C’è l’Enotrattoria da Serafino a Torreglia, nel cuore dei Colli Euganei in provincia di Padova. Serafino Baù, un cuore grande e una passione smisurata per la sua attività di ristoratore amante del suo territorio e dei prodotti che porta in cucina e li valorizza con i suoi piatti. Serafino ha aperto la sua attività nel 1984 con mamma Zuma, esperta di pasta fatta a mano che ancora prepara. Qui vale la pena di provare alcuni piatti come il piccione, le fettuccine di Zuma, il “musso” (l’asino), le costate e i brasati. Ma si va anche sul gourmet con alcuni piatti sfiziosi, preparati dai figli Alberto e Matteo, magari insaporiti con dell’ottimo tartufo (di questo Serafino è un grande intenditore). I vini sono una continua ricerca e il terzo figlio Giacomo, 21 anni, si è dedicato completamente a questa attività consigliando vini locali, nazionali e provenienti dal resto del mondo. I dolci costituiscono la prerogativa della moglie Michela. Insomma, tutta la famiglia Baù è concentrata nell’Enotrattoria.
La passione culinaria di Serafino ha contaminato i tre figli, cuochi ed esperti di vino

Alberto, 27 anni, dopo il corso di cucina e sala al Manfredini (tutti e tre fratelli hanno frequentato la scuola salesiana di Este) ha al suo attivo un curriculum di tutto prestigio avendo lavorato in alcuni ristoranti di Cortina come il Ra Stua, di Venezia al Marriot, di Padova al Fuel con lo chef Davide di Rocco, e a Villa Barbieri.
Matteo, 24 anni, cuoco e pasticcere, è stato anche vincitore alla Fiera di Longarone nel novembre 2022 del “gelato a due”, il prestigioso premio che ogni anno la Fiera del Gelato assegna. Dopo la scuola ha lavorato dallo chef Matteo Grandi a San Bonifacio, Verona, proprio nel momento in cui Grandi ha preso la stella Michelin e lui, appena diciannovenne, era già capo partita dei secondi piatti.
Giacomo, 21 anni, l’esperto dei vini, e appassionato di grafica.

All’inizio i vini erano seguiti da Matteo che ha ceduto lo scettro vignaiolo al fratello più giovane che si dedica ora a tempo pieno e sta perfezionando i vari corsi di sommelier.
E la moglie…
C’è poi la signora Michela, moglie di Serafino da oltre 33 anni e mamma dei tre figli. La chiamano confidenzialmente zia Miky, lei è appassionata di dolci e i suoi pezzi “forti” sono : gli “Inferi” e il “Vento di Passione”. Sono dolci così apprezzati che qualche marito o fidanzato che si reca all’enotrattoria per un pranzo di lavoro, chiede il bag per portare una bella fetta a casa dalla propria amata. Michela sorride quando confidenzialmente ci racconta che ha conquistato Serafino, “oltre che con la bellezza e simpatia, con la crostata con la marmellata alle mele”.
Vi aspettate altri riconoscimenti importanti? Anche la Stella?

“Se arrivano ben vengano… per la stella?, Potrebbe essere il sogno nel cassetto, ma noi continuiamo nel nostro lavoro che ci appassiona molto, saranno gli altri a giudicare…”
Per i lettori di www.enordest.it Serafino Baù ci propone la sua speciale carbonara realizzata da lui.
Carbonara “Serafino”
Ingredienti. Spaghetti (possibilmente Marca Verrigni, guanciale di Sauris, Tuorli d’ uova, Pecorino, Grana, Pepe.

Preparazione
Tagliamo il guanciale a fettine e versiamolo in una padella antiaderente lasciandolo cuocere lentamente. Poi spegniamo e lasciamo riposare per dieci minuti, al termine aggiungere un po’ di acqua di cottura. Nel frattempo facciamo bollire l’acqua con del sale qb per poi immergervi gli spaghetti.
Versiamo i tuorli in una ciotola, aggiungiamo grana stagionato 36 mesi, insaporiamo con pepe nero. Amalgamiamo il tutto insieme agli spaghetti, mantenendo una crema liscia e morbida. Serviamo subito gli spaghetti alla carbonara aggiungendo ancora del grana in superficie e un pizzico di pepe nero.
Il vino in abbinamento

Un vino prodotto da uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Si consiglia un Cabernet Riserva dei Colli Euganei come il “Cecilia di Baone” della Cantina Il Filò delle Vigne: un vino bene abbinato per la sua struttura e corposità che vanno a ben completare con la carbonara di Serafino.