“Le persone che scappano dalla morte e dalla fame vanno aiutate, però dall’altro una questione fondamentale: Lampedusa non può essere il confine d’Italia, ma d’Europa”. O ancora: “E’ il periodo dei cigni neri. Noi ne abbiamo due: Covid e Ucraina, quindi la guerra. Ci vuole un patto sociale, una visione che permetta di non avere conflitti inutili a volte sociali, magari creati dalla politica”. E poi: “La politica deve avere rispetto per le libertà dei cittadini”. Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato a Padova, presso Atipico Porte Contarine, il suo libro “I pessimisti non fanno fortuna”. Sfidando il gran caldo, Zaia è rimasto a dialogare a lungo con i numerosissimi lettori.
La sfida di Zaia
“La sfida più difficile è raccontare il tempo in cui si vive. Specialmente se si è un amministratore che nel giro di pochi mesi ha dovuto affrontare un’emergenza sanitaria e lo scoppio di una guerra. Tra scelte compiute e prospettive future, tra memoria intima e collettiva”, Luca Zaia ci riporta ai i suoi ricordi di bambino appassionato della campagna e dei cavalli, passione ereditata dai nonni allevatori. Poi i ricordi di ragazzo, quindi le discoteche dove ha lavorato e visto molte realtà; fino a poi a diventare uomo “alla ricerca del paese che siamo stati, ma soprattutto in vista del paese che vogliamo diventare”. Il suo auspicio, il confronto di idee come antidoto alla paura e scintilla per illuminare il domani, per costruire un nuovo patto sociale, insieme, a cominciare dai giovani, «maestri di futuro».
Puntare sui giovani
I giovani per lui sono una grandissima risorsa, sta già lavorando a progetti che li riguardano, soprattutto per il continuo rilancio e studio del Veneto, appoggiando le loro idee, da cui si aspetta quell’ottimismo che serve, che è necessario per continuare ad andare avanti in mezzo ad una situazione così complessa. Ecco che serve l’ottimismo per vincere le sfide del futuro. Al termine, alla cronista di https://www.enordest.it ha voluto ribadire l’interesse per il mondo dei giovani , che a Padova erano numerosissimi: “Per loro sento la necessità che la stessa Regione diventi ospitale, che sia sempre più inclusiva, dove non si vanno al limitare le libertà ma si vanno invece a garantirle”.
Zaia si racconta
Con la schiettezza che lo ha reso una delle figure più popolari e vicine ai cittadini, Luca Zaia si racconta per recuperare attraverso i ricordi lo slancio di un paese in cui «mai è mancata la forza per guardare al futuro con ottimismo, anche nei momenti peggiori. Mai si è spezzato quell’ingranaggio che, di generazione in generazione, ci ha trasmesso la voglia di rispondere a qualsiasi cambiamento, anche il più inaspettato, impegnandoci a costruire qualcosa di nuovo». Per valutare insieme premesse e conseguenze delle scelte che abbiamo davanti, ripercorre alcune soglie simboliche che nella storia collettiva e individuale hanno segnato altrettante svolte determinanti per la crescita dell’Italia.
Zaia: “Dagli anni ’70 alle opportunità da cogliere”
Dal Veneto degli anni Sessanta al benessere diffuso, dal confronto con l’immaginario televisivo all’avvento dei consumi di massa, dal falso mito di un ambiente incontaminato alle guerre le cui atrocità arrivano in diretta sui nostri schermi, si misura con temi spinosi e pregiudizi. “Tutti elementi dai quali ricavare indicazioni e spunti per definire quanto ancora resta da fare su questioni che, oggi più che mai, ci riguardano tutti da vicino: la conversione ecologica, le migrazioni, i diritti universali, la parità effettiva e non solo enunciata, le nuove povertà, il rapporto con i giovani, vero motore della rinascita, fino al traguardo di un’autonomia responsabile”.
Dice Zaia che “ se i mutamenti mettono inevitabilmente di fronte a problemi sconosciuti, dobbiamo però saperne cogliere anche le straordinarie opportunità”. Aggiunge che “nella testimonianza di chi non smette di credere nel futuro c’è un invito a esercitare la libertà di scelta, non cedendo al pessimismo, che è l’ultimo atteggiamento di cui ha bisogno la nostra comunità di fronte alle sfide che la attendono e che sono altrettanto dure rispetto a quelle in cui è già impegnata».
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