la sostenibilità, migliorando il trasporto pubblico, promuovendo la mobilità elettrica, aumentando le piste ciclabili, rimangono ampi margini di miglioramento. Il dato più importante riguarda il trasporto pubblico. Secondo i dati pubblicati nel report di Legambiente, nel 2023 gli autobus urbani hanno trasportato 21,7 milioni di passeggeri, con quasi 8 milioni di chilometri percorsi. Un dato che segna un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. La crescita padovana si inserisce in un quadro veneto a più velocità: Venezia rimane un unicum con oltre 176 milioni di passeggeri complessivi tra gomma, tram, people mover e linee d’acqua, ma il risultato è condizionato da morfologia urbana e turismo. Verona si attesta su 45 milioni di utenti, mentre realtà più piccole come Belluno e Rovigo mostrano numeri ancora limitati.
Padova spinge sulla mobilità elettrica

Padova si conferma tra le città venete più attrezzate per la mobilità elettrica, forte dei suoi 278 punti di ricarica attivi, pari a 13,39 ogni 10mila abitanti, un dato che lo colloca sopra la media regionale e davanti a città come Verona (9,21) e Venezia (8,58). A guidare la classifica è Treviso, con oltre 19 punti in media, mentre il record assoluto spetta a San Donà di Piave, che grazie a un investimento privato in un’area commerciale arriva a 62 colonnine ogni 10mila abitanti.
Con 203,5 km di piste ciclabili e 36 km di ciclovie turistiche, Padova offre 0,98 metri di piste ciclabili ogni mille abitanti, un dato che la colloca comunque tra le migliori città capoluogo assieme a Treviso (0,99), ma dietro a realtà più piccole come San Donà di Piave (1,41) e Schio (1,10). Verona, con appena 0,45 metri, è la maglia nera del Veneto. Nonostante la crescita, il nodo resta strategico: senza un ulteriore potenziamento delle infrastrutture, la transizione elettrica rischia di frenare. Le auto a zero emissioni dirette sono considerate centrali per abbattere lo smog della Pianura Padana, ma la diffusione su larga scala passa inevitabilmente dalla disponibilità di colonnine, che dev’essere capillare e accessibili.
Come l’elettrico può rendere più verde il tuo comune

Il Primato è raggiungibile nella mobilità sostenibile grazie ai servizi di sharing, in particolare biciclette e monopattini e qui, Padova conferma il suo ruolo di città all’avanguardia con 1.960 bici disponibili, di cui 990 e-bike; il servizio di sharing ha registrato 121.135 utenti e oltre 411.000 viaggi, mentre i 900 monopattini elettrici hanno contato 135.973 utenti e 553.350 viaggi, numeri che sottolineano la crescente preferenza dei cittadini per le soluzioni green. L’uso del parcheggio libero, senza intralciare la viabilità, si conferma più popolare rispetto ai sistemi tradizionali con stazioni fisse. In questo ambito, Padova guida la classifica veneta, seguita da Venezia, dove il servizio è più contenuto, ma comunque in crescita.

Nel cuore della città ci sono 1,3 km² di Zona a Traffico Limitato, dove auto e mezzi pesanti devono rispettare limiti di accesso e velocità, e 0,08 km² di aree pedonali, spazi in cui passeggiare senza il rumore e il pericolo delle auto. Questi interventi, seppur contenuti rispetto ad altre città venete come Vicenza o Venezia, rappresentano un primo passo concreto verso una mobilità urbana più sicura e sostenibile. L’obiettivo è chiaro: rallentare il traffico, ridurre le emissioni e favorire spostamenti a piedi o in bicicletta. Un modello che, combinato con i servizi di trasporto pubblico e di sharing, punta a rendere Padova una città più vivibile e attenta all’ambiente.

















































































