E’ finita quasi prima di iniziare: una dozzina di minuti e il classico gol dell’ex (Hakimi che non esulta), al 20’ il raddoppio su autogol e finale irrimediabilmente segnata con l’Inter ad arrancare e senza cattiveria che crolla poi nella ripresa. Sino a raccogliere cinque palloni cinque dal fondo della rete di Sommer. E senza nemmeno provarci davvero almeno una volta. Il popolo nerazzurro si aspettava un altro approccio, ma la freschezza e il pressing dei francesi del Paris Saint Germain hanno impedito di costruire gioco alla “banda Inzaghi” presa d’infilata in modo quasi irriverente. Nell’Inter nessuno si è salvato: da Sommer a Thuram tutti insufficienti.
Enrique pronto ad affrontare l’Inter

Luis Enrique ha caricato e preparato al meglio i suoi, il “Demone di Piacenza” ha puntato sull’esperienza dei senatori, ma è stato tradito in primis da Barella e Dimarco letteralmente irriconoscibili. Anche i cambi sono stati inutili e sfortunati con Bisseck subito out. Una serata davvero da incubo che va agli archivi come una umiliante lezione di calcio.
Amala, follemente amala

Il tifo per la Beneamata – oggi più che mai – si conferma qualcosa di particolare, un’esperienza di vita quindi per definizione in chiaroscuro: di Inter ci si nutre, quindi si soffre e in serate come questa si crolla. In mattinata si era anche pianto per la perdita del presidente Ernesto Pellegrini che portò a Milano un fuoriclasse come Kalle Rumenigge. A Monaco, proprio nella città del Kaiser, sono arrivati 40mila tifosi, ma il risultato è stato ancor peggio che a Istambul due anni fa, quando di fronte c’era uno squadrone come il City. Il Psg ha dominato in ogni zona del campo con un calcio semplice, ma rapido ed essenziale.
Inter bruciata in 20 minuti

Al “Meazza” di Milano è stato allestito un maxischermo con i biglietti bruciati in 20 minuti. Delusione cocente per altri 20mila fedelissimi, così come per i milioni di tifosi davanti alla tv. Una debacle imprevista nonostante una passione e un seguito che doveva caricare i nerazzurri apparsi, invece, confusi e in balia dei francesi dall’inizio alla fine. Difficile salvare qualcosa di questa serata iniziata male e finita peggio: onore comunque al “Paris Saint Qatar” che mette in bacheca la sua prima Champions, per l’Inter due finali perse in un paio d’anni come la rivale Juventus e per Marotta addirittura 4 ko in altrettante finali europee, una autentica maledizione.
Disfatta impietosa

Molti in Italia godranno di questa disfatta. Lo avrebbero forse fatto anche i nerazzurri a parti invertite, non c’è dubbio, ma è proprio da qui che nasce il degrado sportivo che ha portato gli Azzurri, squadra simbolo del calcio mondiale, a disputare l’ultimo Mondiale ben 11 anni fa, nel 2014, rincorrendo ora la qualificazione fra mille timori.
Anche l’Inter dopo le illusioni ha fallito

E dunque la disfatta dell’Inter è (anche) il flop dell’intero calcio italiano che nelle coppe europee ha fallito: su 5 squadre al via in Champions soltanto una ha passato gli ottavi e nelle altre coppe siamo stati semplici comparse. Più che mai necessario voltare pagina a cominciare dalla Nazionale (in settimana il raduno e poi i match già decisivi per i Mondiali) mentre il campionato va agli archivi con la sofferta vittoria di un Napoli contiano. E ora si scatena il “valzer delle panchine” ad aumentare l’incertezza sul futuro dell’italico folber. Se anche Simone Inzaghi – come pare probabile – dovesse lasciare la panchina dopo questa debacle, per la prima volta si avranno le tre presunte grandi (Inter, Juve e Milan) alle prese con nuovi staff tecnici.
Simone Inzaghi all’Inter ai titoli di coda

Non succedeva da decenni. E pure l’Atalanta cambia guida (a favore della Roma): fra le prime 8 del campionato – Napoli escluso – nessuna avrà lo stesso allenatore nella prossima stagione. A meno di sorprese in casa bianconera. Scontata quindi un’incertezza assoluta con i partenopei ovviamente in pole position e l’incognita Inter che difficilmente saprà rialzarsi dopo il finale di stagione fallimentare. La parabola di Simone Inzaghi pare davvero ai titoli di coda.
PSG-Inter: tabellino, migliore e peggiore

MARCATORI: 12′ Hakimi, 20′, 63′ Doué, 73′ Kvaratskhelia, 87′ Mayulu
PARIS SAINT-GERMAIN: 1 Donnarumma; 2 Hakimi, 5 Marquinhos, 51 Pacho, 25 Nuno Mendes (78′ 21 L. Hernandez); 87 João Neves (83′ 27 Mayulu), 17 Vitinha, 8 Fabian Ruiz (83′ 33 Zaire Emery); 14 Doué (66′ 29 Barcola), 10 Dembélé, 7 Kvaratskhelia (83′ 9 Ramos).
INTER: 1 Sommer; 28 Pavard (54′ 31 Bisseck, 62′ 36 Darmian), 15 Acerbi, 95 Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu (70′ 21 Asllani), 22 Mkhitaryan (62′ 30 Carlos Augusto), 32 Dimarco (54′ 59 Zalewski); 9 Thuram, 10 Lautaro Martinez.
MIGLIORE IN CAMPO: Doué
PEGGIORE IN CAMPO: Dimarco
