Quest’anno ricorre il centenario di INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (1925-2025), e per celebrarlo all’M9 – Museo del ‘900 si è deciso di ospitare la mostra multimediale immersiva “La scuola come laboratorio. Pedagogie al femminile” che a Mestre prosegue il suo percorso itinerante, dopo l’anteprima di Didacta Italia a Firenze.
La mostra immersiva all’M9 con la collaborazione di INDIRE

«Siamo felici di poter rinnovare la collaborazione di lungo corso con INDIRE, un partner strategico di M9 ormai da un decennio. La mostra immersiva, dedicata ai molti, significativi e profondi contributi che le donne hanno garantito all’impresa nazionale di educare e alfabetizzare una popolazione in larghissima parte semi-analfabeta all’indomani dell’Unità, permette al Museo di rilanciare la sua primaria attività di formazione degli studenti, i cittadini di domani. Come le grandi donne del secolo scorso protagoniste della mostra, Maria Montessori, Rosa e Carolina Agazzi, Giuseppina Pizzigoni, Maria Maltoni, hanno dedicato la loro vita al miglioramento delle condizioni di vita dei ragazzi di ieri, oggi M9 è sempre più impegnato ad aiutare le istituzioni scolastiche nella trasmissione di conoscenze storiche che non sempre trovano posto nei manuali di scuola.
Grazie a questa mostra, e grazie alla partnership con Indire, M9 rilancia un messaggio di inclusione e riconoscimento politico del contributo femminile alla crescita culturale del nostro paese, ieri come oggi», ha dichiarato Serena Bertolucci, Direttrice di M9 – Museo del ’900 nel corso dell’inaugurazione, giovedì 22 maggio, alla presenza di Francesco Manfredi, presidente di INDIRE e di Pamela Giorgi, Primo Ricercatore di INDIRE.
Un racconto multimediale all’M9

Attraverso un allestimento emozionale e immersivo la mostra – compresa nel biglietto della mostra permanente del Museo o della mostra temporanea in corso e visitabile nella sala multimediale M9 Orizzonti al secondo piano – intende sottolineare il ruolo fondamentale della scuola non solo come luogo di alfabetizzazione, ma come istituzione sociale capace di rappresentare la vita presente. L’educazione viene proposta come autentico “laboratorio” di emancipazione individuale e collettiva, uno spazio dinamico per nuove esperienze e crescita personale.
Il racconto multimediale rende omaggio alle protagoniste femminili che hanno profondamente segnato la storia della pedagogia italiana: dalle maestre attive nei contesti più remoti del Paese, alle pioniere dell’educazione come Giuseppina Pizzigoni, le sorelle Rosa e Carolina Agazzi, Maria Montessori, Alice Hallgarten Franchetti, Maria Maltoni, Gisella Galassi Ricci, Margherita Zoebeli e Idana Pescioli.
La narrazione visuale si muove tra queste avventure biografiche e professionali, in cui il femminile si confronta con realtà complesse legate sia alle differenze linguistiche, culturali e sociali caratterizzanti la nazione unitaria degli esordi tra Otto e Novecento, sia alle esigenze poste nel passaggio tra regime autoritario fascista e democrazia, sia a fronte della società dei consumi e dei media, in una prospettiva nazionale e internazionale.
Un ulteriore focus è dedicato al ruolo degli archivi – fisici e digitali – quali strumenti fondamentali per la conservazione della memoria e per la costruzione della scuola del futuro.
Pedagogie al femminile

La scuola di massa non ha avuto come proprio fine la mera alfabetizzazione, ma, soprattutto nelle sue riflessioni pedagogiche più avanzate, si è sempre posta finalità ulteriori, quali soprattutto quelle legate alla visione di matrice attivistica, secondo cui essa costituisce una vera e propria istituzione sociale rappresentante la vita attuale. L’educazione in questo senso è stata ed è un vero e proprio ‘laboratorio’ di emancipazione individuale e sociale con lo scopo primario di aprire la via a nuove esperienze e al potenziamento di tutte le opportunità necessarie allo sviluppo completo della singola persona. La mostra vuole essere un omaggio all’Ente e alla sua storia, focalizzandosi, al contempo, sul tema specifico del determinante contributo femminile, molto documentato anche dal fondatore di INDIRE, Giuseppe Lombardo Radice.
A conclusione della mostra, l’8 settembre alle ore 16, si terrà la tavola rotonda di finissage “Pedagogie al femminile: dialogo tra le istituzioni culturali”, che vedrà riuniti tutti i partner coinvolti nella produzione della mostra per un confronto sul valore educativo del patrimonio e il suo impiego nella didattica scolastica.
I partners della mostra all’M9

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con numerose istituzioni culturali ed educative, tra cui, oltre all’M9, AIPH Associazione italiana di Public History, Associazione internazionale DiCultHer, Biblioteca Comunale M. Maltoni di Impruneta, Biblioteca civica Gambalunga-Rimini e Archivio fotografico del CEIS, CIRSE, Centro Studi Sorelle Agazzi, Florence Art Edizioni, Fondazione Giovanni Michelucci, Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca, Fondazione Idana Pescioli Onlus, Fondazione Tancredi di Barolo, MCE Movimento di Cooperazione Educativa, MUDESC, MuSEd, Opera Pizzigoni, Opera Nazionale Montessori e SIPSE.