Gentile Signora Franceschini, leggo sorpreso le sue accuse di misoginia di chi la considera moglie e non protagonista. Non le nascondo la spiccata simpatia che avevo per lei, ma che ora sta svanendo per lasciare il posto alla delusione. La sua condizione coniugale le ha certamente facilitato la strada e anche l’elezione a Consigliera della Regione Lazio. Questo è ineccepibile perché ognuno ha la propria storia e relative situazioni. Per lo stesso privilegio lei sarà probabilmente candidata e anche eletta al Parlamento. Come accadeva un tempo nel PCI quando i leader si concedevano il lusso di spostare il talamo alla Camera o al Senato in modo da farsi seguire da mogli e amanti onorevoli. Quelle Signore, però, non si lamentavano del ruolo anonimo.
La signora Franceschini piena di qualità

Lei probabilmente è piena di qualità, che, però, tiene abilmente nascoste. Per ora le sole a emergere sono la sua gradevolezza fisica e il sorriso. Ma non bastano per diventare Michela Di Biase. Tanto più che gli uomini del suo partito, compreso il suo fortunato consorte, non brillano per intuizioni politiche né per iniziative positive. Non ci vorrebbe molto a superarli o guidarli nel ruolo che dovrebbero ricoprire. Lei, invece, rimane dignitosamente in ombra e si limita a rivendicare 16 anni di impegno e militanza, come gli impiegati statali che vengono promossi per età, non per merito.
Le do un consiglio

Eppure nel PD, dove non è facile inserirsi, c’è tanto spazio per chi ha intraprendenza e idee. Soprattutto per una donna, che, essendo pure madre, è dotata di istinto oltre che di saggezza.
Non vede il dissesto pre elettorale che precede la disfatta del suo PD? Gli uomini si avviano pavidamente rassegnati a una sconfitta causata da presunzione e stupidità, condizionati da convinzioni sbagliate e da antipatie da condominio. Eppure lei, che si sente frustrata, non fa nulla per svegliarli o agire in loro vece.
Signora Franceschini smuova le donne

Se lei e le altre donne aveste una visione più concreta della politica comincereste ad aprire gli occhi agli sprovveduti leader e mostrargli quale futuro, con la loro mediocrità, stanno preparando ai loro figli e agli elettori sopravvissuti a quella politica perdente. Ormai, infatti, l’unico successo cui mirano è di essere il primo partito, non di vincere le elezioni. Se lei, Signora, fosse davvero protagonista e non solo moglie, si accorgerebbe degli intrighi, dei ricatti e delle macchinazioni che sovrastano la campagna elettorale e li indicherebbe alla mediocrità dei leader del suo partito.
Signora Franceschini che mi combina?

Adesso per primeggiare in stupidità, corrono da soli, disprezzando tutti coloro con cui potrebbero allearsi per vincere. Perché chi ha tolto la fiducia a Draghi è da disprezzare e altre analoghe sciocchezze, insignificanti in politica. E lei che fa? Assiste impotente come gli elettori. È sicura che sia questo il ruolo di una donna che vuole essere protagonista?
Gelmini e Carfagna hanno agito da donne, dignitose e reattive

Hanno lasciato, contro i propri interessi, Forza Italia per indicare agli italiani che si erano vergognate di continuare a farne parte. Poi sono capitate male con un uomo inaffidabile. Ma cadono da protagoniste, con dignità. E potranno dormire serene e orgogliose la notte.
Finché non imita quelle donne e non coglie le innumerevoli occasioni che ha per emergere, si accontenti del ruolo di onorevole Geisha e abbia la dignità di non lamentarsi. Però, fa sempre in tempo ad aprire gli occhi ai mediocri, che lei accusa di misoginia e che stanno più gravemente affidando il paese nelle mani di chi non ha studiato.