La storia del rock è piena di contaminazioni e influenze. Sono pochi i gruppi che possono vantarsi di aver svolto il ruolo di capostipiti e anche alcuni che sono stati grandissimi come gli Oasis, in fondo, e senza alcuna offesa, sembrano solo una cover band dei Beatles.
Un ruolo fondamentale nel rock lo svolge l’abbigliamento. Anzi, molto spesso nella storia è stato il rock a dettare la moda dei giovanissimi e non solo. Studiare il rock e il look dei suoi interpreti è utile poi per capire l’evoluzione della società. Il vestirsi in un determinato modo per una band è anche un segno di appartenenza, un voler indicare al mondo: guardate, io appartengo a questa tribù.
La moda e chi ci sta dietro
Il più delle volte l’abbigliamento di una rockstar è deciso o perlomeno suggerito da qualcuno preposto a farlo. Ciò avviene sicuramente anche nel caso dei Maneskin, dove le loro indubbie qualità sono state prima individuate e poi sgrezzate al talent show X Factor ma, in seguito, indirizzate da super professionisti del settore. Non a caso il gruppo romano è stato prima seguito (da X Factor fino al trionfo all’Eurovision) da Marta Donà. E poi preso in mano dall’Exit Music Management di Fabrizio Ferraguzzo. Questi nomi ai più non diranno nulla, mentre qualcosa diranno gli artisti seguiti da questi professionisti.
Chi sono i “guru” musicali ma anche della moda

La Donà è la manager di cantanti come Marco Mengoni e Francesca Michielin, nonché del presentatore Alessandro Cattelan. Mentre Ferraguzzo cura gli interessi di Fedez e Giusy Ferreri, solo per citare i nomi più popolari. A Ferraguzzo poi si sarebbe affiancato, per lanciare il gruppo a livello mondiale, il potentissimo Simon Cowell, altro nome che a molti vuol dire poco ma dietro a cui si cela uno degli uomini più potenti e influenti del mondo della musica. Cowell è, infatti, il creatore del talent X Factor. Il format esportato dalla Gran Bretagna al resto del mondo e del quale il produttore detiene i diritti.
X Factor, più potente di quanto si crede

Simon Powell è quindi una macchina da soldi e un abile architetto di successi musicali e televisivi. Un artista lanciato da un talent difficilmente si libera dalle dolci catene dei produttori dello stesso. Il concetto è semplice: io ti scopro, ti lancio ma continui ad essere di mia proprietà. Tutto ciò è discutibile e fa perdere alla musica una sua originalità, anche se a gruppi come i Maneskin va riconosciuto un indubbio talento e il fatto di essere arrivati a X Factor dopo una dura e formativa gavetta nei localini e addirittura nelle strade. Recentemente, gli stessi Maneskin avrebbero smentito di essere sotto la supervisione del manager inglese, ma è sembrato più una dichiarazione di facciata che di sostanza. Se sei la gallina dalle uova d’oro del pollaio di X Factor difficilmente cambi padrone.
Moda e i Cugini di Campagna
Alla luce di tutto ciò, la polemica di questi ultimi giorni innescata dai Cugini di Campagna contro i Maneskin, accusati di averli copiato il look fa ridere e va intesa come un tentativo di raccogliere qualche briciola di popolarità. Non a caso, nei giorni successivi, il gruppo di Anima Mia (il loro più grande successo, cantato con alterne fortune da quasi mezzo secolo) si è esibito in una versione di Zitti e Buoni che non verrà certo tramandata ai posteri. Ogni azione dei Maneskin: intervista, concerto, uscita promozionale di una canzone e anche e soprattutto scelta nel modo di vestire e proporsi è stabilita e studiata a tavolino per piacere e, soprattutto, influenzare i gusti dei fruitori del prodotto.
Ci fosse stato Totò
Una simile organizzazione si mette a copiare i Cugini di Campagna? Totò avrebbe detto: ma mi faccia il piacere! Sull’argomento ha detto la sua anche Manuel Agnelli in due interviste rilasciate ai più popolari quotidiani nazionali, il Corriere della Sera e la Repubblica, dove l’ex frontman degli Afterhouse afferma che il successo dei Maneskin è meritato e che in Italia siamo troppo provinciali e che da noi avrebbero fatto fatica ad emergere anche i Rolling Stone. Tutto giusto anche se bisogna ricordarsi che il parere di Agnelli non è propriamente neutrale visto che, da anni, è legato a X Factor come giurato.
I Maneskin non sono una moda. Parola di Vic
Il successo dei Maneskin è meritatissimo perché viene da lontano e i ragazzi romani devono dire grazie in primis al loro talento. Hanno fatto bene a imboccare il casello autostradale targato X Factor per arrivare dove sono arrivati in pochissimo tempo. Aprire il concerto dei Rolling Stone poi non è un punto d’arrivo ma di partenza per una carriera che potrebbe essere stellare. Sono condivisibili anche le parole di Victoria De Angelis, la bassista e leader della band, che a chi le chiedeva se il loro successo dipendesse solo da X Factor ha risposto: “No, senza il talent saremmo arrivati al successo più tardi, forse tra qualche anno, ma ci saremmo arrivati lo stesso”.