In data 27/04/2021 una delegazione di 4 presidenti di diverse società dilettantistiche, a nome di altre 153 società di tutto il Veneto sono state ricevute in delegazione dal Presidente del Comitato Regionale Veneto Giuseppe Ruzza. Assistito dal vice presidente Roberto Mamerti e dal responsabile per le attività Settore Giovanile e Scolastico Valter Bedin. Lo scopo? Ridare ai ragazzi la gioia del calcio.
Un’ottima occasione di confronto per aiutare i ragazzi
L’occasione è stata sfruttata per fare il punto su quanto la situazione e i protocolli del CTS stiano mettendo a rischio non solo la stagione in corso ma anche la stagione 2021/22. Dal momento che a giugno iniziano i tesseramenti e si vuole salvaguardare il patrimonio vivaistico del Veneto. Seconda regione in Italia per numero di società dilettantistiche iscritte.
Chi ha partecipato come delegazione
Nell’incontro tra la delegazione formata dai presidenti Andrea Rizzo per il Saccafisola, Enrico Lorenzoni per l’Union Pro 1928, Claudio Pellegrino per l’FC Casale ed Enrico Bianchini del Bardolino. Ecco quanto richiesto. Con la premessa che nei prossimi mesi/anni possa ripetersi la peggiore situazione sanitaria causata dal virus (quella dell’ottobre scorso nda).


Cosa hanno proposto al Presidente Ruzza per salvare i ragazzi
- classificazione in “valenza nazionale” dell’attività giovanile SGS (dai Piccoli Amici fino agli Allievi) e dei campionati dalla Promozione fino alla 3° categoria. Questo porterebbe che in qualsiasi zona il Veneto dovesse essere (gialla, arancione, rossa) gli allenamenti sarebbero sempre permessi. E solo in zona rossa i campionati verrebbero rinviati. Cosa già concessa dal CONI ad altri Enti Nazionali, dopo aver consultato il CTS;
- applicazione dei protocolli già concessi dal CONI ad altri Enti Nazionali, dopo aver consultato il CTS. Ovverossia, per le categorie di cui al punto precedente, non utilizzo dei tamponi come stabilito dalla Serie A all’Eccellenza, ma quelli già applicati anche dalla FIGC nei mesi di agosto/settembre/ottobre dello scorso campionato. Cioè: autocertificazione, misurazione febbre, sanificazione ambienti, collocazione di materiale sanificante (gel ndr) nei punti frequentati dagli associati. Motivato anche dal fatto che queste categorie dilettantistiche nel corso della settimana sono molto meno a contatto rispetto alle categorie semi o professionistiche. Una 2° o una 1° categoria fanno 2/3 allenamenti alla settimana di un paio d’ore. Mentre le categorie professionistiche praticamente si incontrano per più ore e soprattutto anche extra attività sportiva, vedi quando mangiano o addirittura alloggiano insieme.


Per i ragazzi più piccoli niente valenza nazionale
Appurato dal coordinatore regionale SGS Bedin che la definizione di “valenza nazionale” non può essere applicata per i Piccoli Amici, i Primi Calci e i Pulcini (in pratica dai 5 agli 11 anni), in quanto trattasi di categorie non agonistiche, il Presidente Ruzza si è impegnato:
- portare all’attenzione della prossima consulta, ma soprattutto degli organi superiori, i precedenti punti A) e B), che permetterebbero una più strutturata e sicura organizzazione dell’attività sportiva per le Società dilettantistiche, dagli esordienti alle prime squadre, senza pericolo di nuovi stop prolungati per mesi e mesi. Si fermerebbero solo i campionati solo nell’entrata della Regione in zona rossa;
- definire un piano B che ricalchi la “valenza nazionale” anche per le categorie dai Piccoli Amici ai Primi Calci ai Pulcini per fare in maniera che anche per loro non vi siano muovi stop prolungati per mesi e mesi e, insieme ad una maggiore elasticità nei protocolli, proporre un torneo di valenza nazionale per allievi, giovanissimi e juniores (magari tramite una sorta di “coppa”) per farli giocare;
- darci risposte certe entro la fine di maggio per quanto riguarda l’apertura dell’attività del prossimo anno calcistico 2021/2022.
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